Fondata da Walter Bertin nel 1998, Labomar è una società specializzata nello sviluppo e produzione di integratori alimentari, dispositivi medici, alimenti a fini medici speciali e cosmetici per conto terzi. La stessa lavora con il cliente supportandolo nell’intero processo, dalla selezione delle materie prime fino alla consegna del prodotto finito in forma solida, semisolida o liquida. Con la quotazione alla Borsa di Milano, avvenuta nel 2020, l’azienda ha potuto avviare una nuova fase di crescita per linee interne ed esterne. Il processo di espansione, già iniziato nel 2019 con la canadese Importfab, è proseguito con le acquisizioni di Welcare e di Labiotre. In questo modo Labomar ha potuto estendere il proprio raggio d’azione a livello geografico, ampliare il portafoglio dei prodotti per coprire l’intera filiera produttiva – dalle materie prime al prodotto finito – ed oggi il Gruppo presenta un fatturato di 92 milioni di euro e una squadra di circa 320 persone.
Ingrediente chiave dell’attività di Labomar è la divisione dedicata alla ricerca scientifica e allo sviluppo di formulazioni brevettate sempre nuove, e proprio all’insegna della qualità e dell’innovazione è iniziata nel 2014 la sua collaborazione con IMA Active. Leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè, il Gruppo IMA conta circa 6.900 dipendenti e 53 stabilimenti produttivi in Italia, Germania, Francia, Svizzera, Spagna, Regno Unito, Stati Uniti, India, Malesia, Cina e Argentina. Dispone di una capillare rete di vendita composta da 30 filiali, uffici di rappresentanza in Europa centro-orientale e oltre 140 agenzie che coprono oltre 80 paesi.
Fulcro della lunga partnership tra IMA Active e Labomar è la fornitura di tecnologie all’avanguardia per la realizzazione di prodotti capaci di soddisfare i più elevati standard qualitativi. “È per noi motivo di grande soddisfazione supportare Labomar nel suo percorso di crescita in un settore sfidante come quello delle lavorazioni nutraceutiche, permettendo all’azienda di garantire ai suoi clienti i più elevati standard produttivi. Con entusiasmo, già da una decina d’anni siamo al fianco di Labomar nel cogliere le opportunità offerte dall’Industry 4.0, che incentivano l’utilizzo di macchine interconnesse, l’integrazione del controllo di processo a livello di stabilimento e non di singola macchina – dichiara Luca Cavazzini, Sales & Marketing Director di IMA Active – Del resto, fa parte della nostra vocazione diffondere la cultura dell’innovazione a vantaggio delle aziende e quindi dell’intero sistema Italia”.
Aggiunge Marco Annoni, Area Manager di IMA Active: “In un contesto che vede le performance di Labomar in costante crescita, IMA continua ad assistere l’impresa ed il suo team di produzione a partire dalla fase di R&D”. Nello specifico, la collaborazione con Labomar si concretizza nel costante supporto tecnologico lungo il ciclo di vita delle macchine e nella partecipazione allo sviluppo di prodotti e processi (dalla melt granulation ai più complessi progetti di coating, solo per fare qualche esempio). Il supporto di IMA Active risulta altresì decisivo nella fase di process engineering per l’industrializzazione di alcune referenze e nelle attività di formazione dei lavoratori destinati all’utilizzo dei macchinari, affinché siano consapevoli e aggiornati sulle loro potenzialità.
È da queste attività che scaturisce il valore della collaborazione tra le due imprese: una scintilla che genera know-how industriale e un percorso di trasformazione e miglioramento continuo. “Non esiste motore più forte dell’innovazione per far crescere un’azienda, per questo motivo la partnership che da quasi dieci anni ci lega ad IMA Active è motivo di grande soddisfazione – commenta Walter Bertin, fondatore e Amministratore Delegato di Labomar – Fa parte del nostro DNA lavorare con passione al fianco di clienti e fornitori per implementare tecnologie sempre nuove contribuendo così a diffondere la vocazione manifatturiera italiana insieme a tante altre piccole, medie e grandi imprese. Del resto, siamo convinti che l’innovazione sia il risultato di percorsi di ricerca ma anche di uno scambio tra esperienze e competenze diverse maturate da soggetti coinvolti in processi di collaborazione. È dunque fondamentale lavorare per costruire ambienti di lavoro che favoriscano il confronto, il dialogo e lo scambio di idee”.
