Si terrà domani, sabato 4 novembre a Milano il workshop tecnico del G7 SaluteInnovazione e ricerca per un invecchiamento attivo” (clicca qui per il programma), i cui risultati costituiranno la base di partenza per i lavori del vertice dei Ministri della Salute, che si terrà sempre a Milano il 5 e 6 novembre (clicca qui per il programma). L’incontro tecnico è stato organizzato dalla Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta sotto l’auspicio del Ministero della Salute, della Regione Lombardia, della Commissione e del Parlamento Europeo, dell’Organizzazione mondiale della sanità e del think tank European Brain Council. “La finalità di questo workshop è quella ridefinire le sfide dell’invecchiamento sano ed attivo, tenendo conto che anche l’innovazione farà la differenza per la vita degli anziani”, ha commentato il presidente della Fondazione Besta, Alberto Guglielmo, nel presentare l’evento.

Si terrà domani presso la sede della Regione Lombardia il workshop tecnico in preparazione al G7 Salute

Healthy ageing al centro dell’agenda politica

Il tema dell’invecchiamento attivo è fondamentale nell’ottica di poter gestire al meglio i cambiamenti della società e i bisogni dei cittadini e di migliorare la qualità di vita a fronte di un allungamento della sua durata. Il tema era già stato discusso durante l’ultimo G7 in Giappone l’anno scorso e sarà nuovamente analizzato con un focus particolare sugli strumenti che ricerca e innovazione possono mettere a disposizione dei governi per raggiungere questo obiettivo. I punti sollevati dai vari esperti riuniti a Milano andranno a formare il supporto tecnico-scientifico alla discussione che vedrà impegnati i Ministri della Salute di Giappone, Canada, Francia, Germania, Italia, Gran Bretagna, Stati Uniti, chiamati ad identificare le principali sfide e le strategie da adottare a livello mondiale.

C’è un bisogno sostanziale di focalizzare le politiche sanitarie sull’invecchiamento attivo” ha sottolineato il direttore scientifico della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta, Fabrizio Tagliavini. ”È necessario identificare le corrette domande da porsi, e occorre convogliarle all’attenzione della politica, dei ricercatori e della società civile”.

Necessitiamo di nuove idee e di approcci innovativi multidisciplinari territoriali che coniughino i risultati della ricerca e dell’innovazione. Ecco perché gli esperti internazionali si focalizzeranno nei loro interventi sul ruolo della ricerca e dell’innovazione per la salute, sulle differenze dei sistemi sanitari nazionali, sulle criticità e sui bisogni a cui occorre dare risposta; sui metodi di monitoraggio dei progetti pilota relativi ai pazienti con patologie croniche e su come impostare lo studio dei dati epidemiologici, oltre che sulle azioni, per programmare la ricerca per le malattie neurodegenerative”, ha aggiunto Matilde Leonardi, organizzatrice dell’evento e responsabile della SOSD Neurologia, Salute pubblica, Disabilità della Fondazione Besta ,

Il workshop tecnico è organizzato in concomitanza con il 100° anno di attività della Fondazione che cade nel 2018, a sottolineare l’impegno che i ricercatori dell’Istituto neurologico milanese hanno storicamente portato avanti per migliorare le conoscenze nel settore. L’Istituto coordina diversi progetti di ricerca – regionali, nazionali, europei e internazionali – relativi alle malattie croniche e studi clinici sulle patologie neurologiche, oltre a realizzare studi e iniziative per i caregivers e disability case manager della sanità.

Le strategie OMS

L’incontro tecnico laterale al G7 sarà anche l’occasione per presentare meglio la strategia 2016-2020 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Strategia che persegue due obiettivi principali, ovvero la definizione di azioni sull’arco di cinque anni per massimizzare la capacità funzionale che può essere raggiunta da ogni persona e l’instaurazione – entro il 2020 – dei partenariati necessari per sostenere l’invecchiamento sano nel corso del decennio 2020-2030. Gli obiettivi strategici individuati dall’Oms sono l’impegno all’azione in tal senso tutti gli Stati, lo sviluppo di ambienti favorevoli all’età, l’allineamento dei sistemi sanitari alle esigenze delle popolazioni più anziane, lo sviluppo di sistemi sostenibili ed equi per fornire assistenza a lungo termine (casa, comunità, istituzioni) e il miglioramento della misurazione, del monitoraggio e della ricerca sull’invecchiamento attivo e sano.