CPhI Worldwide, il più grande appuntamento mondiale dedicato all’industria farmaceutica e chimico farmaceutica, torna in presenza nel 2021 dopo lo stop imposto dalla pandemia. Quella di quest’anno sarà la trentesima edizione e si terrà in Italia, a Milano, presso Fiera Milano (Rho) dal 9 all’11 novembre 2021. L’evento è organizzato da Informa, uno dei più grandi gruppi internazionali di eventi e ricerca accademica.

«Il ritorno in presenza di un evento di questa portata è fondamentale – dice Orhan Caglayan, brand director di CPhI Worldwide – Le aziende farmaceutiche e biotecnologiche hanno ripreso a pianificare le loro attività sul lungo periodo e sono alla ricerca costante di partner secondari, terziari e persino quaternari. Per la community CDMO (aziende che sviluppano e producono farmaci “per conto” delle grandi multinazionali), la fornitura di vaccini, unita a una ripresa degli investimenti nella pipeline di sviluppo, indica che i prossimi 12 mesi saranno probabilmente i più redditizi in termini di incontro di nuovi clienti anche per i piccoli player. Questo è quindi un momento favorevole per CPhI Worldwide che sarà in grado di garantire un volume di affari considerevole per i prossimi anni».

La Lombardia in primo piano

«La Lombardia e Milano sono un hub riconosciuto per le Scienze della Vita – ha dichiarato Sergio Dompé, Vicepresidente di Assolombarda con delega alle Life Sciences e Chair della Task Force Health & Life Sciences del B20 – Basti pensare che in quest’area si concentrano il 35,4% delle imprese farmaceutiche a livello italiano e più del 50% della sperimentazione clinica nazionale, con investimenti che triplicano il loro impatto grazie ai costi evitati per il Sistema Sanitario Nazionale. Ora occorre continuare a lavorare per stimolare la crescita della filiera e del settore farmaceutico lombardo e la strada da seguire è quella di una maggiore cooperazione tra pubblico e privato».

«La Lombardia si conferma un’eccellenza dell’industria farmaceutica a livello europeo, distinguendosi per la propria capacità competitività e apertura internazionale – dice Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare Regione Lombardia – Milano, in particolare, si conferma il cuore pulsante di questo settore. Un modello vincente composto da un network virtuoso, fatto di aziende, università e centri di ricerca, imprese di impiantistica e servizi avanzati, che va ancora più valorizzato e potenziato. Innovazione, ricerca e sostenibilità sono le caratteristiche di un comparto che rappresenta una forte leva di sviluppo per il nostro territorio e un asset strategico per l’intero Paese».

Un’opportunità per tutto il Paese

«CPhI è una grande opportunità per l’Italia e la Lombardia, prima regione farmaceutica per presenza industriale, con oltre 100 aziende, 24.000 addetti diretti e oltre 28 mila nell’indotto – commenta Giorgio Bruno, Presidente del Gruppo CDMO-Specialisti della manifattura farmaceutica di Farmindustria – Con 34,3 miliardi di produzione totale – sia per principi attivi sia per prodotti finiti – nel 2020 il nostro Paese si conferma tra i grandi poli farmaceutici in Ue, insieme a Francia e Germania, grazie a un export crescente (+74% tra il 2015 e il 2020) che ne testimonia la qualità. Ed è addirittura al primo posto in Europa per produzione conto terzi (CDMO), con 2,3 miliardi. Un comparto, il CDMO, innovativo e flessibile, che conta a livello nazionale 11.500 addetti, che investe sempre di più – il 17% del fatturato nel 2020, il doppio rispetto al 2015 – anche nel digitale e nel green e che ha nella filiera uno dei fattori strategici di sviluppo».

«L’Italia è il primo Paese europeo sia per fatturato, con oltre 4,8 miliardi, sia per numero di imprese produttrici di principi attivi farmaceutici, con oltre 72 Aziende per 109 siti produttivi e una quota export pari all’85%” afferma Paolo Russolo, Presidente di ASCHIMFARMA, Associazione di settore di Federchimica che rappresenta i produttori di principi attivi e intermedi farmaceutici – Qualità e sicurezza nella produzione, attività di ricerca e innovazione superiore alla media manifatturiera, rispetto dell’ambiente sono sempre stati i criteri distintivi dei produttori italiani. Il CPhI Worldwide – prosegue Paolo Russolo – è la fiera più importante per il settore. La presenza come espositori delle imprese italiane è sempre stata molto rilevante. Negli ultimi anni Aschimfarma ha lavorato con determinazione per ottenere che la manifestazione si svolgesse a Milano e che soprattutto questa non fosse una decisione sporadica, ma che Milano rientrasse nella lista delle città europee dove svolgere con cadenza regolare il CPhI. Purtroppo, l’emergenza Covid-19 non ha consentito ad Aschimfarma di dare all’evento l’importanza che le imprese avrebbero voluto, organizzando eventi a supporto. Che Milano e la Lombardia siano particolarmente importanti per il settore – conclude il Presidente – lo dimostra il fatto che il 55% degli impianti del settore sono situati nell’area lombarda».