Enrique Häusermann, presidente di AssoGenerici

Costi in aumento, ricavi in ribasso. Il margine che resta alle aziende produttrici di generici è ormai, come già denunciato gli scorsi anni, molto basso, e questo rischia in un medio-lungo termine di mettere a rischio le imprese. “Dal 2010, la continua pressione verso il basso dei prezzi dei farmaci generici ha costantemente eroso la marginalità lorda delle imprese – spiega Enrique Häusermann, presidente Assogenerici – il pericolo è che si sia toccato un ‘livello critico’ dei prezzi, al di sotto del quale la sostenibilità economica di molte aziende potrebbe risultare a rischio”.

Se ne è discusso a Roma durante la presentazione del primo rapporto sul “Sistema dei farmaci generici in Italia” realizzato dalla Società di studi economici Nomisma per Assogenerici. Popolano il rapporto i dati riferiti all’apparato produttivo farmaceutico nazionale, quelli emersi da una Survey su Industria 4.0 che ha coinvolto le imprese associate ad Assogenerici (49 imprese) e infine quelli provenienti dalle banche dati Istat, Aida, OsMed, Ice, Ihs, Iqvia, Bureau- Van Dijk e Nomisma.

Dati Nomisma in sintesi

  • Il fatturato del comparto è di 8 miliardi di euro
  • I costi di produzione tra il 2010 e il 2016, sono cresciuti del 69%, superando di 2 punti percentuali il trend positivo dei ricavi (+67%)
  • L’andamento dell’Ebitda è sintomatico: -45% nel quinquennio in esame e -25% nell’ultimo anno

Gare al ribasso

Il forte disagio risulta evidente anche osservando le dinamiche dei meccanismi di gara, che presiedono a tutte le forniture ospedaliere: tra il 2016 e il 2018 l’incidenza in volume dei generici sulla farmaceutica ospedaliera è cresciuta di quattro punti percentuali (dal 23,4% al 27,3%), ma la quota in valore è aumentata solo dello 0,3%.  Se a ciò si somma, come riferisce Lucio Poma, responsabile scientifico Area industria e innovazione di Nomisma «un aumento della percentuale dei lotti non aggiudicati (dal 21,5% del 2010 al 24,4% del 2018) e tassi di partecipazione quasi azzerato per molecole a dieci anni dalla scadenza del brevetto, si arriva alla chiara evidenza del forte rischio che le gare a forte ribasso hanno nel far fuoriuscire dal mercato numerose imprese, soprattutto Pmi. Ciò determinando la contrazione del numero di operatori in grado di fornire il mercato e la conseguente minore affidabilità̀ delle forniture che già oggi porta, rileva Nomisma “nel ricorrente fenomeno delle carenze o delle temporanee indisponibilità̀ di molti farmaci essenziali, problema ricorrente per il mercato farmaceutico in generale, e ospedaliero in particolare”.

Strategie di recupero

Sfruttare al meglio le opportunità per le imprese e abbracciare il potenziale offerto da industria 4.0. Sono questi i suggerimenti del rapporto Nomisma per fronteggiare le difficoltà elencate.

Tra gli strumenti  che possono risultare utili alle aziende:

  • patent box
  • credito d’imposta per R&S
  • accrescere il livello della digitalizzazione della P.A.
  • sfruttare la potenzialità offerta dall’introduzione della deroga al Supplementary Protection Certificates (SPC)

Per quanto riguarda invece le potenzialità di Industria 4.0, queste possono essere una importante leva solo se prima culturalmente assimilate dalle imprese e dalla filiera. Per questo l’appello al lavoro dell’Associazione nell’affiancare e spronare le proprie associate al cambiamento, puntando alla creazione di network.