C’è tempo fino al prossimo 30 novembre per iscriversi all’edizione 2019/2020 del Bayer Hemophilia Awards Program (BHAP), il programma che sostiene progetti di ricerca clinica e di base, oltre ad iniziative educazionali in emofilia in tutto il mondo.

Bayer lancia il Programma BHAP 2019-2010, premio rivolto alla ricerca clinica nel campo dell’emofilia
Bayer lancia il Programma BHAP 2019-2010, premio rivolto alla ricerca clinica nel campo dell’emofilia

Categorie dell’edizione 2019-2020 del BHAP

Quest’anno sono tre le categorie di premi:

  • Clinical Research Award: dedicato a progetti di ricerca clinica nell’ambito dei disordini emorragici
  • Basic Research Award: dedicato a progetti di ricerca di base nell’ambito dei disordini emorragici
  • Fellowship Project Award: garantisce training in emostasi a giovani medici che vogliono proseguire il proprio percorso in emofilia.

Dieci esperti internazionali provenienti da India, Stati Uniti, Paesi Bassi, Finlandia, Canada, Germania e Giappone avranno il compito di esaminare le candidature. Fa parte del Comitato anche un’eccellenza italiana nel campo dell’emofilia, Pier Mannuccio Mannucci,professore emerito di medicina interna all’Università degli Studi di Milano.

Per iscriversi all’edizione 2019/2020, visitare il sito http://www.bayer-hemophilia-awards.com. Le date da ricordare sono il 30 novembre 2019 per l’invio della lettera di intenti e fine febbraio 2020 per la “full proposal”.

Il Bayer Hemophilia Awards Program (BHAP)

Nei 17 anni di storia del BHAP, Bayer ha assegnato oltre 290 premi a medici e operatori sanitari di 33 Paesi, per un totale di 35 milioni e ha contribuito a più di 400 pubblicazioni, presentazioni di poster e altre comunicazioni scientifiche da parte dei premiati.

In Italia, nel corso degli anni, sono stati assegnati 35 premi nelle differenti categorie.

«Il Bayer Hemophilia Awards Program – dichiara Simona Gatti, Responsabile Medical Affairs Specialty di Bayer in Italia – rappresenta l’ennesimo passo verso il miglioramento dei trattamenti di questa rara patologia del sangue. Questa iniziativa dimostra infatti il nostro continuo impegno e assistenza alla comunità emofilica mondiale, oltre alla volontà di migliorare la qualità di vita e le opzioni terapeutiche utili a contrastare i disturbi emorragici dei pazienti in maniera sempre più efficace».

Emofilia A

L’emofilia colpisce circa 400.000 persone in tutto il mondo ed è un disordine in gran parte a carattere ereditario, in cui una delle proteine necessarie per la coagulazione del sangue o è mancante o è ridotta. L’emofilia A è la forma più comune, in cui la coagulazione del sangue è compromessa per la mancanza o l’alterazione funzionale del FVIII coagulativo. I pazienti hanno frequenti sanguinamenti a livello dei muscoli, delle articolazioni o di altri tessuti, che possono causare nel tempo un danno permanente alle articolazioni. Le lesioni possono avere conseguenze gravi se non trattate adeguatamente, poiché la velocità di formazione del coagulo è più lenta nei pazienti affetti da emofilia rispetto agli individui sani. L’emofilia A ha una frequenza stimata di 1 su 5.000 maschi nati vivi, interessando persone in tutto il mondo. In Europa, l’emofilia A colpisce 1 persona su 10.000, per un totale di oltre 30.000 persone. Ad esempio, oggi ci sono circa 4.000 persone affette da emofilia A in Italia, 3.500 in Germania e 13.000 negli Stati Uniti.