In Italia ogni anno 500mila pazienti sviluppano un’infezione collegata all’assistenza ospedaliera e circa 2mila decessi sono direttamente riconducibili a questo tipo di problema.

Prevenire le infezioni in ospedale attraverso il risk menagement
Prevenire le infezioni in ospedale attraverso il risk management

Dopo l’allarme lanciato dal Governo inglese sull’inefficacia degli antibiotici e sui superbatteri, le infezioni ospedaliere rappresentano sempre più una crisi sanitaria che richiede una gestione preventiva e adeguata. Si tratta di un problema che potrebbe pesare fino a 1 miliardo di euro sulla Sanità italiana, quando il 20-30% di infezioni potrebbe essere prevenuto con l’attuazione di buone pratiche cliniche, l’utilizzo di tecnologie mediche appropriate e la messa a punto di adeguati meccanismi di controllo e di processo, anche da parte degli operatori sanitari. Questi temi sono stati affrontati nell’ambito del convegno Il valore economico e sociale della qualità in Sanità. Prevenzione e gestione delle infezioni nell’esperienza della Regione Lazio”, organizzato dal Consiglio regionale del Lazio in collaborazione con Assobiomedica.

«Per rendere i nostri ospedali più sicuri – spiega Rodolfo Lena, presidente della commissione Salute – è fondamentale promuovere una cultura indirizzata a capire come e perché si sbaglia. Assunto che l’errore è ineliminabile, è opportuno che ogni organizzazione sanitaria si attivi al fine di ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni al paziente così come agli operatori sanitari. È pertanto importante – aggiunge Lena – che le esperienze positive vengano diffuse e condivise in modo da assicurare a qualsiasi cittadino, operato in qualsiasi struttura sanitaria, eguali livelli di sicurezza. Dobbiamo far leva sul fatto che le tecnologie e le competenze necessarie esistono: il salto di qualità può arrivare solo da una adeguata e competente regia di sistema, di cui la Regione Lazio si sta facendo e si farà carico con il prezioso apporto di professionisti e associazioni».

«Per evitare una gestione tardiva delle infezioni e la resistenza alla terapia antibiotica è sempre più urgente – dichiara Luigi Boggio, presidente Assobiomedicali di Assobiomedica – un approccio coordinato e preventivo tra reparti, ma anche tra strutture sanitarie e Regioni, volto ad avviare in maniera omogenea politiche sulla prevenzione dei rischi; formazione del personale sulle pratiche di controllo delle infezioni; utilizzo di metodiche e dispositivi appropriati per la pulizia, l’igiene e la disinfezione delle apparecchiature. Ciò significherebbe un risparmio annuale stimato di più di 500mila euro per struttura ospedaliera, oltre a una riduzione del 50% delle infezioni nosocomiali». «Alcune recenti esperienze di prevenzione e gestione delle infezioni in Regione Lazio – prosegue Pasquale Mosella, presidente Assodiagnostici di Assobiomedica – hanno dimostrato che la qualità è efficienza e che l’innovazione è risparmio: investire in prevenzione oggi significa minori complicanze e gestione delle cronicità domani».