«I modelli sperimentali in vitro per la valutazione dei dispositivi medici sono il futuro e non possiamo non occuparcene». Queste le parole di Luciana Gramiccioni (ISS) nella sua relazione all’evento I modelli sperimentali in vitro nella valutazione di dispositivi medici e integratori, organizzato da VitroScreen e patrocinato dall’AFI (Associazione Farmaceutici Industria).

L’evento ha fornito l’occasione per far incontrare tutte le parti interessate, la ricerca, l’Università, l’azienda e anche le Istituzioni, per discutere i nuovi strumenti di valutazione di efficacia e sicurezza che utilizzano le tecnologie in vitro e che sono da un lato espressione di studi di convalida OECD e dall’altro frutto di ricerca che ha prodotto modelli sperimentali sempre più predittivi del comportamento dei dispositivi medici e degli integratori nell’organismo umano.

Sono diversi i metodi sperimentali in vitro fino ad oggi messi a punto (ricostruzioni di tessuto corneale, di tessuto vaginale oppure modelli intestinali) e che sembrano rispondere alle richieste regolatorie di verifica dell’efficacia e della sicurezza dei prodotti cosmetici, degli integratori, degli alimenti funzionali e novel food vietando i test sull’animale (Reg Eu cosmetici 1223/2009; Reg Health Claims 1924/2009/CE e Reg Novel Food 258/97/EC).

«I vantaggi di questi nuovi modelli sperimentali in vitro sono numerosi, e sicuramente in futuro verranno utilizzati anche dal mondo del farmaco negli studi di preclinica» ha concluso Marisa Meloni, amministratore delegato di VitroScreen