Biogen ha annunciato che il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia europea del farmaco (EMA) ha adottato un parere positivo per una variazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio di natalizumab. Il CHMP ha infatti raccomandato l’approvazione del farmaco per l’uso come terapia volta a modificare la progressione della sclerosi multipla recidivante-remittente (SMRR) nei pazienti con alta attività di malattia che non hanno risposto adeguatamente al precedente trattamento con ciclo completo di almeno un’altra terapia DMT (Disease Modifying Therapy).

sclerosi mulipla
Il CHMP dell’EMA ha espresso parere favorevole all’uso di natalizumab come terapia volta a modificare la progressione della sclerosi multipla recidivante-remittente (SMRR) nei pazienti con alta attività di malattia che non hanno risposto adeguatamente al precedente trattamento con un’altra terapia DMT

Il parere positivo è supportato dall’esperienza a lungo termine nella pratica clinica evidenziata dal Natalizumab Observational Program (Studio TOP), uno studio prospettico osservazionale in aperto della durata di 10 anni, ancora in corso, su pazienti affetti da SMRR.

Efficacia a lungo termine di natalizumab

Quasi 10 anni di esperienza sul mercato hanno evidenziato l’efficacia a lungo termine comprovata, il profilo di sicurezza ben consolidato e la migliore gestione dei pazienti trattati con natalizumab.

«Da quasi 10 anni natalizumab offre a medici e pazienti una terapia con elevata efficacia, che ha una comprovata tollerabilità e un profilo di sicurezza ben caratterizzato – ha dichiarato Ralph Kern, Worldwide Medical Senior Vice President – Questa variazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio europea consentirà ai pazienti con alta attività di malattia di passare a natalizumab indipendentemente dalla terapia DMT pregressa».

Il parere del CHMP sarà ora sottoposto al vaglio della Commissione Europea per la decisione finale in merito all’approvazione.

Nuovo piano di gestione dei pazienti

Il parere positivo segue le approvazioni adottate nell’aprile 2016 dalla Commissione Europea che concedevano a natalizumab validità illimitata per l’autorizzazione all’immissione in commercio in Europa e aggiornavano le informazioni sul prodotto e i materiali educativi per medici e pazienti validi sul territorio europeo. Il nuovo piano di gestione dei pazienti fornisce ai medici un algoritmo del rischio aggiornato che consente loro di discutere con i pazienti i rischi-benefici del trattamento in maniera più personalizzata e, al contempo, offre ai medici delle chiare linee guida per una gestione più appropriata del paziente.

Secondo quanto stabilito dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA), gli aggiornamenti mostrano che il rischio di sviluppare leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) è basso, inferiore rispetto alle stime precedenti, con valori di indice anticorpale pari o inferiori a 0,9 e che aumenta sostanzialmente nei pazienti con indici superiori a 1,5 trattati con natalizumab per più di 2 anni. Nei pazienti risultati negativi al test per gli anticorpi del virus JC, la stima del rischio di PML rimane invariata a 0,1 ogni 1.000 pazienti.

Natalizumab per la sclerosi multipla

Natalizumab è un anticorpo monoclonale che si lega selettivamente alla α4-integrina; si ritiene che interrompal’attività delle cellule infiammatorie nei pazienti con SM bloccando l’interazione tra l’α4β1-integrina e la molecola di adesione cellulare vascolare-1. L’annullamento di queste interazioni molecolari previene la trasmigrazione dei leucociti attraverso l’endotelio nel tessuto parenchimale infiammato. Tuttavia il meccanismo d’azione specifico di natalizumab nella sclerosi multipla non è stato ancora completamente definito.

Natalizumab migliora il trattamento dei pazienti affetti da sclerosi multipla con la sua comprovata capacità di rallentare il progresso della malattia, riducendo il tasso di ricadute e il numero di lesioni cerebrali rilevate da risonanza magnetica, con elevato profilo di sicurezza.

I dati raccolti nella sperimentazione AFFIRM in fase III, che sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine, hanno dimostrato che al secondo anno, il trattamento con natalizumab ha portato a una riduzione relativa del 68% (p < 0,001) nel tasso delle ricadute annuali rispetto al placebo e alla riduzione del rischio relativo di avanzamento della malattia dal 42 al 54% (sostenuto a 12-24 settimane rispettivamente, tutte con p < 0,001).

Il farmaco ha dimostrato la sua efficacia in oltre dieci anni di esperienza nel trattamento della SMRR, con 149.000 persone attualmente in trattamento nel mondo, e con oltre 475.000 pazienti trattati nel corso di questo periodo.

Indicazioni di natalizumab nei diversi Paesi

Natalizumab è una terapia modificante il decorso della malattia (DMT) approvata in oltre 80 paesi, inclusi Stati Uniti, Unione Europea, Canada, Austria e Svizzera.

Negli Stati Uniti, natalizumab è indicato come monoterapia per il trattamento dei pazienti con forme recidivanti di sclerosi multipla.

Nell’Unione Europea, il farmaco è indicato come DMT singola in pazienti adulti con sclerosi multipla recidivante remittente ad alta attività di malattia, in presenza di attività patologica elevata nonostante il trattamento con un interferone beta o con glatiramer acetato, o nei pazienti con SMRR grave in rapida evoluzione.

Effetti collaterali di natalizumab

Natalizumab aumenta il rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML), una rara infezione virale opportunistica che colpisce il cervello ed è stata associata a casi di morte o grave disabilità. I fattori che aumentano il rischio di questa malattia sono la presenza di anticorpi per il virus JC, l’uso di immunosoppressori e una maggiore durata del trattamento con natalizumab. I pazienti che presentano tutti e tre i fattori di rischio hanno maggiore possibilità di contrarre la leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML).

Natalizumab aumenta il rischio di sviluppare encefalite e meningite causate da hepres simplex e varicella zoster.

Inoltre sono stati anche rilevati casi di danni al fegato clinicamente rilevanti, dopo l’autorizzazzione all’immissione sul mercato, casi ad evelvato rischio per la vita e casi di morte nei pazienti affetti da sclerosi multipla che hanno ricevuto il trattamento.

Tra gli altri effetti indesiderati riscontrati in pazienti che sono stati trattati con natalizumab si sono verificate reazioni di ipersensibilità (anafilassi) e infezioni, incluse infezioni opportunistiche e atipiche.

Il profilo complessivo rischio/beneficio di natalizumab rimane comunque positivo.

Dati a supporto del parere positivo alla variazione dell’autorizzazione all’immissione in commercio di natalizumab

Il parere del CHMP si basa sui dati nella pratica clinica provenienti dallo studio TOP. I risultati dello studio, presentati al 68° incontro annuale dell’American Academy of Neurology (AAN), hanno dimostrato che natalizumab riduce significativamente l’attività della sclerosi multipla e possiede un profilo rischio-beneficio favorevole, indipendentemente dalla terapia DMT utilizzata in precedenza.

L’incidenza degli eventi avversi seri (Serious Adverse Events, SAE) riportati era in linea con il profilo di sicurezza noto di natalizumab.

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