Medici, biologi, biotecnologi e farmacologi possono avere uno spazio professionale molto importante nelle aziende del farmaco, ma molti giovani laureati o laureandi non lo sanno. “Oggi molti dei nostri studenti – spiega Giorgio Minotti, presidente Facoltà Dipartimentale di Medicina e Chirurgia, Università Campus Bio-Medico di Roma – non sanno di poter intraprendere dei percorsi professionali nell’industria che già esistono ma non si conoscono”. L’accademia ha il compito di indicare tutte le possibili prospettive professionali per il medico oltre all’evidente “camice bianco”. Il ruolo del medico per Minotti deve essere quindi visto in maniera allargata, come lo “scopritore di opportunità di cura”.

Giorgio Minotti, presidente Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università Campus Bio-Medico

Fuori dall’Accademia c’è un mondo che l’Università troppo spesso si è dimenticata di descrivere e proprio per sopperire a questa mancanza le due parti in causa si sono riunite a Roma al Campus Bio-medico per spiegare ai giovani le possibili sinergie tra accademia e impresa.

Le opportunità non necessariamente sono solo all’interno dell’industria del farmaco, ma anche in strutture all’esterno che fanno ricerca che serve alle aziende farmaceutiche” ha spiegato Alessandro Mugelli, presidente Società Italiana di Farmacologia, intervenuto al dibattito.

Alessandro Mugelli presidente Società Italiana di Farmacologia

Le professioni più ricercate

Il futuro prevede nuove competenze professionali più che nuove professionalità. Le competenze mediche serviranno sempre perchè “noi siamo un settore che produce vita”, ha sottolineato il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. “Un settore, il nostro, in profondo cambiamento, con almeno 100 nuove figure professionali che si delineeranno nei prossimi anni, alcune delle quali non le abbiamo neanche ancora identificate”.

Massimo Scaccabarozzi, presidente Farmindustria

Servono soprattutto medici, ha spiegato Scaccabarozzi,nel mondo del farmaco: “Le direzioni mediche delle industrie farmaceutiche ne hanno un grande bisogno – ha sottolineato – per loro si profila un percorso di crescita straordinario”. Medici dunque, ma non solo: lo spazio c’è anche per le tante lauree scientifiche da Biologia a Chimica e Farmacia, fino ai settori umanistici come l’Economia e Giurisprudenza. E agli ingegneri che sono considerati sempre più importanti anche nell’industria farmaceutica.

Ruoli emergenti

  • Medical liaison
  • Medical advice
  • Esperti di personalizzazione delle terapie, perchè questo significa maggiore efficacia, minore tossicità e spesa più razionale
  • Esperti di ricerca clinica che consentano di fare degli studi in tempi più rapiti
  • Esperti in farmacoeconomia per applicare il concetto di sostenibilità alla sanità
  • Esperti in farmacogenetica e farmacogenomica

AAA cercasi…

“Abbiamo difficoltà a trovare laureati in medicina che ricoprano ruoli professionali nelle direzioni scientifiche e nelle direzioni delle ricerche – sottolinea Scaccabarozzi. “Forse – continua – perchè i laureati pensano che manchi un pò la clinica lavorando nell’industria, ma non è così perchè invece in questo settore si tocca con mano il processo dall’inizio”.

Alfonso Gentile, Medical & Regulatory Director, Takeda Italia

Anche i medical liaison e medical advice sono molto ricercati. “Si tratta di nuove figure professionali che possono essere ricoperte da medici o biologi/biotecnologi, spiega Alfonso Gentile, Medical & Regulatory Director Takeda Italia per le quali il mercato, in particolare a livello locale, è ancora piuttosto vivace e in cui c’è concorrenza per prendere i giovani più promettenti”. “Le imprese infatti – continua – fanno fatica a trovare medical liaison specializzati in una determinata branca della medicina”.

A livello global invece le esigenze sono diverse ed è molto ricercata la figura di analista dei Big Data.