La blockchain è una tecnologia sempre più diffusa e che si sta avvicinando ad una fase di maturità che potrebbe vedere un’esplosione del suo utilizzo anche in ambito sanitario. Il punto della situazione alla luce di quanto fatto nel 2018 e sulle possibili prospettive di breve periodo è stat fatto da una review pubblicata su Blockchain in Healthcare Today (BHTY), che individua i dieci trend principali di evoluzione.
Consolidamento delle startup e educazione degli utenti
Sono sempre più le società startup che studiano i possibili utilizzi della blockchain in campo sanitario, un settore che secondo la review di BHTY dovrebbe andare sempre più consolidandosi attraverso operazioni di acquisizione.
Il crescente ricorso alla blockchain, inoltre, non può non passare da una maggiore conoscenza di questo tipo di tecnologie da parte degli utenti. La review cita la necessità di sfatare molte idee sbagliate sull’utilizzo della blockchain (es. il fatto che non è un database o uno strumento analitico), obiettivo che deve passare da una migliore educazione sulle sue effettive potenzialità.
Nuove modalità per il consenso
La blockchain potrebbe drasticamente cambiare le modalità con cui viene prestato il consenso informato, superando l’attuale frammentazione che vede il paziente firmare uno specifico consenso per ogni visita, intervento terapeutico o esame diagnostico. Il futuro potrebbe vedere un’inversione di questo paradigma, con il paziente che tramite la blockchain presta un unico consenso, inclusivo dei dettagli per la condivisione e lo scambio dei dati e le preferenze di trattamento terapeutico e sulla privacy, a cui potrebbero via via accedere le strutture interessate. Un approccio che permetterebbe di semplificare le procedure amministrative e i passaggi a cui devono andare incontro i pazienti nel loro viaggio nella malattia.
Micropagamenti e monetizzazione dei dati
La tecnologia blockchain potrebbe anche supportare sempre più le transizioni monetarie tra paziente e centro di cura, soprattutto a livello di micropagamenti. I nuovi modelli di sanità basati sul valore potrebbero vedere il rimborso delle prestazioni erogate dai provider sulla base del benessere apportato, piuttosto che sulla quantità come avviene oggi. “Fare la cosa giusta” potrebbe diventare l’obiettivo da premiare con incentivi, magari erogati attraverso una piattaforma blockchain universale e easy-to-use di micropagamenti. Questa piattaforma potrebbe essere utilizzata sia per ricompensare l’impegno dei pazienti nel perseguire comportamenti corretti, sia per semplificare la condivisione dei costi sanitari.
Sono già numerosi gli esempi di applicazioni pilota che puntano a usare la blockchain per permettere la monetizzazione dei dati sanitari (es. quelli genomici) da parte degli utenti che decidano di metterli a disposizione per fini di salute pubblica o di ricerca. L’obiettivo è, in questo caso, superare i problemi legati al consenso specifico necessario per l’utilizzo secondario dei dati, attraverso la remunerazione dei pazienti che decidano di condividere i propri dati anonimizzati, ad esempio per applicazioni nel campo della medicina di precisione.
Tracciare gli esiti clinici e la catena di fornitura
La tecnologia blockchain potrebbe essere utilizzata anche per garantire l’integrità dei dati inseriti nella cartelle cliniche, che risulterebbero così non modificabili. Ciò avrebbe ricadute sia sulla possibilità di meglio documentare gli eventuali errori medici, sia per tenere traccia degli esiti di una determinata terapia, ad esempio nello svolgimento degli studi clinici. L’articolo di BHTY cita come esempio la startup Proof of Impact, che punta a mettere a disposizione degli interessati set di dati di outcome che potrebbero venire utilizzati, ad esempio, quale nuova modalità di finanziamento delle attività di ricerca, al posto dei classici grant.
Una delle applicazioni più avanzate della blockchain, inoltre, vede la tracciatura dell’intera catena di fornitura farmaceutica, mirata a garantire l’integrità dei prodotti e a ridurre il fenomeno della contraffazione dei medicinali (ne abbiamo parlato ad esempio qui).
Nuove modalità per l’accreditamento dei provider
La blockchain potrebbe anche supportare modalità più semplici per la creazione e l’aggiornamento delle directory di provider sanitari accreditati, un processo che si deve confrontare con la complessità organizzativa dei sistemi sanitari. L’esempio citato dalla review è quello della Synaptic Health Alliance, i cui membri possono accedere e aggiornare su blockchain le informazioni demografiche fornite dai singoli provider.
Minori requisiti energetici
Uno dei limiti principali della blockchain nella sua forma attuale è l’enorme richiesta di energia elettrica per il suo funzionamento. La review di BHTY ipotizza che il miglioramento infrastrutturale – anche attraverso l’hosting su cloud – possa permettere di ridurre tali richieste (il cosiddetto “computer-footprint”), favorendo quindi la velocità e la scalabilità del metodo.