La richiesta avanzata alla Commissione Europea in modo unanime da oltre novanta associazioni rappresentative del panorama industriale europeo – tra cui la Federazione europea delle Associazioni dell’industria farmaceutica (EFPIA) per il mondo del farmaco – è quella di dar vita a una nuova era di crescita che si basi su un’ambiziosa politica industriale europea.

Il mondo industriale è pronto a cogliere la sfida e a collaborare con il parlamento europeo e il Consiglio di Competitività per la messa a punto di nuove politiche che salvaguardino l’industria e il mondo del lavoro del Vecchio Continente. Le proposte per le istituzioni europee sono contenute nella “Joint Declaration for an ambitious EU industrial strategy pubblicata il 20 febbraio scorso e includono i seguenti punti:

  • La conferma da parte della Commissione circa l’impegno nel raggiungere, con una tempistica ambiziosa quanto realistica, il target del 20% del prodotto interno lordo da parte dell’industria;
  • l’adozione di un Piano d’Azione che si rivolga alle sfide che attualmente il settore industriale deve fronteggiare, nel quadro più ampio di una comunicazione che includa traguardi e passi concreti;
  • l’impegno a realizzare il Piano d’Azione in modo puntuale, con report regolari dei progressi.
EFPIA ha sottoscritto la Dichiarazione congiunta per un’ambiziosa politica industriale europea

Un’economia industriale in cerca di azioni concrete

L’economia del continente, denunciano le rappresentanze industriali, è ancora incapace di rispondere alle sfide degli ultimi anni. Tra il 2000 e il 2014 la produzione industriale europea è calata al 15,3% dal precedente valore del 18,8%, con una perdita di 3,5 milioni di posti di lavoro. Sarebbero oggi circa 34 milioni i cittadini europei impiegati nell’industria, a cui si devono aggiungere i milioni di posti di lavoro dell’indotto. La Dichiarazione congiunta richiama la Commissione Europea a mantenere gli obiettivi di reindustrializzazione esplicitati dal presidente Jean-Claude Juncker all’atto del suo insediamento, e oggi indispensabili per mantenere la competitività negli scenari globali.

Un’industria quella europea, sottolinea il documento, che rappresenta la culla storica dell’innovazione e della tecnologia, e che tutt’oggi dispone di “enormi capacità di ricerca e innovazione, che può vantare una forza lavoro qualificata e che si è guadagnata una reputazione globale per qualità e sostenibilità. Ciò di cui ha adesso bisogno è il cambiamento e il supporto determinato delle istituzioni europee e degli Stati membri nel creare più lavori e crescita in tutta Europa”.

Le rappresentanze dei vari settori industriali denunciano nella Dichiarazione i potenziali pericoli che potrebbero derivare dalle politiche di sostegno all’industria interna messe in atto da altri importanti paesi, come ad esempio l’”America first” del nuovo presidente Usa Donald J. Trump o le strategie “Make in India” o “Made in China 2025” lanciate dai giganti del continente asiatico.

La Joint Declaration richiama anche le conclusioni del Consiglio Europeo circa la necessità di rafforzare e modernizzare la base industriale del Vecchio Continente (15 dicembre 2016) e la risoluzione del Parlamento del 5 ottobre 2016 che riaffermava il bisogno di un politica europea di reindustrializzazione. Oltre a EFPIA, tra i firmatari dell’iniziativa figurano anche Cefic in rappresentanza dell’industria chimica ed EuropaBio per il mondo delle biotecnologie.