Lo stabilimento Angelini di Ancona traina la crescita del polo farmaceutico aziendale con 104,5 milioni di pezzi prodotti nel 2016. Di questi, quasi il 30% è destinato all’export in oltre 50 Paesi.
Dal 2000 la produzione del sito è aumentata del 90%, l’occupazione del 65%: la struttura impiega 590 addetti.
Con 104,5 milioni di pezzi prodotti nel 2016, pari a un incremento del 5,2% rispetto al 2015, lo stabilimento Angelini di Ancona ha superato il tetto dei 100 milioni di pezzi prodotti in un solo anno.
Il sito anconetano vanta la quasi totale produzione, circa 38milioni di unità, del medicinale più venduto in Italia: Tachipirina®.
Lo stabilimento Angelini di Ancona
Lo stabilimento Angelini di Ancona produce:
- farmaci,
- dispositivi medici,
- presidi medico-chirurgici,
- cosmetici.
È attivo dal 1983 e, in 34 anni, ha superato i 2 miliardi di pezzi.
Gli altri siti italiani del polo farmaceutico di Angelini sono ad Aprilia (Fine Chemicals) e a Casella (Amuchina).
Un punto di forza del sito anconetano è la capacità di coniugare l’attività produttiva con le esigenze di sostenibilità ambientale.
Egiziano Iencinella, direttore industriale del polo farmaceutico dal 2000 al 2016, 43 anni di carriera aziendale in Angelini, conclusa per raggiunti limiti di anzianità, spiega:
«Poniamo grande attenzione alla sicurezza e all’ambiente. Per questo motivo abbiamo realizzato un cogeneratore di energia elettrica e un impianto fotovoltaico, che ci rendono autonomi per oltre il 60% nella produzione di energia. Ciò ha notevolmente ridotto le emissioni in atmosfera: 4000 tonnellate di CO2 in meno ogni anno, che equivalgono alla piantumazione di 1000 ettari di bosco».
La crescita dello stabilimento Angelini di Ancona
Dal 2000 al 2016:
- i volumi sono cresciuti del 90% (nel 2000 erano 55 milioni le unità prodotte),
- l’occupazione è aumentata del 65% (358 addetti nel 2000 a fronte dei 590 del 2016),
- sono stati investiti 110 milioni di euro,
- gli indicatori di qualità sono migliorati del 18%,
- gli indici infortunistici hanno visto una riduzione di circa l’80% degli incidenti sul luogo di lavoro.
Questi numeri testimoniano la scommessa di Angelini sull’Italia e sullo stabilimento anconetano:
«Diversi sono gli elementi che ci hanno permesso di arrivare all’eccellenza oggi rappresentata dal sito di Ancona e, in generale, dall’intero polo. Tra questi, una chiara visione del futuro, la capacità di innovazione e la ricerca continua, la volontà comune di migliorare costantemente, le competenze elevate del personale, su cui abbiamo investito molto, e, soprattutto, un ottimo gioco di squadra. Nel 2000 – ricorda Iencinella – decidemmo di far crescere lo stabilimento anconetano; avremmo anche potuto valutare di delocalizzare la produzione in Paesi ‘low cost’ ma questo avrebbe comportato la chiusura del sito. Non era ciò che volevamo e non ci siamo mai accontentati, neanche quando nel 2007 raggiungemmo il primo obiettivo: 70 milioni di pezzi in un anno. Ciò che ha fatto davvero la differenza sono le persone, che abbiamo sempre voluto coinvolgere, a tutti i livelli, e con le quali abbiamo condiviso piani industriali, strategie e risultati».
Il polo farmaceutico di Agelini
L’intero polo farmaceutico è una realtà che, tra Italia ed estero, impiega 3000 persone. Nel 2016 ha fatturato oltre 830 milioni di euro, realizzati per il 54% nel nostro Paese. La crescita complessiva è stata dell’1,7% rispetto al 2015 e del 130% rispetto al 2000.
«Si tratta di una crescita sicuramente importante, dovuta all’impegno e alla passione di tutte le persone che lavorano in Angelini e che hanno raccolto la nostra sfida: trasformare il polo farmaceutico in un modello di efficacia ed efficienza, in grado di creare un reale vantaggio competitivo per l’azienda – commenta Gianluigi Frozzi, ceo Pharma di Angelini. – In questo contesto, lo stabilimento anconetano rappresenta una punta di diamante, uno dei siti produttivi più avanzati d’Italia, capace di contribuire largamente al fatturato italiano ed estero del polo».
«La prospettiva futura è quella di crescere ancora: ad Ancona, puntiamo ad aumentare la produzione di un ulteriore 25% entro il 2020; come polo, l’obiettivo è superare tra 3 anni il miliardo di euro di fatturato – conclude Frozzi. – Per raggiungere questo ambizioso traguardo, già nel corso del 2016 abbiamo incrementato del 37% gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, ma prevediamo di stanziare nuove risorse anche nei prossimi anni».