Al 30 maggio 2019, l’Istituto Superiore di Sanità ha segnalato 16 casi di epatite colestatica acuta riconducibili al consumo di curcuma presente in diversi integratori alimentari segnalati.

Per alcuni prodotti segnalati, sono stati individuati i lotti associati ai casi di epatite colestatica acuta.

L’epatite colestatica acuta associabile al consumo della curcuma contenuta nei prodotti segnalati è una condizione non infettiva e non contagiosa, dovuta alla riduzione o all’interruzione del flusso della bile dal fegato al duodeno.

FederSalus esprime disponibilità a contribuire a far luce sui casi epatite riconducibili al consumo di curcuma e a definire un sistema di vigilanza efficace
Sono stati segnalati 16 casi di epatite colestatica acuta riconducibili al consumo di curcuma presente in diversi integratori alimentari

A fronte della legittima preoccupazione sollevata da queste segnalazioni, FederSalus sollecita le Autorità al rapido espletamento di tutte le verifiche necessarie, richiamandole al principio legale di proporzionalità nelle disposizioni delle misure di sicurezza coerentemente alle evidenze oggi disponibili.

L’Associazione sottolinea inoltre l’importanza del fatto che il consumatore valuti sempre con il proprio medico, in caso di trattamenti farmacologici concomitanti e in relazione al proprio stato di salute, l’assunzione di prodotti con curcuma, rispettando le dosi consigliate e ogni altra indicazione utile alla corretta assunzione.

Ad oggi, puntualizza FederSalus in un comunicato del 28 maggio 2019, le Autorità non hanno identificato nessuna possibile causa degli effetti avversi; di contro, l’impiego alimentare della curcuma è previsto e ammesso dal Decreto Ministeriale 10/08/2018 per essere utilizzata negli integratori alimentari (parte “rhizoma ed aetheroleum”). Anche il suo utilizzo come additivo alimentare (curcumina E 100) è stato giudicato sicuro dall’Autorità europea di sicurezza alimentare (EFSA) e previsto dalla legislazione europea (Reg. 1333/08).

Misure adottate dalle aziende di produzione e commercializzazione di integratori alimentari contenenti curcuma

FederSalus comunica che le aziende di produzione e commercializzazione di integratori alimentari stanno condividendo con le autorità di competenza tutti i dati utili alla tracciabilità dei prodotti e alla possibile identificazione del rischio e stanno disponendo di ogni azione utile alla garanzia del consumatore.

L’Associazione, infine, comunica la propria disponibilità a collaborare con le Istituzioni al fine di individuare le procedure utili a definire un sistema di vigilanza efficace.