La Open Trade Coalition, un gruppo di 43 associazioni industriali europee tra cui figurano anche EFPIA per il comparto farmaceutico e Cefic per quello chimico, ha pubblicato una dichiarazione congiunta (link) a favore dello sviluppo di politiche europee di “open trade”, considerato essenziale per supportare la competitività dell’Unione europea.
L’obiettivo delle future politiche europee dovrebbe essere quello di aprire nuovi mercati diversificati, grazie alla stipula di accordi commerciali con gli altri paesi e all’abbattimento delle barriere tecniche al commercio.
Le aree critiche per le associazioni industriali
Oltre che rinforzare le politiche commerciali aperte e l’accesso al mercato mediante gli accordi commerciali (nuovi o aggiornati), le associazioni firmatarie della dichiarazione congiunta chiedono anche la disponibilità di un commissario europeo per il commercio responsabile in modo specifico di questa competenza. Andrebbe, inoltre, supportata l’Organizzazione mondiale del COmmercio (WTO) (anche con riforma del Sistema di risoluzione delle controversie) e il sistema internazionale basato sulle regole, ritenuti importanti per assicurare un ambiente equo e prevedibile per i commerci. Le associazioni industriali chiedono anche di aumentare la cooperazione con i paesi terzi partner e di mettere in campo una diplomazia commerciale a supporto della risoluzione delle tensioni e dei malintesi in ambito commerciale.
La dichiarazione congiunta sottolinea anche come un quinto dei posti di lavori dell’Unione europea dipenda dall’export verso paesi terzi, con un andamento in crescita che va in parallelo con l’aumento della percentuale del prodotto interno lordo europeo derivante dal commercio. Attenzione andrebbe anche posta, sottolinea il documento, alle correlazioni tra export e import, in particolare per quanto riguarda le commodities che potrebbero essere scarsamente disponibili in Europa. Le associazioni industriali pongono anche l’accento sulla percezione positiva che i consumatori avrebbero dei commerci internazionali e sull’importanza della relazione tra investimenti esteri diretti e commercio. Le politiche commerciali aperte, inoltre, permetterebbero di migliorare la resilienza nelle risposte alle crisi, e andrebbe quindi trovato il giusto equilibrio con l’autonomia strategica al centro delle recenti politiche europee.
Oltre agli accordi Free Trade, i firmatari della dichiarazione congiunta sottolineano anche l’importanza di strumenti complementari e focalizzati e di accordi settoriali in aree di mutuo interessare per l’UE e i paesi terzi interessati. Sarebbe così possibile migliorare anche la cooperazione sul piano regolatorio e della protezione della proprietà intellettuale, oltre a ridurre le barriere commerciali non legate a tariffe.