Assegnare a ogni fascia di popolazione i vaccini antinfluenzali più appropriati permette di attuare una strategia preventiva efficace.

Dal congresso di Napoli della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Salute Pubblica è arrivato l’appello a una migliore gestione dei diversi presidi contro l’influenza.

«L’obiettivo primario della vaccinazione antinfluenzale è la riduzione di casi di complicanze e morte e in quest’ottica non tutti i vaccini sono uguali e interscambiabili, essendo ognuno più adatto alle esigenze preventive di specifiche fasce di popolazione», ha sottolineato durante il congresso Paolo Bonanni, professore ordinario del dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Firenze.

Appello a una migliore gestione dei diversi vaccini antinfluenzali dal congresso della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Salute Pubblica
Appello a una migliore gestione dei diversi vaccini antinfluenzali dal congresso della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Salute Pubblica

Prevenire l’influenza è un obiettivo importante di sanità pubblica.  Per assicurare che ogni cittadino sia adeguatamente protetto, deve essere applicato il principio di appropriatezza vaccinale in particolare negli over 65.

«Per gli anziani o per quanti sono affetti da patologie croniche, l’epidemia influenzale rappresenta una delle cause principali di ospedalizzazione e di morte. – ha spiegato Bonanni.

Oltre alle morti direttamente imputabili a un episodio acuto di influenza o alle polmoniti che spesso si sovrappongono allo stato influenzale, infatti, l’influenza è associata a un aumento di mortalità per:

  • cardiopatia ischemica,
  • ictus,
  • diabete.

Oltre il 90% delle morti correlate all’influenza coinvolge individui con più di 65 anni.

È chiaro quindi quanto sia importante garantire a questa fascia di popolazione la migliore protezione possibile.

I dati indicano in primo luogo l’importanza di vaccinare il più alto numero possibile di persone che fanno parte delle categorie a rischio. In secondo luogo, usare il prodotto più adatto a ogni paziente.

Le categorie considerate a maggior rischio di complicazioni dovute all’influenza sono:

  • over 65,
  • malati cronici,
  • donne in gravidanza,
  • operatori sanitari.

I vaccini antinfluenzali disponibili in Italia

In Italia sono disponibili quattro tipi diversi di vaccino:

  • split (i due virus influenzali di tipo A e due di tipo B frammentati, indicato in adulti e bambini dai 3 anni),
  • a subnità (antigeni di superficie, emoagglutinina e neuraminidasi dei due virus di tipo A e uno di tipo B),
  • adiuvato (antigeni di superficie dei due virus di tipo A e uno di tipo B emulsionati ad adiuvante oleoso metabolizzabile MF59, autorizzati per soggetti di età ≥64 anni),
  • intradermico (vaccino split, confezionato in una siringa particolare che consente di inoculare nel derma la dose di 15 µg/ceppo concentrata in 0,1 ml di volume. Sfrutta i meccanismi immunitari che si attivano nel derma e potenziano la risposta immunitaria anche nei pauci-rispondenti alla somministrazione intramuscolare).

Oltre a questi vaccini inattivati (che non contengono particelle virali intere attive) è autorizzato al commercio in Italia un vaccino antinfluenzale costituito da virus vivi attenuati, da somministrare per via nasale (nome commerciale Fluenz).

Dalla stagione 2016-2017 il vaccino inattivato prodotto in colture cellulari non è più disponibile.

I benefici della vaccinazione adiuvata negli anziani over 65

Gli anziani, anche se in buona salute, hanno una ridotta capacità di risposta agli stimoli antigenici. Per loro è indicato un vaccino in grado di potenziare la risposta immune: il vaccino intradermico o adiuvato.

«L’immunogenicità del vaccino adiuvato con MF59 è stata studiata in numerosi trial clinici che hanno dimostrato come questo evochi nell’anziano una risposta più elevata rispetto a quelli non adiuvati, non solo nei confronti dei ceppi omologhi circolanti, ma anche verso ceppi “eterologhi», ha aggiunto Bonanni.

Questo vuol dire che il vaccino adiuvato garantisce una risposta allargata, in grado cioè di proteggere anche da virus circolanti che abbiano subito delle modificazioni durante la stagione influenzale, mutando leggermente rispetto a quelli contenuti nel vaccino.

L’efficacia del vaccino adiuvato con MF59 negli anziani è stata studiata in Lombardia, dove è stato condotto uno studio (S. Mannino et al, “Effectiveness of adjuvanted influenza vaccination in elderly subjects in northern Italy”, Am J Epidemiol. 2012,176:527-533) che ha coinvolto oltre 170mila pazienti over 65 divisi in due gruppi: vaccinati con vaccino adiuvato e vaccinati con vaccino non adiuvato.

Sebbene si trattasse di pazienti più fragili, le ospedalizzazioni degli anziani immunizzati con il vaccino adiuvato sono state il 25% in meno di quelle occorse ai pazienti vaccinati senza adiuvante.

«I dati di cui disponiamo ci indicano chiaramente quale sia la strategia migliore da seguire per scegliere fra i diversi prodotti disponibili. Così da offrire a ognuno la protezione più elevata», ha concluso Bonanni.

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