Lo guarda, lo tocca girandolo e rigirandolo in tutti i modi, poi cerca di aprirlo, persino morsicandolo, ma senza riuscirci. Dura tre minuti il video realizzato da Igb che mostra un bambino alle prese con il nuovo astuccio “child proof”, la soluzione lanciata sul mercato lo scorso ottobre dall’azienda varesina e che ha già attirato l’attenzione delle aziende farmaceutiche interessate all’innovazione.

Ispirato agli standard di riferimento atti a certificare l’efficacia degli imballi per la protezione dei bambini (per l’Europa il BS EN ISO 8317: 2004 e per gli USA il 16 CFR 1700.20), il nuovo packaging, pur apparendo come una normale confezione, presenta un meccanismo di chiusura che fornisce un’importante protezione per i bambini.

Il meccanismo di funzionamento

La confezione è dotata di una chiave senza la quale né l’adulto né il bambino sono in grado di accedere al contenuto, pena la distruzione dell’imballo. Tuttavia, il disfacimento dell’astuccio non è un’operazione alla portata della forza di un bimbo, in quanto il materiale utilizzato ha un’alta resistenza allo strappo.

Altro importante requisito di sicurezza contemplato, è la riattivazione automatica del sistema di blocco nel momento della chiusura dell’astuccio: è sufficiente, infatti, rimuovere la chiave e chiudere la confezione con un’operazione del tutto simile a quella effettuata per chiudere gli astucci tradizionali.

La facilità di apertura e chiusura tramite la chiave di sblocco rende il Child Proof Folding Box di Igb un astuccio alla portata anche delle persone più anziane secondo quanto richiesto dagli standard BS EN ISO 8317: 2004 e 16 CFR 1700.20.

I vantaggi per le aziende

L’astuccio non ha punti aggiuntivi di colla o forme particolari e quindi è possibile confezionarlo con lo stesso procedimento di un astuccio normale. Pertanto, non sono necessari investimenti per adeguare i macchinari di confezionamento e la loro performance produttiva rimane invariata.

Inoltre, anche per il confezionamento manuale, il Child Proof Folding Box di Igb è di facile ed economico impiego: non necessita né di utensili né di materiale speciale. Si tratta, infatti, di una confezione completamente meccanica.

Infine nell’astuccio, sia per il confezionamento automatizzato sia per quello manuale, può essere inserito il materiale da confezionare senza che questo subisca alcuna modifica rispetto a quello tradizionalmente impiegato e senza l’ausilio di altri elementi di packaging (per esempio vaschette in plastica).

I benefici del Child Proof Folding Box di Igb in sintesi

Il Child Proof Folding Box di Igb è sicuro per i più piccoli, facile da usare per gli adulti e gli anziani, nonché richiudibile. Inoltre, offre numerosi vantaggi anche ai produttori, perché il suo impiego non richiede nessuna modifica né espansione dei macchinari, nessun aggiornamento dei processi, né materiali o packaging speciali integrativi. Infine, il nuovo astuccio, per il quale sono state avviate le procedure brevettuali, è realizzato nel rispetto delle norme sull’ambiente, perché Igb oltre alla certificazione OHSAS 18001 sulla Sicurezza e la Salute dei Lavoratori, vanta anche la certificazione ambientale ISO 14001.

Frutto dell’esperienza e della ricerca

Alessio Bressan, presidente del consiglio di amministrazione di Igb

Com’è nato il nuovo Child Proof Folding Box di Igb?

«Dal desiderio di offrire al mercato qualcosa di nuovo – spiega il responsabile del progetto, Alessio Bressan, primogenito del fondatore, Dino Bressan, nonché socio e presidente del consiglio di amministrazione di Igb – è il frutto di quanto abbiamo imparato in questi anni nel cercare di dare le giuste risposte ai nostri clienti, ma anche il frutto del lavoro svolto dal nostro Dipartimento di Ricerca e Sviluppo impegnato in un processo di innovazione continua che oltre a interessare i processi di produzione, negli ultimi anni si è dedicato in modo particolare allo sviluppo dei nuovi prodotti».

Per approfondire

Per meglio conoscere la realtà di Igb, leggi gli articoli:

Processi, tecnologie e persone

L’invenzione che risponde alla Direttiva 2011/62/CE