Quest’anno, in Italia, la reputazione del settore farmaceutico nel suo complesso è in calo di 6 punti rispetto all’anno precedente (da 72,4 su 100 punti a 66,4 punti). E’ un dato in controtendenza rispetto alla crescita degli scorsi due anni, che sembra essere legato soprattutto all’effetto dell’indecisione degli italiani nelle aree legate eticità, trasparenza, impatto del settore nella società. Sono i dati del rapporto Pharma RepTrak 2018 del Reputation Institute per quanto riguarda il settore farmaceutico italiano.

Pharma Reputation 2018

AbbVie con 72,3 punti si conferma come la società farmaceutica con la migliore reputazione in Italia per il secondo anno di fila.  Scendendo nella Top Ten si trovano poi Menarini (71,2), Angelini (69,9), Roche (69,5) Bristol Meyer Squibb (69,1), Lilly (69,0) Amgen (68,9), Gilead (68,3), Dompé (68,2) e Takeda (67,9). Per gli italiani i fattori che più contribuiscono alla reputazione di un brand sono qualità dei prodotti e dei servizi, un prezzo equo e l’attenzione ai bisogni del paziente, la trasparenza dei processi e dei sistemi di governance, nonché l’eticità della gestione oltre all’attenzione all’impatto sociale e ambientale.

Il modello RepTrak® del Reputation Institute misura la percezione della popolazione italiana in relazione alle principali aziende su sette dimensioni razionali che rappresentano la chiave per la valutazione della reputazione: prodotti e servizi, innovazione, ambiente di lavoro, governance,responsabilità sociale e ambientale, leadership e performance. La misurazione si basa su 3200 intervista raccolte online in tutta Italia.

Se l’anno scorso  la candidatura di Milano come sede dell’Agenzia europea dei medicinali aveva giocato a favore della reputazione del farmaceutico, quest’anno la reputazione delle società farmaceutiche è stata sfavorita dal dibattito sui vaccini.  Altro fattore da considerare è l’evoluzione del paradigma “medico-paziente-farmaco” legata soprattutto alla digitalizzazione dell’area salute.

La sfida viaggia su un duplice livello: a livello di “sistema” sono cruciali le campagne di sensibilizzazione istituzionale per trasmettere all’opinione pubblica l’impegno costante nello sviluppo di nuovi farmaci a tutela della salute pubblica; a livello di singola azienda il valore differenziante ruota, invece, intorno alla capacità di dimostrare la “persona” che sta dietro i farmaci e trovare la chiave per raccontare le singole storie fatte di battaglie e traguardi” afferma Sara Fargion, Consulting Director di Reputation Institute Italy.