Con i progetti Afya Serengeti e Mission rabies, MSD Animal Health conferma il proprio impegno nella lotta all’eradicazione della rabbia nel mondo e annuncia i risultati ottenuti finora:

  • 25 milioni di dosi di vaccino donate nel mondo
  • 50.000 cani vaccinati ogni anno
  • oltre 600 casi di rabbia evitati
  • 23 vite umane salvate
  • oltre 2 milioni di bambini educati su come prevenire la rabbia.
Lotta alla rabbia: MSD Animal Health conferma il proprio impegno
In occasione della giornata mondiale per la lotta alla rabbia (28 settembre), MSD Animal Health conferma il proprio impegno nella lotta all’eradicazione della rabbia nel mondo e al raggiungimento dell’obiettivo OMS zero morti umane da rabbia entro il 2030

In molti Paesi, prevalentemente del sud del mondo, ancora oggi ci sono molti cani affetti da rabbia, non esiste una profilassi diffusa e, se esiste, risulta essere troppo costosa e quindi inaccessibile. Per questo motivo, ogni anno nel mondo muoiono di rabbia quasi 60.000 persone, 100 bambini al giorno, 1 ogni venti minuti. Nella quasi totalità dei casi la malattia, che porta a morte certa alla comparsa dei sintomi, è trasmessa da morsi di cani rabbiosi.

Per perseguire l’obiettivo di eradicare la rabbia a livello globale e ottenere zero morti umane da rabbia entro il 2030 (Progetto Zero by Thirty dettato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità), MSD Animal Health da anni è impegnata nella lotta alla rabbia attraverso la donazione di dosi di vaccino antirabbico.

I principali partner di questo progetto sono due realtà che combattono la rabbia nelle aree del mondo a maggior rischio, principalmente Africa e Asia:

  • Afya Serengeti Project (“Salviamo il Serengeti”, in lingua swahili), che lavora per eradicare la rabbia nel Parco Nazionale del Serengeti in Tanzania,
  • Mission Rabies, che ha lanciato un programma di vaccinazione degli animali in paesi quali India, Malawi, Uganda, Sri Lanka, Thailandia e Tanzania.

Con entrambi i partner, MSD Animal Health ha costruito negli anni veri e propri programmi di controllo della rabbia: grazie al contributo di veterinari volontari e sanitari locali, l’impegno è di effettuare una periodica vaccinazione di massa sui cani e di creare una maggiore consapevolezza dei rischi nella popolazione locale, oltre a un cordone sanitario di animali vaccinati che frenano il diffondersi della malattia in zone dove l’animale è impiegato anche in ambiti lavorativi, come per esempio la difesa del bestiame.

Inoltre, MSD Animal Health sostiene i partner nell’implementazione di un programma di educazione dei bambini, le principali vittime della rabbia (il 40% delle morti si verifica nei bambini di età inferiore ai 15 anni). L’obiettivo è di informare i più piccoli su come evitare di essere morsi dai cani rabbiosi e come agire in caso di attacco, perché questo può significare la differenza tra la vita e la morte in luoghi in cui l’accesso al vaccino post-esposizione è limitato.

Finora sono stati donati 2,5 milioni di dosi di vaccino antirabbico, più di due milioni di bambini hanno ricevuto una formazione su come prevenire la rabbia, e grazie alle 50.000 vaccinazioni annue effettuate dai volontari del progetto Afya Serengeti e Mission Rabies, di cui MSD Animal Health è partner dal 1997, ogni anno vengono evitati 600 casi di rabbia canina. I focolai di rabbia sono pari a zero nelle località in cui la percentuale di cani vaccinati è del 70%.

I veterinari volontari di Mission Rabies si spostano di villaggio in villaggio per cercare focolai e per intervenire con le vaccinazioni, ove possibile.

«Ci facciamo aiutare da veterinari e sanitari locali – spiega Davide De Lorenzi, medico veterinario da molti anni volontario di Mission Rabies – che ci danno una mano anche con la lingua. Il nostro lavoro, oltre a vaccinare gli animali, è anche quello di diffondere le informazioni e aumentare la conoscenza di questa malattia».

La rabbia

La rabbia è una malattia grave e pericolosa che si può prevenire tramite le vaccinazioni.

«Purtroppo – sottolinea De Lorenzi – non esiste un modo precoce per accorgersi se un animale ha la rabbia: i sintomi iniziali sono essenzialmente neurologici e portano soltanto a lievi cambiamenti caratteriali e comportamentali. La sintomatologia più grave ed evidente si ha solamente negli ultimi giorni di malattia quando ormai è troppo tardi. Il morso di un cane rabbioso sull’uomo porta alla trasmissione della malattia e alla morte, se non vengono messi in atto specifici interventi di profilassi. Il dramma è che il 70% delle persone colpite da rabbia ha meno di 16 anni: bambini e ragazzi che banalmente sono abituati a giocare con i cani e che non conoscono i potenziali rischi di un morso o di un graffio. Le cure mediche sono spesso troppo costose se paragonate a uno stipendio medio di molte aree rurali dei paesi dove opera la nostra ONG».

La rabbia in Europa

«La rabbia è ancora presente in alcuni paesi dell’Europa dell’Est – conclude De Lorenzi – anche se maggiormente diffusa negli animali selvatici, come la volpe, che potrebbe trasmetterla ai cani e quindi all’uomo».