Si è tenuto a Milano l’annuale Forum di Aschimfarma, l’Associazione di Federchimica che riunisce i produttori di principi attivi per l’industria farmaceutica. La scelta della metropoli lombarda non è stata casuale: forte, infatti, è stata la richiesta di maggiore dialogo e collaborazione con gli ambienti finanziari avanzata dal presidente di Aschimfarma Gian Mario Baccalini.

BACCALINI
Gian Mario Baccalini, presidente di Aschimfarma

Il settore è unanimemente riconosciuto a livello mondiale come eccellenza produttiva in termini di qualità del prodotto e rispondenza alle norme di buona fabbricazione, ha sottolineato il rappresentante di Confindustria Federico Nazzari, intervenuto in sostituzione del presidente Giorgio Squinzi impossibilitato a partecipare ai lavori.

L’economista Alberto Quadrio Curzio ha evidenziato il momento unico di condizioni favorevoli per un’ulteriore espansione.

Permangono, tuttavia, due problemi che ancora limitano la competitività delle aziende italiane, problemi per cui Baccalini e Nazzari hanno richiesto interventi della massima urgenza al fine di non perdere questo treno: da un lato una forte semplificazione normativa e politiche favorevoli in materia di defiscalizzazione delle attività di ricerca e sviluppo, dall’altro una maggiore facilità all’accesso ai finanziamenti di impresa, in modo tale da creare quella massa critica ritenuta indispensabile dalle grandi multinazionali nel momento della scelta e validazione dei fornitori.

Paolo Bonaretti, consigliere del Ministro dello Sviluppo economico, ha manifestato l’attenzione del governo verso un settore chiave per l’economia nazionale, attenzione che si sta trasformando nella messa a punto di misure concrete a supporto dell’intero comparto con la recente attivazione del Tavolo per la filiera farmaceutica.

Isabella Marta, coordinatore dell’Area Ispezioni e certificazioni di Aifa, ha sottolineato come, pur nella permanenza di oggettivi limiti strutturali, l’Agenzia stia cercando di venire incontro alle richieste delle aziende, ad esempio attraverso la mappatura del rischio nell’ambito della pianificazione delle ispezioni di revisione periodica, finalizzata a una diversa frequenza di ispezione sulla base della quale definire la validità del certificato GMP. Una novità molto ben accolta dalle aziende.