Il National institute of health sta lavorando a un vaccino contro il Coronavirus che si è diffuso in Cina e che ha infettato ad oggi ormai migliaia di persone e causato diverse vittime. L’epidemia ha avuto origine negli animali, per poi compiere il salto verso l’uomo.

La trasmissione di questo Coronavirus può realizzarsi da una persona all’altra anche se non sono ben chiare né tutte le modalità, né la facilità con cui il contagio può verificarsi. Secondo la versione più accreditata, il primo contagio sarebbe avvenuto al mercato del pesce di Wuhan, una città a 700 miglia da Pechino.

Come hanno precisato fonti interne al NIH saranno necessari alcuni mesi per portare a termine la prima fase dei trial clinici e più di un anno per rendere disponibile un vaccino contro il Coronavirus la cui formulazione appare meno impegnativa di quanto si possa immaginare. Non è frequente che si pianifichi lo sviluppo di un trattamento di immunizzazione nei confronti di un virus identificato da meno di un mese.

L’agente di recente identificazione è molto simile ai microrganismi responsabili della SARS (Severe acute respiratory syndrome), che ha ucciso più di 700 persone e si è diffusa anch’essa in Asia nel 2003, e della MERS (Middle east respiratory syndrome), che ha causato più di 800 morti dal 2012 ad oggi.

Ma l’istituto di Bethesda non è l’unica struttura impegnata nel raggiungimento di questo urgente obiettivo. Proprio a valle dell’esperienza maturata intorno a queste malattie, anche un team di scienziati di Texas, New York e Cina sta lavorando allo sviluppo di un vaccino.