Se da una parte osserviamo un notevole progresso apportato dal settore farmaceutico nella qualità di vita dei pazienti, dall’altra parte è evidente che l’ambito del dispositivo medico cavalca quest’onda oramai da molti anni.

I due settori si muovono talvolta in modo parallelo, pensiamo a esempio agli sforzi effettuati dall’industria farmaceutica per sviluppare forme farmaceutiche più maneggevoli (forme orali in sostituzione di quelle iniettabili) che favoriscono anche la compliance del paziente, altre volte operano in piena sinergia.

È questo il caso di farmaci che, abbinati a nuovi device tecnologici sono in grado di ridurre la frequenza di somministrazione, pur basando l’efficacia sull’azione farmacologica del composto, come per le iniezioni sottocutanee a ridotta periodicità di somministrazione che rappresentano un vantaggio significativo per il paziente in terapia cronica.

Altro caso di sinergia è rappresentato dal device che, pur mantenendo la sua efficacia di tipo non farmacologico, è coadiuvato da un farmaco, come accade negli stent medicati che hanno rappresentato un’evoluzione significativa nel miglioramento della qualità di vita in termini di prolungamento della vita e della sicurezza e/o efficacia terapeutica.

Il progresso tecnologico offre grandi opportunità di evoluzione verso dispositivi di nuova generazione e bisogna riconoscere all’industria del settore la capacità di cogliere tali opportunità a vantaggio della quality of life dei pazienti, anche in termini di sicurezza. E questo vale in senso laterale per tutti i dispositivi medici, anche quelli Borderline che tanto possono impattare positivamente sul benessere e la salute umana.

Sono in atto azioni di armonizzazione internazionali utili a favorire l’accesso a tutti i mercati – e quindi a tutti i pazienti – delle tecnologie più moderne sempre a vantaggio del progresso negli standard dell’healthcare.

In conclusione, bisogna evidenziare quanto sia il settore farmaceutico che quello medicale vadano nella direzione di favorire una migliore condizione di vita, talvolta operando in sinergia, ma soprattutto avvantaggiandosi del progresso tecnologico per assicurare maggior efficacia e sicurezza. Questo processo deve essere incoraggiato anche nel futuro perché esso rappresenta la possibilità di offrire soluzioni più efficaci e, perché no, meno costose.

Liliana Garino – AFI