Uno studio di IVI Siviglia, in collaborazione con l’Instituto de Investigaciones Químicas (CSIC), fornisce nuovi dati sulle possibili cause della sindrome dell’ovaio policistico e potrebbe portare allo sviluppo di nuovi trattamenti
Uno studio di IVI Siviglia, in collaborazione con l’Instituto de Investigaciones Químicas (CSIC), fornisce nuovi dati sulle possibili cause della sindrome dell’ovaio policistico e potrebbe portare allo sviluppo di nuovi trattamenti

IVI Siviglia, insieme all’Instituto de Investigaciones Químicas (iscritto al CSIC), ha sviluppato uno studio incentrato sulle possibili cause della sindrome dell’ovaio policistico (SOP).

Uno studio di IVI Siviglia, in collaborazione con l’Instituto de Investigaciones Químicas (CSIC), fornisce nuovi dati sulle possibili cause della sindrome dell’ovaio policistico e potrebbe portare allo sviluppo di nuovi trattamenti
I ricercatori di IVI Siviglia e dell’Instituto de Investigaciones Químicas (CSIC), hanno individuato un possibile fattore genetico coinvolto nell’insorgenza della sindrome dell’ovaio policistico

Questo lavoro, condotto dall’embriologo Víctor Blasco e da una squadra di ricercatori della quale ha fatto parte anche Manuel Fernández, direttore di IVI Siviglia, è stato presentato in numerosi Congressi nazionali ed internazionali, così come sulla rivista Journal of Assisted Reproduction & Genetics.

La sindrome dell’ovaio policistico (SOP)

La SOP è una malattia endocrina caratterizzata da un’aumentata produzione di androgeni.

Spesso sono presenti nelle ovaie cisti follicolari del diametro di alcuni millimetri, le più grandi delle quali contengono a volte cellule atresiche. In alcuni casi, le ovaie hanno volume aumentato e capsula liscia e ispessita.

La sindrome ovarica policistica comporta anovulazione o disfunzione ovulatoria con conseguenti irregolarità mestruali.

Altri segni e sintomi che possono comparire alla pubertà e peggiorare nel tempo sono eccesso di peli, acne, resistenza all’insulina, obesità, mal di testa, disturbi del sonno e dell’umore.

La SOP colpisce un 5-15 % delle donne in età fertile ed è una delle cause principali di infertilità nella donna. In caso di gravidanza, aumenta il rischio di complicanze come parto pretermine, diabete gestazionale e prreclampsia.

Lo studio sui livelli di espressione di neurochinina B e kisspeptina e loro recettori

I ricercatori hanno analizzato i livelli di espressione delle proteine della neurochinina B e kisspeptina nonché dei loro recettori. La loro presenza e funzione a livello dell’ipotalamo è stata ampiamente descritta, trattandosi di regolatori essenziali dell’asse ormonale riproduttivo. La novità di questo studio consiste principalmente nel fare luce sul loro ruolo a livello molecolare nell’ovaio, ossia su come vengono fabbricati o sintetizzati e qual è la loro funzione lì, oltre alla loro possibile implicazione nel SOP.

In questo studio sono state coinvolte:

  • 43 pazienti con trattamenti di riproduzione assistita e affette da SOP,
  • 46 donatrici di ovuli.

Le donne di entrambi i gruppi sono state sottoposte a un trattamento di stimolazione ovarica controllata per indurre lo sviluppo e la maturazione di follicoli ovarici multipli.

L’ipotesi dell’equipe di ricerca era che, se l’espressione della neurochinina B, la kisspeptina e/o i loro recettori risultava alterata nelle pazienti affette da SOP rispetto alle donatrici fertili, questo poteva rappresentare un fattore genetico coinvolto nell’insorgenza della malattia.

«Per questo – spiega Víctor Blasco, principale ricercatore dello studio ed embriologo di IVI Siviglia – abbiamo analizzato i livelli di espressione di questi geni nel liquido follicolare ed effettivamente abbiamo riscontrato che erano alterati nelle pazienti affette da SOP rispetto alle donatrici. Questi livelli anomali potrebbero contribuire allo sviluppo follicolare anomalo e ai problemi di ovulazione osservati in queste pazienti».

«Tale scoperta – conclude Daniela Galliano, direttrice del Centro IVI di Roma – potrebbe aprire la porta allo sviluppo di farmaci che consentano di correggere la sintomatologia della malattia. Nelle fasi successive del lavoro sarà studiato se l’espressione di questi geni sia presente anche nei casi di avanzata età materna, endometriosi e bassa risposta ovarica».

IVI-RMA Global

IVI nasce nel 1990 come la prima istituzione medica in Spagna completamente specializzata nella riproduzione umana. Da allora ha aiutato a nascere più di 160.000 bambini, grazie all’utilizzo delle più avanzate tecnologie di riproduzione assistita.

All’inizio del 2017, IVI si è fusa con RMANJ.

Il gruppo attualmente conta più di 65 cliniche specializzate nella medicina riproduttiva in tutto il mondo.