Si è appena svolta l’Assemblea pubblica di Assogenerici in cui è stato presentato il sistema dei farmaci generici e biosimilari in Italia con focus sulle gare ospedaliere.

Assemblea pubblica Assogenerici 2016
Durante l’Assemblea pubblica di Assogenerici è stato presentato il sistema dei farmaci generici e biosimilari in Italia

Sono quattro i miliardi di euro che gli equivalenti hanno fatto risparmiare alla spesa pubblica dal 2000 a oggi. Un risparmio che si è tradotto anche in un aumento dell’accesso alle cure per un numero più ampio di pazienti.

Con questo dato Enrique Häusermann ha aperto l’Assemblea pubblica di Assogenerici oggi  a Roma. “Il comparto che rappresentiamo si compone di imprese che guardano al futuro con serietà e responsabilità, consapevoli della natura etica, prima che economica, del ‘bene farmaco’”.

Le buone performance delle imprese genericiste…

Il 2016 ha registrato importanti operazioni industriali che sfoceranno in un consolidamento del comparto produttivo con un forte impatto sull’export. Il secondo rapporto Nomisma – società di studi economici -sul sistema dei farmaci generici presentato durante l’assemblea, ha mostrato una fotografia del sistema imprenditoriale dei generici solido e in crescita. “In Italia – ha commentato Häusermann – sono attive oltre 50 aziende operanti nel nostro settore con un fatturato annuo di 3 miliardi realizzato grazie a 10 mila addetti, più un indotto altamente specializzato”.

La crescita delle imprese dei generici dal 2010 al 2015 è stata superiore a quelle del settore pharma non genericiste di riferimento. Il 10% circa dei ricavi del settore è in capo a queste imprese.

… hanno visto un rallentamento nel 2014

Tuttavia nel corso del 2014 – si legge nel rapporto – si è registrato un campanello d’allarme. Il 2014 infatti, ultimo anno monitorato, ha fatto registrare un rallentamento del percorso netto di crescita delle imprese dei generici, con una flessione dei trend degli investimenti e del margine operativo lordo, per la prima volta dal 2010.

I generici faticano a espandersi nel mercato di classe A (detengono una quota di mercato a valore che è stabile negli ultimi tre anni – 29%) e di classe C, in cui conquistano quote molto lentamente (7,8% nel 2015). E se nel mercato ospedaliero riescono a conquistare quote rispetto agli originator lo fanno in una condizione di forte pressione sui prezzi.

Focus sulle gare ospedaliere

Elemento di novità del rapporto Nomisma è il focus sulle procedure di gara ospedaliera in termini di evoluzione delle procedure, livello di partecipazione delle imprese e grado di penetrazione di quelle genericiste pure. Tra le tendenze emergenti l’aumento dei lotti deserti, che da un 17-22% del 2011-2014 è salito oltre il 27% nel 2015. Questo sottolinea l’evidente criticità delle imprese a sostenere in molti casi livelli di prezzo posti a base d’asta.

Inoltre nel corso degli ultimi anni si è registrato un calo del livello di partecipazione delle imprese in particolare quando aumentano gli anni dalla scadenza brevettuale.

Si palesa quindi – si legge nel rapporto – il rischio di una eccessiva riduzione della competizione nelle gare ospedaliere nel lungo periodo.

Un comparto che genera valore

“Voglio essere chiaro – ha aggiungo Häusermann. Si smetta di dire che abbiamo esaurito la nostra capacità competitiva di portare valore ai pazienti e al SSN. Questa valutazione è frutto di un macroscopico errore che ha come unico effetto quello di ridurre gli strumenti per programmare al meglio il  futuro delle risorse pubbliche destinate alla sanità”.

Oltre ai 4 miliardi che la spesa pubblica ha già risparmiato, nei prossimi anni andranno a scadenza brevetti che generano una spesa di oltre 3,7 miliardi di euro all’anno.

Il settore però si trova ad affrontare una dinamica di rallentamento della sua crescita. “Serve un patto di Stabilità pluriennale che sia in grado di fornire regole certe per lo sviluppo di un mercato dinamico e concorrenziale”.