Il brevetto di un nuovo dispositivo ‘usa-e-getta’ che permette di realizzare in laboratorio colture cellulari che mimano le condizioni in vivo per quanto riguarda le normali concentrazioni di ossigeno, glucosio e il pH tipico dell’organismo è stato depositato da un gruppo di ricerca dell’Università di Bologna.
Precisione analitica per superare nuove frontiere applicative
Il dispositivo, ideato dai ricercatori del Dipartimento di Chimica “Giacomo Ciamician guidati da Stefania Rapino, imita le principali funzioni fisiologiche presenti nei tessuti e negli ambienti cellulari in condizioni reali, superando le limitazioni tipiche delle tecniche in vitro di coltura cellulare. La tecnologia sviluppata nei laboratori bolognesi permette di controllare e programmare il microambiente di crescita cellulare con una risoluzione micrometrica dei livelli di concentrazione di ossigeno (fisiossia, normossia, ipossia, anossia).
“Il paradigma di sperimentazione che ne viene fuori è del tutto inedito e innovativo – ha sottolineato Stefania Rapino -. Questo strumento favorirà la ricerca di cure personalizzate, con migliori risultati per il paziente e possibile riduzione dei costi sanitari”.
Secondo i suoi inventori, infatti, il nuovo approccio potrebbe trovare utilità applicativa soprattutto per patologie che presentano alti costi gestionali, come ad esempio il cancro e le malattie cardiovascolari, in cui il controllo del livello di ossigeno dell’ambiente cellulare costituisce un parametro d’analisi particolarmente importante.
Il gruppo di ricerca bolognese ritiene che il nuovo dispositivo possa permettere l’ottenimento di risultati analitici più attendibili per le analisi e una contemporanea riduzione delle spese che devono essere affrontate per le sperimentazioni cliniche per i nuovi farmaci. Grazie alla definizione di una nuova procedura sperimentale che imiti in modo ottimizzato le condizioni in vivo, inoltre, la speranza dei ricercatori dell’Alma Mater è di arrivare a poter favorire la riduzione dell’utilizzo di animali per le sperimentazioni cliniche.