Nuovi risultati provenienti dal Registro GLORIA-AF, evidenziano alti livelli di aderenza al trattamento con dabigatran nei pazienti con fibrillazione atriale non valvolare.

Un'analisi del Programma di Registro GLORIA-AF dimostra che dabigatran per la FANV favorisce l'aderenza alla terapia
Un’analisi del Programma di Registro GLORIA-AF dimostra che dabigatran per la FANV favorisce l’aderenza alla terapia

Boehringer Ingelheim ha annunciato i risultati di una nuova analisi del Programma di Registro GLORIA®-AF. Il programma mondiale GLORIA-AF ha analizzato quasi 3.000 pazienti affetti da fibrillazione atriale non valvolare. L’analisi del programma GLORIA-AF ha evidenziato che, i pazienti con nuova diagnosi di fibrillazione atriale non valvolare (FANV), in trattamento con dabigatran etexilato, hanno avuto una probabilità di rimanere in trattamento rispettivamente del 76,6% a un anno e del 69,2% a due anni.

I risultati sono stati presentati al congresso annuale della Società Americana di Ematologia (ASH) di San Diego, CA.

«Il rischio di ictus nei pazienti con FANV è 5 volte superiore rispetto alla popolazione generale e l’obiettivo del trattamento anticoagulante è quello di ridurre questo rischio. È fondamentale che sia i medici sia i pazienti comprendano l’importanza di proseguire il trattamento e il rischio che potrebbe derivare dall’interruzione – ha dichiarato Jonathan Halperin, M.D., the Robert and Harriet Heilbrunn Professor of Medicine presso la Icahn School of Medicine del Mount Sinai, autore dello studio e componente dello Steering Committee del GLORIA-AF. – In generale, quasi la metà dei pazienti interrompe la terapia anticoagulante orale dopo un solo anno, pertanto, constatare, in questa nuova analisi del Registro GLORIA-AF, alti livelli di aderenza al trattamento con dabigatran è estremamente incoraggiante».

L’analisi del Programma di Registro GLORIA-AF

L’analisi presenta dati real life su 2.937 pazienti in trattamento con dabigatran in oltre 1.000 centri in 44 Paesi.

L’88% dei pazienti era stato considerato ad alto rischio di ictus (ad es. con punteggio CHA2DS2-VASc pari o superiore a 2), e diversi pazienti presentavano altre patologie concomitanti alla FANV, come ipertensione (78,9%), diabete (22,7%) e scompenso cardiaco (24,9%).

«Quest’ultima analisi del Registro GLORIA-AF evidenzia che la maggioranza dei pazienti in trattamento con dabigatran segue il trattamento come prescritto dal medico. Comprendere come i farmaci vengano utilizzati nella pratica clinica quotidiana e le ragioni per cui alcuni pazienti interrompano la cura, ci permetterà di dare supporto alla classe medica nell’identificare nuove modalità per migliorare gli outcome – ha dichiarato Jörg Kreuzer, vice president Medicine, Therapeutic Area Cardiovascular, Boehringer Ingelheim. – Dabigatran è l’unico anticoagulante orale non-antagonista della vitamina K per il quale esista, e sia disponibile in tutto il mondo, un inattivatore specifico. Questo aspetto, unitamente all’ampio corpus di dati proveniente dalla pratica clinica nella vita reale, offre a medici, pazienti e ai loro familiari un’ulteriore rassicurazione nella riduzione del rischio di ictus nei pazienti con fibrillazione atriale non valvolare».

GLORIA-AF (Global Registry on Long-Term Oral Antithrombotic Treatment in Patients with Atrial Fibrillation)

GLORIA-AF è un programma di registro mondiale sull’utilizzo a lungo termine di terapie anticoagulanti orali per la prevenzione dell’ictus correlato a fibrillazione atriale non valvolare, nella pratica clinica quotidiana. Il registro esamina i comportamenti prescrittivi dei medici nel trattare la fibrillazione atriale, oltre ai fattori che guidano le loro decisioni.

Lo studio raccoglie i dati sulla sicurezza e sull’efficacia a lungo termine di una serie di anticoagulanti compresi warfarin, acido acetilsalicilico (aspirina) e anticoagulanti orali diversi dagli antagonisti della vitamina K, per la prevenzione dell’ictus nella fibrillazione atriale, oltre ai dati sugli esiti nei pazienti.

Il Programma di Registro arruolerà sino a 56.000 pazienti, con nuova diagnosi di fibrillazione atriale a rischio di ictus e coinvolgerà sino a 2.200 centri in quasi 50 Paesi.

Dabigatran etexilato

Dabigatran è un inibitore diretto della trombina (IDT). Gli IDT ottengono potenti effetti antitrombotici, bloccando in maniera specifica l’attività della trombina, l’enzima centrale nel processo di formazione di coaguli (trombi). A differenza degli antagonisti della vitamina K, che agiscono in maniera variabile, tramite i diversi fattori della coagulazione, dabigatran realizza un’anticoagulazione efficace, prevedibile e riproducibile con basso potenziale di interazione con altri farmaci e nessuna interazione con il cibo, senza richiedere il monitoraggio regolare della coagulazione né aggiustamenti di dosaggio.

L’esperienza clinica con dabigatran supera i 5 milioni di anni/paziente per tutte le indicazioni per cui il farmaco è stato approvato nel mondo. Dabigatran è sul mercato da oltre 7 anni ed è approvato in più di 100 Paesi.

Le indicazioni per cui dabigatran è attualmente approvato sono le seguenti:

  • Prevenzione di ictus e embolia sistemica in pazienti adulti con fibrillazione atriale non-valvolare (FANV), con uno o più fattori di rischio, quali precedente ictus o attacco ischemico transitorio (TIA); età 75 anni; insufficienza cardiaca (Classe NYHA ≥ II); diabete mellito; ipertensione.
  • Prevenzione primaria di episodi tromboembolici in pazienti adulti sottoposti a chirurgia sostitutiva elettiva totale dell’anca o del ginocchio.
  • Trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e dell’embolia polmonare (EP) e prevenzione delle recidive di TVP e EP negli adulti.

Dabigatran è l’unico nuovo anticoagulante orale per il quale esiste un farmaco approvato che ne inattiva in maniera specifica l’effetto: idarucizumab. L’inibitore dell’anticoagulante, idarucizumab è approvato nell’Unione Europea e negli Stati Uniti per l’impiego in pazienti adulti trattati con dabigatran, qualora si renda necessario inattivare rapidamente l’effetto anticoagulante prima di procedere con interventi chirurgici d’urgenza/interventi di emergenza o in caso di sanguinamento non controllato o che possa mettere a rischio la vita del paziente.

Articoli correlati

Dabigatran etexilato per embolia polmonare e trombosi venosa profonda

Disponibile in Italia idarucizumab, inattivatore di dabigatran

Idarucizumab approvato dalla CE

Idarucizumab, reversal agent per dabigatran etexilato

Nuovi dati su idarucizumab

Idarucizumab approvato dalla FDA

Il CHMP su idarucizumab, l’inibitore dell’anticoagulante dabigatran etexilato

Dati dal registro GLORIA-AF su dabigatran per fibrillazione atriale non-valvolare

Dabigatran vs rivaroxaban per la fibrillazione atriale non-valvolare