«Il trasporto italiano perde competitività. È un fatto che emerge da molteplici ricerche e studi condotti da autorevoli enti nazionali e transnazionali. Il sistema italiano deve avere il coraggio di individuare le cause di tali problematiche e di definire e circoscrivere le condizioni che hanno maggiormente contribuito alla creazione di tale situazione, senza però scadere nella polemica». Gennaro Romano, amministratore delegato della Romano Trasporti srl con sede a Nola, in Campania, dottore di ricerca presso la cattedra di Marketing e Comunicazione d’impresa all’Università degli studi di Salerno, ha un quadro chiaro del sistema del trasporto italiano, ne conosce le malattie ed è convinto di aver individuato anche la cura giusta. NCF torna nella sua azienda di famiglia a Nola, nel napoletano, per intervistarlo e capire se la sua ricetta possa rappresentare un buon modello da esportare altrove.

Lei ha preso in mano le redini dell’azienda di famiglia con l’obiettivo di “portare più avanti la qualità” (come recita il vostro claim aziendale “moving quality forward”). Pensa di esserci riuscito e come?

Ho coinvolto le scuole, gli enti di formazione, le comunità di interesse, le imprese e insieme abbiamo scritto nuove pagine capaci di trattenere e valorizzare in Italia giovani talenti, idee sostenibili, progetti di sviluppo. Dal mio punto di vista occorre mettere al centro le persone che a ogni titolo orbitano intorno al mondo del trasporto. Il loro benessere, la loro formazione, i progetti e le condizioni degli addetti ai lavori rientrano, a mio modesto avviso, a pieno titolo, in un progetto complessivo di rilancio del nostro sistema. E credo che i risultati della mia azienda, da oltre 60 anni nel settore dei trasporti, me ne diano prova.

Lei sostiene che bisogna mettere al centro le persone per tenere alto il livello di qualità aziendale. Ma non crede che combattere il dumping sociale rischi di far perdere competitività alle imprese?

In più Paesi si sta tentando di mettere un freno al dumping sociale nel trasporto: un fenomeno che ha avuto inizio molti anni fa e ora, in ritardo, si sta tentando di frenare. Penso a Paesi come la Francia che, con la legge Macron, impone una serie di condizioni per le aziende di trasporto che ritirano merce o consegnano beni sul territorio francese. Tali misure vanno nella giusta direzione ma si rischia, senza una visione europea e un progetto comune, di creare un’ulteriore distorsione sui mercati. Noi il dumping sociale lo combattiamo nei fatti e non temiamo la concorrenza su questo punto, convinti che i lavoratori e, gli autisti in particolare, debbano avere pieni diritti per poter lavorare in serenità e rendere al meglio, nell’interesse dell’azienda stessa. Tutti i nostri dipendenti hanno un regolare contratto italiano, con le maggiori tutele che la nostra legislazione assicura a differenza di altri paesi, soprattutto dell’Est europa. La nostra attenzione si sta sempre più spostando dai processi alle persone: abbiamo introdotto un contratto aziendale di secondo livello, bonus incentivanti per chi ha una condotta esemplare e perfino il sindacato interno. E poi prestiamo grande attenzione alla sicurezza: la legge ci impone di fare i test per alcol e droga ogni anno, qui andiamo oltre la normativa e li facciamo ogni 6 mesi.

Resta il problema di conciliare questa visione aziendale con l’esigenza di mantenere prezzi concorrenziali…

Nel mercato del trasporto di prodotti farmaceutici è in corso da anni un importante cambiamento sotto l’impulso di due forze principali. Una forza è legata al ruolo del paziente che sta cambiando: un paziente sempre più attento, consapevole e critico nei confronti della condotta (oltre che dei prodotti) delle aziende produttrici; l’altra, che in Italia stiamo subendo, invece di gestire, è legata a fattori macro economici che porta le aziende ad avere una grande attenzione ai costi che è diventata davvero “asfissiante”. Tale dato, unito alla continua pressione sugli standard di qualità del servizio, genera spesso alcune tensioni tra committenti e aziende di trasporto. Uscire da questa situazione si può. Le aziende di trasporto devono essere in grado di partecipare e comunicare in modo nuovo, e responsabile, al mercato, instaurando con le istituzioni un dialogo autentico, svincolato da interessi di breve periodo. Se le aziende di trasporto iniziano a convincersi di essere in grado di contribuire in modo attivo allo sviluppo del settore, allora saranno pronte a giocare la loro parte.

La Romano Trasporti consegna farmaci in tutta Europa, ma da sempre il legame con la Campania e il territorio nolano in particolare è fortissimo. Perché?

Le imprese hanno il dovere morale di contribuire allo sviluppo dei territori e delle comunità. Sento spesso parlare di Sostenibilità in modo parziale; spesso, temo che questo concetto possa essere usato per fini commerciali (e quindi in modo non sostenibile), creando confusione e disorientando gli addetti ai lavori. Il concetto di sostenibilità, cui ho dedicato parte del mio lavoro di ricerca durante il percorso dottorale, indica alle aziende una nuova strada da seguire; strada che include nuove direzioni verso la sfera economica e sociale del fare impresa. Nell’ultimo anno abbiamo sviluppato ulteriormente la capacità di apprendere dal nostro mercato di riferimento, mantenendo un ottimo dialogo con il territorio e con le nostre comunità.

Avevamo concluso la precedente intervista con alcuni obiettivi che l’azienda voleva raggiungere. A che punto siamo?

Mi fa piacere sottolineare, però, che quest’anno, oltre al raggiungimento degli obiettivi programmati lo scorso anno – sviluppo del magazzino dedicato ai prodotti farmaceutici, in linea con gli standard GMP/GDP, oltre all’ottenimento di altre certificazioni di processo, tra cui la SSA e la ISO 14001 – abbiamo inserito nel nostro team nuove risorse, giovani, con voglia di imparare e crescere insieme a noi. Ciò, oltre a far bene alla nostra azienda e ai nostri clienti, giova soprattutto a un settore, quello del trasporto, che credo abbia bisogno di nuova energia e rinnovate visioni e una spinta verso la creazione di un’aggiornata cultura d’impresa. Altra tappa importante del nostro cammino è rappresentata dalla certificazione OHSAS 18001 e dall’adesione agli standard TAPA, obiettivi che avevamo programmato di raggiungere nel 2018, ma anticipati al 2017. L’esperienza che ci ha portato ad acquisire maggiore know how sugli standard TAPA, per esempio, grazie ai momenti di aula cui la nostra azienda ha partecipato attivamente, ci ha dato ulteriore spinta verso il processo di sviluppo organizzativo avviato ormai nello scorso quinquennio. La possibilità di dialogare allo stesso tavolo con i nostri clienti su problemi legati alla sicurezza delle spedizioni, specie nel trasporto di farmaci, ci ha permesso di definire meglio le caratteristiche dei servizi che eroghiamo. Nell’ultimo anno, inoltre, abbiamo continuato a investire. Grazie alla fiducia che i nostri clienti ripongono nella nostra organizzazione, siamo stati impegnati nello sviluppo ulteriore delle nostre infrastrutture e del nostro parco veicolare. I veicolo EURO 6, ormai, rappresentano più del 90% del totale dei mezzi impiegati. Abbiamo ampliato il parco veicolare ed abbiamo investito nelle soluzioni multi-temperatura e nella protezione della merce. Le ore di formazione erogate quest’anno sono state quasi il doppio rispetto alle ore erogate lo scorso anno. Sono certo che tale dato non tarderà a dare i suoi risultati.

E su cosa puntate nel 2018?

Abbiamo intenzione di sviluppare l’attuale rating di legalità aziendale, portando l’attuale stella+, a tre stelle, punteggio massimo dello schema certificativo. Mantenere gli attuali livelli di produttività, sviluppando la nostra organizzazione, a partire da un innalzamento degli standard di sicurezza sui luoghi di lavoro. Continuare a dialogare con il territorio e con le istituzioni, favorendo e supportando eventi e momenti di confronto. Quest’anno la nostra azienda ha partecipato alla V Edizione del Salone della Responsabilità Sociale, tenutosi a Napoli, con il Patrocinio delle Nazioni Unite e del Parlamento Europeo. Questa tipologia di eventi sono un laboratorio di esperienze che fanno bene alle imprese ed agli studenti, creando un nuovo clima di fiducia di cui tutti abbiamo bisogno.

L’azienda

 

Azienda familiare da oltre 60 anni nel settore dei trasporti farmaceutici, con oltre 70 dipendenti, più di 10 milioni di fatturato annuo e una flotta aziendale di 60 camion Euro 6 in grado di fornire soluzioni di trasporto in regime di Multi Temperatura, ADR, Doppio Piano di Carico, Espresso, Doppio Uomo. I veicoli sono sottoposti a circa 35 trattamenti di detersione e sanificazione nel corso di un anno, verificati poi da un laboratorio accreditato. La Romano Trasporti srl gestisce più di 10 mila spedizioni ogni anno e, nel 99,5% dei casi, garantisce puntualità. L’azienda è certificata ISO, HACCP, SSA e ISO 14001. Ha un magazzino dedicato ai prodotti farmaceutici, in linea con gli standard GMP/GDP. È stata la prima azienda italiana a ottenere la certificazione GDP (Good Distribuction Practices) nel novembre 2015, rilasciata dall’ente di certificazione SGS, aderente alle linee guida europee del 5 novembre 2013 sul trasporto di farmaci ad uso umano. Obiettivo per il 2018: portare l’attuale rating di legalità aziendale da stella+ a tre stelle.