Palbociclib è stato approvato nell’Unione Europea per il trattamento del carcinoma mammario metastatico HR+/HER2-.

palbociclib tumore al seno metastatico
Palbociclib è stato approvato nell’Unione Europea per il trattamento del tumore al seno metastatico positivo al recettore ormonale e negativo al recettore di tipo 2 del fattore di crescita epidermico (HR+/HER2-)

Pfizer ha annunciato che la Commissione Europea ha approvato palbociclib per il trattamento del carcinoma mammario metastatico o localmente avanzato positivo al recettore ormonale e negativo al recettore di tipo 2 del fattore di crescita epidermico umano (HR+/HER2-).

Palbociclib (Ibrance®)

Palbociclib è un inibitore orale delle chinasi ciclina-dipendenti 4 e 6 (CDK 4/6) che regolano il ciclo cellulare alla base della progressione cellulare.

Palbociclib è stato approvato per l’utilizzo in combinazione con un inibitore dell’aromatasi. L’approvazione riguarda anche l’uso di palbociclib in combinazione con fulvestrant in donne che hanno ricevuto una precedente terapia endocrina.

Palbociclib è ora approvato in più di 50 Paesi.

«L’approvazione in Europa di palbociclib rende disponibile un’opzione terapeutica innovativa di cui si avvertiva un rilevante bisogno per decine di migliaia di donne con carcinoma mammario metastatico HR+/HER2 – dichiara Andreas Penk, M.D., regional president, International Developed Markets, Pfizer Oncology. – Con dati significativi e coerenti in tre studi clinici pivotal e il rapido inserimento nei protocolli di cura negli Stati Uniti, palbociclib rappresenta un potenziale nuovo standard di trattamento per il carcinoma mammario metastatico HR+/HER2- in Europa».

«Le pazienti con carcinoma metastatico della mammella in Europa hanno bisogno di avere a disposizione nuove opzioni terapeutiche – dichiara Kathi Apostolidis, sopravvissuta due volte al cancro al seno e vice presidente della European Cancer Patient Coalition – Il carcinoma mammario metastatico ha un impatto molto pesante sulla vita delle pazienti e delle loro famiglie, ma grandi speranze sono riposte nei nuovi trattamenti che hanno il potenziale per migliorare la qualità di vita e i risultati clinici».

Studi clinici pivotal su palbociclib

L’approvazione europea si basa su un robusto corpus di dati che comprende i risultati dei trial pivotal:

  • PALOMA-1 di fase II in donne in post-menopausa con carcinoma mammario metastatico positivo al recettore degli estrogeni (ER+)/HER2- che non avevano ricevuto una precedente terapia sistemica per la loro malattia avanzata,
  • PALOMA-2 di fase III eseguito nella stessa popolazione di pazienti,
  • PALOMA-3 di fase III in donne con cancro al seno metastatico HR+/HER2- in progressione dopo una precedente terapia endocrina.

Tutti e tre gli studi randomizzati hanno dimostrato che palbociclib in combinazione con una terapia endocrina prolunga significativamente la sopravvivenza libera da progressione (PFS) rispetto alla sola terapia endocrina o alla terapia endocrina con placebo.

Lo studio PALOMA-1

Lo studio clinico di fase II PALOMA-1 ha valutato palbociclib in combinazione con letrozolo rispetto al solo letrozolo come terapia iniziale o di prima linea in 165 donne in post-menopausa con cancro al seno ER+/HER2- avanzato, che non avevano precedentemente ricevuto trattamento sistemico per la loro malattia in stadio avanzato.

La combinazione di palbociclib con letrozolo ha prolungato in modo significativo la PFS rispetto a letrozolo da solo (HR=0,488 [95% CI: 0,319-0,748]), con una PFS mediana di 20,2 mesi (95% CI: 13,8-2705) nel braccio trattato con palbociclib rispetto a 10,2 mesi (95% CI: 5,7-12,6) nelle donne trattate con letrozolo da solo.

Gli eventi avversi più comuni (≥20%) di qualsiasi grado riportati nei pazienti trattati con palbociclib più letrozolo rispetto al solo letrozolo includono:

  • neutropenia (75% contro 5%),
  • leucopenia (43% contro 3%),
  • affaticamento (41% contro 23%),
  • anemia (35% contro 7%),
  • infezioni del tratto respiratorio superiore (31% contro 18%),
  • nausea (25% contro 13%),
  • stomatite (25% contro 7%),
  • alopecia (22% contro 3%), 
  • diarrea (21% contro 10%).

Lo studio PALOMA-2

Il trial di fase III PALOMA-2 ha valutato palbociclib in combinazione con letrozolo rispetto a letrozolo con placebo come trattamento di prima linea in 666 donne in post-menopausa con cancro al seno metastatico ER+/HER2-, stessa popolazione di pazienti dello studio PALOMA-1. La combinazione di palbociclib più letrozolo ha determinato un miglioramento statisticamente significativo nella sopravvivenza libera da progressione (HR= 0,58 [95%: 0,46-0,72], p <0,000001), con una PFS mediana di 24,8 mesi rispetto ai 14,5 mesi delle pazienti trattate con letrozolo più placebo.

Gli eventi avversi più comuni (≥20%) di qualsiasi grado riportati nei pazienti trattati con palbociclib più letrozolo rispetto a letrozolo più placebo includono:

  • neutropenia (79,5% contro 6,3%),
  • affaticamento (37,4% contro 27,5%),
  • nausea (35,1% contro 26,1 %),
  • artralgia (33,3% contro 33,8%),
  • alopecia (32,9% contro 15,8%).

«Anche in prima linea in associazione ai farmaci antiormonali come gli inibitori delle aromatasi, palbociclib si è dimostrato efficace nel ridurre la probabilità di una ripresa di malattia (studio di fase III PALOMA-2) – spiega Paolo Marchetti, professore ordinario di Oncologia Medica, direttore U.O.C. di Oncologia Medica, Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Andrea di Roma – questo rende possibile offrire alle donne un trattamento efficace e con un profilo di tossicità gestibile con indubbi vantaggi nel controllo di una malattia che in passato aveva spesso avuto un’evoluzione negativa. L’efficacia della inibizione delle CDK 4/6 sia in prima linea sia in seconda linea di trattamento rende disponibili per le nostre pazienti risultati che in passato non riuscivamo ad ottenere, con un prolungamento del controllo di malattia e una buona qualità della vita».

Lo studio PALOMA-3

Lo studio clinico di fase III PALOMA-3 ha valutato palbociclib in combinazione con fulvestrant rispetto a placebo con fulvestrant in 521 donne con carcinoma mammario metastatico HR+/HER2-, indipendentemente dallo stato di menopausa, la cui malattia è progredita durante o dopo una precedente terapia endocrina. La combinazione di palbociclib più fulvestrant ha dimostrato un miglioramento importante nella PFS rispetto a fulvestrant più placebo (HR = 0,461 [95% CI: 0,360-0,591), p <0,0001), con una PFS mediana di 9,5 mesi (95% CI: 9,2-11,0) nel braccio trattato con palbociclib rispetto a 4,6 mesi (95% CI: 3,5-5,6) nelle donne trattate con placebo più fulvestrant.

Gli eventi avversi più comuni (≥20%) di qualsiasi grado riportati in PALOMA-3 di palbociclib più fulvestrant rispetto a placebo più fulvestrant includevano:

  • neutropenia (83% contro 4%),
  • leucopenia (53% contro 5%),
  • infezioni (47% contro 31%),
  • affaticamento (41% contro 29),
  • nausea (34% contro 28%),
  • anemia (30% contro 13%),
  • stomatite (28% contro 13%),
  • mal di testa (26% contro 20%),
  • diarrea (24% contro 19%),
  • trombocitopenia (23% contro 0%),
  • stitichezza (20% contro 16%).

«Le evidenze di efficacia e sicurezza su palbociclib sono forti: lo studio PALOMA-3 di fase III ha messo in evidenza che le pazienti trattate con una terapia antiormonale, come fulvestrant, se trattate con palbociclib in aggiunta presentavano un miglioramento dei parametri con una riduzione del rischio di ripresa di malattia di oltre il 50% e con una tollerabilità molto buona, in quanto i pochi effetti collaterali sono ben gestibili e non particolarmente invalidanti per la donna – conclude Paolo Marchetti – Dunque, anzichè trattare con la sola terapia antiormonale, non appena palbociclib sarà disponibile anche in Italia avremo un trattamento aggiuntivo con notevoli vantaggi, che rallenta la progressione del carcinoma mammario avanzato sensibile agli ormoni femminili, raddoppiando la sopravvivenza senza progressione di malattia».

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