Esperti a confronto sui grandi temi di Sanità Pubblica all’evento “Inventing for Life – Health Summit”, evento istituzionale organizzato a Roma da MSD Italia: priorità per la salute globale, centralità del paziente, innovazione e sostenibilità.

Esperti a confronto sui temi di Sanità Pubblica nell'evento orfanizzato da MSD Italia "Inventing for Life – Health Summit"
Esperti a confronto sui temi di Sanità Pubblica nell’evento orfanizzato da MSD Italia “Inventing for Life – Health Summit”

Il 19 marzo 2019, nel corso di Inventing for Life – Health Summit, clinici, rappresentanti di Istituzioni, Società Scientifiche e associazioni di Pazienti si sono incontrati per fare il punto sulle grandi priorità della sanità pubblica a livello globale nella prospettiva della centralità dei pazienti e del difficile equilibrio tra innovazione e sostenibilità.

Ha aperto i lavori il vice ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, Lorenzo Fioramonti, che ha inquadrato lo scenario Italiano.

Sono seguiti gli interventi del Premio Nobel per la Pace 2011 Ellen Eugenia Johnson Sirleaf, già presidente della Liberia, e di Julie Gerberding, M.D., M.P.H. Executive Vice President & Chief Patient Officer per MSD, che hanno delineato le principali sfide dei prossimi anni, in primis la minaccia delle malattie infettive, come Ebola e infezione da HIV, identificando nelle partnership internazionali pubblico-privato un modello per sostenere l’innovazione e promuovere la salute globale.

Nel corso dell’evento, è stata anche presentata un’indagine quantitativa svolta da Istituto Piepoli per conto di MSD Italia sulla percezione dei cittadini in ambito sanitariola maggioranza (57%) è soddisfatta del nostro Servizio Sanitario Nazionale ma si chiede di fare di più su tempi d’attesa e prevenzione e si sollecitano più investimenti per tumori, malattie cardiovascolari e neurologiche. Accesso alle cure ritenuto ancora troppo disomogeneo sul territorio nazionale. Inoltre, il dato risulta in calo rispetto al 2018 quando, sempre secondo l’Istituto Piepoli, a dichiararsi molto o abbastanza soddisfatto era il 65% della popolazione.

In uno scenario dove il futuro della salute è sempre più connesso con i grandi temi globali, la centralità del paziente resta il criterio guida per identificare le priorità da affrontare e per misurare l’efficacia dei sistemi sanitari e la loro capacità di rispondere ai bisogni di salute.

Tavola rotonda “La centralità del paziente nel percorso diagnostico-assistenziale” nell’indagine dell’Istituto Piepoli sulla percezione dei cittadini in ambito sanitario

Gli spunti emersi dall’indagine dell’Istituto Piepoli sono stati poi discussi nella prima tavola rotonda “La centralità del paziente nel percorso diagnostico-assistenziale” da Luca Coletto, sottosegretario Ministero della Salute, Antonio Gaudioso, segretario generale Cittadinanzattiva, Annamaria Mancuso, presidente Salute Donna onlus, Silvestro Scotti, segretario Generale Nazionale FIMMG, Pierpaolo Sileri, presidente XII Commissione del Senato.

Secondo l’opinione degli italiani, il compito primario della sanità pubblica dovrebbe essere quello di accelerare i percorsi di cura delle persone con malattia e di evitare che le persone sane si ammalino: le priorità sulle quali dovrebbero concentrarsi nei prossimi anni gli sforzi del Servizio Sanitario Nazionale sono, nell’ordine, la riduzione dei tempi di attesa per esami e interventi (79%) e la prevenzione delle malattie (51%) seguiti dal sostegno alle fasce deboli, come famiglie a basso reddito, malati cronici, disabili (49%).

Nello scenario italiano, l’indagine dell’Istituto Piepoli permette anche di misurare quali siano ancora oggi gli ostacoli che dal punto di vista dei cittadini limitano la piena realizzazione del principio della centralità del paziente.

In primo luogo il tema dell’uguaglianza di accesso alle prestazioni sanitarie, questione di grande attualità nella prospettiva dibattuta in questi giorni del regionalismo differenziato: secondo la quasi totalità del campione (97%) oggi vivere in alcune Regioni piuttosto che in altre comporta opportunità disuguali di accesso alle terapie innovative. La conseguenza è che per il 64% del campione in Italia le persone non accedono rapidamente alle terapie innovative, in particolare quelle per il cancro (33%), le malattie neurologiche (19%), le malattie cardiologiche (16%).

Altro aspetto critico è quello che riguarda i tempi di attesa troppo lunghi per avere una prima visita specialistica (44%), per fare gli esami diagnostici necessari (37%), per ricevere la terapia (22%) e per avere una visita di follow up (19%).

Il medico di famiglia si conferma un punto di riferimento per il 49% degli intervistati e il 36% si rivolge al medico di famiglia prima di rivolgersi a uno specialista.

Ma proprio il medico di famiglia, cardine della centralità del paziente, è soggetto a limitazioni nella prescrizione dei farmaci: l’81% degli italiani vorrebbe che il medico di famiglia potesse prescrivere anche i farmaci innovativi.

Il medico di famiglia è anche considerato la fonte più attendibile per le informazioni sanitarie (60% degli intervistati), mentre internet è attendibile solo per il 14%.

Le fake news restano percepite come una minaccia: ben l’87% degli italiani ritiene che siano pericolose per la salute delle persone, e 1 intervistato su 3 ha ammesso di aver creduto almeno una volta a una fake news. I vaccini (47%) l’ambito più gettonato, seguito dai tumori (42%).

Per l’83% degli italiani, il settore in cui è più importante investire per favorire l’innovazione è la Sanità, seguita dall’Educazione. Tra le patologie in cui gli italiani vorrebbero vedere maggior investimenti, i tumori sono al primo posto, con ben il 69% delle preferenze, seguiti dalle malattie cardiologiche (28%) e neurologiche (26%).

Tavola rotonda Innovazione e sostenibilità nei sistemi sanitari”

E proprio di risorse e investimenti si è parlato nel corso della seconda tavola rotonda, intitolata “Innovazione e sostenibilità nei sistemi sanitari”, alla quale hanno preso parte Silvia Franceschi, dirigente SOC Epidemiologia Oncologica, CRO di Aviano, Massimo Garavaglia, sottosegretario Ministero Economia e Finanze, Enrico Giovannini, portavoce ASVIS già Ministro del Lavoro, Federico Spandonaro, presidente di CREA Consorzio per la Ricerca Economica Applicata in Sanità, Sergio Venturi, assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna.

«Di fronte alle grandi priorità globali di salute pubblica è sempre più necessario un approccio olistico e convergente – dichiara Nicoletta Luppi, presidente e amministratore delegato di MSD Italia – oggi, ispirati dalle testimonianze di relatori d’eccezione, abbiamo avuto la straordinaria opportunità di confrontarci con tutti gli attori del Sistema Salute, secondo un’ottica di condivisione e con la volontà di partecipare tutti alla costruzione di modelli sempre più efficienti e trasparenti, per ottimizzare gli investimenti pubblici e privati e contribuire con efficacia sempre maggiore l’universalismo e il solidarismo del nostro Servizio Sanitario Nazionale».

Il Premio Umberto Mortari per la ricerca scientifica nell’ambito delle Life Sciences

Al termine dell’incontro sono stati proclamati i vincitori della prima Edizione del Premio Umberto Mortari per la ricerca scientifica nell’ambito delle Life Sciences istituito per onorare, a pochi mesi dalla sua scomparsa, la memoria di Umberto Mortari, presidente e amministratore delegato di MSD Italia dal 1992 al 2007. Obiettivo del riconoscimento è valorizzare le giovani eccellenze italiane che si siano distinte nel campo delle Life Sciences all’estero, dando lustro al nostro Paese, o rientrando in Italia.

Sono stati premiati rispettivamente:

Ricercatore italiano under 40 che lavora stabilmente all’estero

Simone Sidoli, che dal febbraio 2019 dirige il Laboratorio di Proteomica e Biologia Strutturale dell’Albert Einstein College of Medicine (New York, USA), è stato premiato per lo sviluppo di tecniche innovative di spettrometria di massa (middle-down proteomics e bottom-up proteomics) dedicate all’analisi delle modificazioni epigenetiche degli istoni, che sono alla base della regolazione dell’espressione genica.

Ricercatore italiano under 40 che lavora stabilmente in Italia

Velia Siciliano, giovane biologa che guida un gruppo di ricerca presso il Center for Advanced Biomaterials for Healthcare dell’Istituto Italiano di Tecnologia (diretto da Paolo Netti). La sua attività si è indirizzata all’utilizzo della biologia sintetica per sviluppare terapie per malattie infettive e tumorali.