La medicina sta diventando sempre piĂą tecnologica ed efficace. Un team internazionale di scienziati, composto da esperti della Columbia University e di vari centri di ricerca cinesi, ha infatti messo a punto un nuovo tipo di nanomateriale che appare in grado di agganciare i farmaci oncologici e di dirigerli con maggior precisione sul bersaglio tumorale.

In pratica, queste strutture in miniatura sono capaci di legare i farmaci antitumorali (chemioterapici), di guidarli sulla massa tumorale per poi rilasciarli grazie all’azione opportunamente dosata dei raggi X. Si tratta di un metodo che consentirà di mettere a punto nuove strategie terapeutiche sempre più personalizzate e mirate alla cura oncologica che permetteranno anche di limitare gli effetti collaterali indesiderati sui tessuti sani.

I materiali principali utilizzati per la fabbricazione di questi nano-vettori sono il selenio e il biossido di silicio, secondo quanto dichiarato da Dong Wenfei, ricercatore capo dell’Istituto di ingegneria e tecnologia biomedica di Suzhou dell’Accademia cinese delle Scienze.
I micro-vettori posseggono inoltre un’altra peculiare e utile caratteristica: una volta rilasciati i medicamenti vengono infatti degradati, sempre dai raggi X, permettendo così un facile smaltimento da parte dell’organismo. 

I risultati degli esperimenti sono stati pubblicati qualche settimana fa sulla rivista internazionale Advanced Materials. I test sono stati svolti su cavie malate di cancro della mammella e i risultati dimostrano come questa nuova metodica di somministrazione farmacologica abbia conseguito ottimi risultati raddoppiando l’efficacia della cura e limitando gli effetti tossici collaterali prodotti dai farmaci. 

E non è tutto. Shao Dan, uno dei ricercatori della South China University of Technology di Guangzhou che ha partecipato allo studio, ha infatti dichiarato che il nano-vettore appare in grado anche di stimolare risposte immunitarie specifiche contro il cancro e ha affermato: “Non solo può uccidere i tumori ma può anche aiutare a inibire le metastasi tumorali”.