Come si può valutare la qualità dell’aria negli ambienti interni (indoor)? Lo chiariscono Andrea Cattaneo, Andrea Spinazzè e Domenico Maria Cavallo (dell’Università degli Studi dell’Insubria, dipartimento di “Scienza e Alta Tecnologia” e componenti il consiglio direttivo Aidii) nel dettagliato articolo scaricabile gratuitamente cliccando il pulsante qui sotto.

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Per ambienti interni (indoor) si intendono: uffici pubblici e privati, strutture comunitarie, abitazioni, alberghi, locali destinati ad attività ricreative e/o sociali e anche mezzi di trasporto pubblici e privati.
Il quadro normativo italiano non indica valori di riferimento per la valutazione della qualità dell’aria negli ambienti indoor, a differenza di altri Paesi (Austria, Portogallo, Francia, Germania, Canada, Cina, Corea e Giappone). Questi valori nazionali possono essere considerati per la caratterizzazione del rischio in caso di contaminanti non indagati dall’Oms. Ed esistono alcune metodologie che possono essere applicate. Tenendo presente un aspetto: l’aria negli ambienti indoor, nel corso degli ultimi anni, è progressivamente cambiata sia dal punto di vista qualitativo sia quantitativo.
Come comportarsi per affrontare il problema? Scoprilo scaricando gratis l’articolo realizzato in collaborazione con Ambiente&Sicurezza.

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