Il recente caso di cronaca legato ai farmaci oggetto di furto negli ospedali italiani “riciclati” nel circuito europeo del parallel import ha evidenziato le difficoltà e i limiti dei controlli che vengono effettuati a livello EU sui movimenti di farmaci attraverso questi canali prevalentemente “commerciali”.
L’approccio italiano al fenomeno, sia in termini di autorizzazioni per i farmaci in entrata che di controlli cooperativi sul crimine farmaceutico, potrebbe rappresentare un modello per la gestione futura del settore a livello europeo.
Domenico Di Giorgio – Agenzia Italiana del Farmaco