Dopo l’approvazione da parte dell’EMA, Imraldi®, biosimilare di adalimumab di Samsung Bioepis, è stato lanciato in Europa.

L’approvazione di questo biosimilare anti-TNF coinvolge le aree terapeutiche dermatologia, gastroenterologia e reumatologia.

Il biosimilare di adalimumab di Samsung Bioepis arriva in Europa
Il biosimilare di adalimumab di Samsung Bioepis arriva in Europa

Sang-jin Pak, direttore operativo di Samsung Bioepis, commentando il lancio del biosimilare dell’originator HUMIRA® (adalimumab), afferma:

«Questo è un momento di grande orgoglio per Samsung Bioepis: il lancio di Imraldi significa che ora siamo in grado di offrire biosimilari di riferimento per i tre i farmaci anti-TNF più prescritti in Europa».

Sang-jin Pak spiega che Samsung Bioepis ha investito in personale altamente specializzato e nella sostituzione dei processi esistenti con processi innovativi per ottimizzare l’efficienza senza compromettere la qualità. Samsung Bioepis ha così creato in soli sei anni, dal momento di fondazione dell’azienda, un canale di rifornimento di biosimilari molto forte.

Questo è stato possibile anche grazie alla collaborazione con Biogen nella produzione e nella commercializzazione. Infatti, le capacità commerciali di Biogen rappresentano un potente strumento per raggiungere il mercato e consentono al contempo a Samsung Bioepis di concentrarsi per affinare le capacità di sviluppo.

Sang-jin Pak aggiunge che il costo unitario inferiore dei biosimilari rispetto ai farmaci biologici di riferimento può portare benefici ai pazienti e ai sistemi sanitari nell’intera regione.

«Sei dei farmaci più venduti nel 2017 erano farmaci biologici, e la quota di spese sanitarie a loro dedicata è in rapida crescita. Ciò attribuisce ai biosimilari un importante ruolo nel contribuire a rendere più sostenibili i sistemi sanitari. Con il lancio di Imraldi, speriamo che più pazienti in Europa possano avere accesso a farmaci anti-TNF. – continua Sang-jin Pak. – Aspiriamo a diventare un leader globale nel settore biofarmaceutico attraverso lo sviluppo di farmaci biologici di alta qualità rivolti alle più importanti aree terapeutiche in cui vi è la necessità di una più ampia scelta o maggiori opportunità di innovazione. E intendiamo farlo in modo tale da contribuire a ridurre i costi sanitari».

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