Secondo i dati pre-consuntivi raccolti dal Centro Studi di Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio), il giro d’affari del comparto macchine per il packaging dovrebbe superare i 6.300 milioni di euro, segnando un +2%.

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In crescita il giro d’affari del comparto macchine per il packaging

I costruttori italiani di macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio rafforzano nel 2016 la loro leadership mondiale, con un fatturato di settore che dovrebbe superare i 6.300 milioni di euro, contro i 6.197 milioni di fine 2015.

Crescita a doppia cifra sul mercato interno

Determinanti per il conseguimento di questo importante risultato le ottime performance sul mercato italiano che ha fatto registrare una crescita a doppia cifra del +10,4% raggiungendo i 1.194 milioni di euro.

Nei dodici mesi passati si è pertanto rafforzato il trend positivo in corso dal 2015, quando il fatturato realizzato sul mercato domestico era cresciuto del 2%.

«Siamo molto soddisfatti dell’andamento del mercato italiano, che rimane per tutte le aziende un’importante palestra per testare le più avanzate tecnologie sviluppate», dichiara il presidente di Ucima, Enrico Aureli.

«Siamo inoltre fiduciosi – aggiunge Aureli – che questo trend positivo possa continuare anche il prossimo anno, grazie alle agevolazioni previste nel Piano Industry 4.0 varato dal Governo e dal Ministro Calenda che ha confermato la sua attenzione verso il vero manifatturiero italiano».

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Enrico Aureli, presidente Ucima, si dichiara soddisfatto dell’andamento del mercato interno delle macchine per il packaging

Stabili le vendite oltreconfine

Meno brillanti invece i risultati delle vendite di macchine per il packaging oltreconfine che restano stabili (-0,1% sul 2015 pari, in valori assoluti, a 4.997 milioni di Euro).

A incidere negativamente, i rallentamenti in atto in tre importanti regioni: Medio Oriente, Asia e Est Europa.

Secondo gli ultimi dati disagregati disponibili e relativi ai primi nove mesi dell’anno, infatti la macro regione Medio Oriente e Asia ha fatto registrare un calo del -7,6% mentre in Est Europa la contrazione è stata del -4,5%.

In particolare, tali risultati sono attribuibili alle crisi socio-economiche in atto in alcuni importanti mercati di sbocco: Turchia (-19,6%), Cina (-47,2%), Algeria (-18,3%), Arabia saudita (-11,5%).

Ancora in stallo inoltre il mercato brasiliano che crolla di un ulteriore -38,5%.

Positivo, al contrario, l’andamento in altri importanti mercati che sembrano aver dunque superato il difficile momento congiunturale: le performance migliori spettano a Indonesia (+23,8%) e Egitto (+15,2%).

Da record anche l’andamento del Messico: +35% sui primi nove mesi del 2015.

Caute le previsioni per il 2017

Per quanto riguarda il 2017, le previsioni dell’Associazione italiana dei costruttori di macchine per il packaging sono caute.

«La raccolta ordini sui mercati esteri ha registrato negli ultimi due trimestri una contrazione che probabilmente si rifletterà sui fatturati dei primi sei mesi del prossimo anno. L’onda lunga delle crisi diffuse a macchia di leopardo in vari Paesi del mondo continua a rallentare la nostra corsa», commenta Aureli.

«Crediamo pertanto di poter ragionevolmente prevedere il mantenimento del trend di crescita registrato quest’anno».