Il 29 settembre 2017 è la Giornata Mondiale del Cuore. In questa occasione, AISC (Associazione Italiana Scompensati Cardiaci), in collaborazione con la Regione Lazio, ha promosso una giornata di studio e confronto per fare il punto sulle criticità nazionali e regionali riguardo alla diagnosi e al trattamento dello scompenso cardiaco.

Lo scompenso cardiaco nella giornata mondiale del cuore che si celebra il 29 settembre 2017. Incontro a Roma promosso da AISC e Regione Lazio
Lo scompenso cardiaco nella giornata mondiale del cuore che si celebra il 29 settembre 2017. Incontro a Roma promosso da AISC e Regione Lazio

Lo scompenso cardiaco in Europa interessa oltre 15 milioni di pazienti. In Italia è la seconda causa di morte e colpisce circa un milione di persone di cui oltre 50.000 nel Lazio.

Nel 2015, oltre 17.000 pazienti in questa regione sono dovuti ricorrere a un ricovero ospedaliero a causa dello scompenso cardiaco. La degenza media è durata 9,4 giorni.

Una persona su cinque è a rischio di sviluppare scompenso cardiaco, eppure questa patologia rimane la più sotto diagnosticata e sottostimata fra le malattie cardiovascolari.

È infatti più frequente in età avanzata, con un’incidenza progressivamente maggiore in relazione all’invecchiamento. Da qui nasce la sottovalutazione dei sintomi (stanchezza, spossatezza e affaticamento) che molto spesso vengono erroneamente ricollegati all’avanzare dell’età. Questo, insieme alla difficoltà della diagnosi, priva troppo spesso il paziente delle cure necessarie.

Per questo è fondamentale saper riconoscere per tempo la patologia e soprattutto prevenirla. Oggi infatti le nuove soluzioni terapeutiche permettono una significativa riduzione della mortalità e un importante miglioramento della qualità della vita. 

La diagnosi precoce e la prevenzione, ma anche l’avere a disposizione una rete efficiente ed efficace di centri distribuiti sul territorio e un conseguente accesso alle soluzioni terapeutiche più avanzate, rappresentano gli elementi fondamentali per garantire una significativa riduzione della mortalità e un reale miglioramento della qualità di vita di tutti i pazienti.

In tal senso AISC – unica Associazione che rappresenta a carattere nazionale i pazienti scompensati – è fortemente impegnata nell’attività di informazione sui sintomi e di promozione di un corretto stile di vita. Si pone inoltre come interlocutore propositivo e professionale per rappresentare le esigenze dei pazienti a fronte di:

  • Istituzioni,
  • clinici specializzati,
  • rappresentanti infermieristici,
  • realtà del volontariato.

Ad oggi, l’Associazione conta 3000 iscritti, opera su tutto il territorio nazionale e regionale, anche attraverso Centri Territoriali collocati principalmente presso gli ospedali dove sono istituiti Centri di Scompenso Cardiaco, avvalendosi di un Comitato Scientifico per garantire la sicurezza di tutte le informazioni e del materiale educazionale da diffondere tra i pazienti.

Nella Giornata del Cuore, AISC riunisce a Roma presso la sede della Regione i numerosi pazienti provenienti dal Lazio, ma anche da tutta Italia. L’obiettivo è quello di affrontare, partendo dalle necessità del paziente affetto da scompenso cardiaco, tematiche di grande rilevanza quali:

  • la gestione del percorso terapeutico dal Pronto Soccorso sino al territorio,
  • le prospettive aperte dalle nuove terapie,
  • il ruolo che dei Medici di famiglia, degli infermieri e degli specialisti,
  • la riabilitazione cardiaca,
  • i diritti dei pazienti.

L’obiettivo è quello di migliorare l’assistenza alle persone affette da questa condizione.

La presa in carico del paziente scompensato, infatti, rappresenta un tema di primaria importanza per le Istituzioni e in particolare, quelle regionali del Lazio. Queste infatti hanno recentemente compiuto ampi sforzi per rafforzare la rete di Centri regionali dedicati a questa patologia e garantire l’accesso alle nuove terapie.

A partecipare, oltre ad un elevato numero di pazienti:

  • i vertici della Regione Lazio (il presidente Zingaretti, Alessio D’amato, presidente della Cabina di Regia del Servizio Sanitario Regionale e Vincenzo Panella, direttore regionale Salute e Politiche Sociali);
  • Velia Bruno della Direzione Programmazione del Ministero della Salute;
  • ITAHFA (Italia Heart Failure Association), Cittadinanza Attiva;
  • la Croce Rossa;
  • esperti clinici e accademici del mondo medico/scientifico;
  • rappresentanti di altre Regioni.

«I dati epidemiologici sulla prevalenza dello scompenso sono piuttosto allarmanti – spiega il Salvatore Di Somma, professore di Medicina Interna, Dipartimento di scienze medico-chirurgiche e di medicina traslazionale dell’Università La Sapienza di Roma e Direttore del Comitato Scientifico dell’Associazione. – Attualmente, lo scompenso cardiaco colpisce lo 0,4-2% della popolazione adulta europea con una mortalità a 4 anni del 50%. Rappresenta il 5% delle ospedalizzazioni totali e interessa il 2% della spesa del Sistema Sanitario Nazionale. Il suo alto costo è principalmente causato dall’elevata frequenza di re-ospedalizzazioni (40% entro 12 mesi), determinate dal peggioramento dello stato di congestione, sia a livello sistemico che polmonare. In questo preoccupante scenario, diventa sempre più importante un precoce riconoscimento della patologia e una sua corretta gestione, a partire dalla situazione di emergenza fino alla dismissione a domicilio, passando per una necessaria riabilitazione cardiologica».

«Nonostante la varietà delle presentazioni cliniche del paziente possa richiedere dei trattamenti sintomatologici differenziati, tutte le forme di scompenso cardiaco acuto dovrebbero essere gestite nel territorio in modo uniforme, per consentire ad ogni paziente la miglior terapia ed assistenza; questo porterebbe sicuramente ad un miglioramento della qualità di vita ed alla prevenzione, o almeno, alla riduzione del rischio di morte e di re-ospedalizzazioni a breve termine» – sottolinea Luigi Marzio Biasucci, direttore Scompenso e Riabilitazione Cardiologica policlinico Gemelli di Roma e referente del Centro AISC presso la struttura.

«La patologia dello scompenso cardiaco è alla massima attenzione della regione Lazio e, in particolare nell’ambito della cabina di regia, si stanno valutando provvedimenti ad hoc. Il contributo dell’Associazione sarà certamente rilevante nelle decisioni da adottare» – chiarisce Alessio D’Amato, presidente della Cabina di Regio SSR, Regione Lazio.

«Come Associazione di pazienti – ha dichiarato il presidente di AISC, Oberdan Vitali – siamo orgogliosi di avere al nostro fianco la Regione Lazio in questa battaglia contro lo scompenso cardiaco. Già molto è stato fatto in questa Regione per aumentare il numero dei Centri. Ora bisogna fare l’ultimo sforzo affinché ogni cittadino laziale, anche chi abita lontano dai principali poli dedicati, possa avere realmente accesso alla struttura dove trovare soluzioni terapeutiche efficaci ed innovative e riacquisire una qualità di vita soddisfacente».

«Il nostro appello è duplice: alle Istituzioni, perché si completi la mappa dell’offerta di servizi per i malati di scompenso cardiaco, e ai cittadini, affinché prestino maggiore attenzione ai potenziali sintomi, per sé e per i propri cari. Saperne di più è un dovere di tutti, parlarne con il proprio medico può contribuire ad una diagnosi precoce, rivolgersi a chi ne soffre può aiutare a migliorare la propria qualità di vita» – conclude Oberdan Vitali.

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