Primo Italian Thyroid Preceptorship
Primo Italian Thyroid Preceptorship

Il 12 aprile 2019 si è tenuto a Roma il primo Italian Thyroid Preceptorship, l’evento Merck sulla tiroide dedicato ai giovani ricercatori italiani.

Primo Italian Thyroid Preceptorship
Si è tenuto a Roma il primo Italian Thyroid Preceptorship, evento ideato da Merck per favorire la crescita professionale di giovani ricercatori italiani

Durante la prima edizione dell’Italian Thyroid Preceptorship si sono confrontati i principali gruppi accademici dedicati alla ricerca sulle tematiche più innovative correlate ai disturbi della tiroide.

L’evento, ideato per favorire la crescita professionale di nuovi ricercatori italiani in questo ambito, è stato organizzato da Merck con l’importante contributo scientifico di un panel di esperti della materia e il patrocinio dell’Associazione Italiana Tiroide (AIT).

Nel corso del Preceptorship, sono stati illustrati i recenti progressi offerti dalla ricerca anche per individuare i bisogni insoddisfatti dei pazienti, con l’obiettivo di sviluppare nuovi progetti di studio, sia di base sia traslazionali o clinici.

«In un tempo in cui la limitatezza delle risorse e i numerosi problemi di carattere non solo economico sembrano attanagliare il nostro Paese e, più in generale, il mondo occidentale – afferma Andrea Frasoldati, direttore f.f. dell’Endocrinologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia e presidente AIT – è bello poter constatare che c’è ancora spazio per iniziative che denotano passione, creatività ed entusiasmo».

L’evento di Merck è stato concepito per dare spazio ai giovani ricercatori attraverso la presentazione di dati preliminari di ricerche in corso sotto la guida di “seniors” che rappresentano un supporto nel valutare i futuri sviluppi delle ricerche e le possibili interazioni tra i team.

«L’Italian Thyroid Perceptorship – sottolinea Antonio Messina, a capo del business biofarmaceutico di Merck in Italia – è un’iniziativa di alto profilo scientifico, nata dalla volontà di Merck di mantenere il suo impegno nel sostenere e promuovere la ricerca e la formazione nell’ambito delle patologie tiroidee, investendo sui giovani ricercatori italiani».

Disturbi della tiroide

Più di 300 milioni di persone nel mondo soffrono di disturbi della tiroide e più della metà sembra non essere consapevole della propria condizione. L’ipotiroidismo, in particolare, ha un’elevata incidenza nella popolazione occidentale. La forma più diffusa nelle aree a sufficiente apporto iodico è la Tiroidite di Hashimoto, che colpisce soprattutto la popolazione tra i 30 e i 60 anni.

«In Italia le disfunzioni tiroidee colpiscono circa 1 persona su 10 e sono 10 volte più frequenti nelle donne rispetto agli uomini – commenta il coordinatore scientifico del Preceptorship Luca Persani, professore ordinario di Endocrinologia all’Università di Milano e primario presso l’Istituto Auxologico Italiano. – Oggi abbiamo a disposizione strumenti diagnostici e terapeutici che ci consentono di curare in modo efficace la maggioranza dei pazienti affetti da malattie tiroidee. Esistono tuttavia alcune condizioni meno frequenti o disfunzioni che intervengono in momenti particolari della vita che sono ancora sotto-diagnosticate o non hanno trattamenti adeguati».