La fibrillazione atriale (FA) è una patologia elettrica degli atri cardiaci dovuta ad alterazioni della conduzione degli impulsi. Nella FA il tessuto atriale è attivato in modo rapido e disordinato. Le anomale sollecitazioni alle pareti atriali determinano la mancata contrazione dell’atrio e, quindi, il ristagno del sangue in questa sede. Ne deriva un ritmo accelerato e irregolare (aritmia) e una minore efficienza del cuore con aumentato rischio tromboembolico.

La fibrillazione atriale è una patologia elettrica degli atri cardiaci dovuta ad alterazioni della conduzione degli impulsi. Dà aritmia
La fibrillazione atriale è una patologia elettrica degli atri cardiaci dovuta ad alterazioni della conduzione degli impulsi. Dà aritmia e aumenta il rischio di tromboembolismo

La fibrillazione atriale è la forma più diffusa di aritmia cardiaca. La più grave complicanza di questa patologia è l’ictus, causato dall’instabilità del flusso ematico che può dare origine a trombi. Questi possono arrivare al cervello e qui dare origine a ictus. Circa un quinto di tutti gli ictus è dovuto proprio alla FA. Inoltre, nei soggetti con FA, l’ictus comporta una prognosi peggiore e il doppio delle probabilità di risultare fatale.

La FA è una condizione eterogenea dal punto di vista clinico. Può infatti derivare da svariati disordini e spesso è multifattoriale.

Eziologia della fibrillazione atriale

Tra le cause della fibrillazione atriale si annoverano:

  • cardiopatie strutturali (cardiomiopatia ischemica e non ischemica),
  • valvulopatie mitraliche o tricuspidaliche,
  • difetti del setto interatriale,
  • altre cardiopatie congenite,
  • miocardite,
  • pericardite,
  • ipertensione,
  • distiroidismi,
  • embolia polmonare,
  • broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).

Tra i fattori di rischio che contribuiscono all’insorgenza della fibrillazione atriale vi sono:

  • obesità,
  • fumo,
  • diabete,
  • eccessiva assunzione sporadica di alcol e droghe (holiday heart),
  • eccessiva assunzione di caffeina,
  • apnea notturna.

La fibrillazione atriale senza causa identificabile o idiopatica si verifica in circa il 10% dei casi e, nei pazienti di età inferiore ai 60 anni, è chiamata fibrillazione atriale isolata.

Sintomi della fibrillazione atriale

La FA, in molti casi, è asintomatica o percettibile soltanto da un irregolare battito del polso. Quando presenti, i sintomi insorgono spesso in modo improvviso e rapido. Essi comprendono:

  • palpitazioni (cardiopalmo),
  • fastidio toracico vago o dolore (angina pectoris),
  • debolezza,
  • vertigini,
  • obnubilamento,
  • dispnea,
  • presincope.

Un segno frequente, inoltre, è il deficit di polso: la frequenza ventricolare (misurata attraverso auscultazione cardiaca) è maggiore della frequenza rilevata al polso. In presenza di elevate frequenze ventricolari, infatti, la gittata sistolica ventricolare sinistra non è sempre sufficiente a produrre un’onda pressoria periferica.

La diagnosi si basa sull’elettrocardiogramma (ECG) e sull’ecocardiografia.

Classificazione della fibrillazione atriale

Si possono riconoscere 4 tipi di FA in base alla durata. Si definisce quindi:

  • acuta una fibrillazione atriale di nuova insorgenza di durata inferiore alle 48 ore,
  • parossistica una forma recidivante che dura più di 48 ore per convertirsi poi spontaneamente a ritmo sinusale,
  • persistente una FA che perdura più di una settimana e che richiede un trattamento per convertirsi a ritmo sinusale,
  • permanente una fibrillazione atriale che non può essere convertita in ritmo sinusale.

Trattamento della fibrillazione atriale

Il trattamento deve prima di tutto affrontare la condizione che determina la FA. Se però i sintomi hanno esordio grave e improvviso, è necessario intervenire urgentemente per regolarizzare in primo luogo il ritmo cardiaco. Maggiore è la durata della fibrillazione atriale, infatti, più marcato è il rimodellamento atriale e, quindi, più difficile è la cardioversione a ritmo sinusale.

È inoltre necessario prevenire il tromboembolismo (es. con terapia anticoagulante).

Il controllo della frequenza cardiaca anche nel lungo periodo può essere ottenuto con diversi metodi, tra i quali:

  • farmaci antiaritmici (es. fleicanide, chinidina, procainamide, disopiramide, sotalolo, propafenone),
  • farmaci che agiscono sul nodo atrio-ventricolare (come i calcio-antagonisti verapamil e diltiazem o i glicosidi digitalici tipo la digossina),
  • cardioversione elettrica,
  • ablazione transcatetere.

La scelta terapeutica può essere quindi personalizzata in base a vari fattori:

  • età ed epoca di insorgenza della fibrillazione,
  • gravità dei sintomi,
  • presenza di rimodellamento strutturale degli atri,
  • tolleranza emodinamica,
  • probabilità di recidiva ed eventuale storia di recidive precedenti,
  • possibilità di risolvere le condizioni causali,
  • tolleranza del paziente ai farmaci.

La giornata mondiale contro la FA #FacciamociSentire

Daiichi Sankyo celebra anche nel 2017 la giornata mondiale contro la FA con la campagna di sensibilizzazione #FacciamociSentire.

I dipendenti di Daiichi Sankyo Italia sono stati sorpresi dal flash mob di quattro professionalissimi steward che si sono spogliati delle loro divise e hanno fatto irruzione nei meeting aziendali, danzando al ritmo serrato dei bonghi. L’evento ha dato il via alla campagna di sensibilizzazione #FacciamociSentire, che ha raggiunto il suo culmine sabato 9 settembre 2017, quando bonghi e ballerini sono ricomparsi in diverse piazze di Roma, richiamando l’attenzione dei passanti sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce della fibrillazione atriale.

«È infatti fondamentale informare e sensibilizzare gli italiani sull’importanza della prevenzione attraverso uno stile di vita sano, e soprattutto della diagnosi precoce. La musica ha accompagnato tutte le nostre campagne, e questa volta abbiamo scelto il ritmo coinvolgente del bongo. Quale miglior strumento dunque per simulare e amplificare il battito cardiaco e far arrivare il messaggio dritto al cuore? Ma i veri protagonisti di quest’anno sono i nostri dipendenti, che dopo l’iniziale sorpresa sono stati ben felici di diventare ambasciatori della lotta a questa patologia» – spiega Massimo Grandi, presidente e amministratore delegato di Daiichi Sankyo Italia.

Massimo Grandi suona per la campagna #FacciamociSentire. L’obiettivo è infatti sensibilizzare gli italiani sull’importanza della prevenzione della fibrillazione atriale

I dipendenti della casa farmaceutica stanno infatti contribuendo alla campagna di sensibilizzazione sui social prestando anche il proprio volto, con post e condivisioni delle foto scattate nei flash mob, sui profili personali dei più importanti social network e sulla pagina facebook ufficiale Giornata Mondiale contro la FA, una pagina con puntuali informazioni sulla patologia. Questa pagina è sempre attiva dal 2014, quando Daiichi Sankyo per prima, con l’aiuto di alcune associazioni di pazienti, decise di portare la celebrazione di questa giornata anche in Italia.

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