Si è tenuto il 23 marzo 2017 presso la Smart Arena del Samsung District, il secondo evento organizzato da A.P.I. sul tema Industria 4.0 dal titolo A.P.I.: innovazione per l’industria 4.0. Il leit motiv emerso dai diversi interventi è la necessità di un cambiamento culturale verso maggiori investimenti in innovazione e tecnologia.

Si è tenuto il secondo evento organizzato da A.P.I. sul tema Industria 4.0 dal titolo A.P.I.: innovazione per l’industria 4.0

L’obiettivo condiviso è quello di favorire l’efficienza operativa per generare nuovi servizi ad alto valore aggiunto grazie anche all’accesso a un flusso continuo di informazioni.

Secondo la maggioranza degli imprenditori coinvolti in un’intervista promossa da A.P.I., il mercato dell’healthcare avrà la maggiore espansione grazie anche all’ntroduzione della tecnologia 4.0.

Questo secondo incontro è stato moderato da Giuseppe Stigliano, Docente di Retail & Brand Communication dell’Università IULM di Milano. Sono intervenuti:

  • Luca Del Gobbo, Assessore all’Università, Ricerca e Open Innovation di Regione Lombardia,
  • Antonio Bosio, Product & Solutions director Samsung Electronics Italia,
  • Giovanni Anselmi, delegato A.P.I. al tema Industria 4.0,
  • Paolo Galassi, presidente A.P.I.,
  • Stefano Valvason, direttore generale A.P.I.,

Hanno presentato in dettaglio l’evoluzione, in ottica 4.0, delle rispettive aziende:

  • Italo Moriggi, fondatore di Skorpion Engineering,
  • Marco Ungari, amministratore di Ungari Group.

L’intervento di Luca del Gobbo di Regione Lombardia

L’assessore all’Università, Ricerca e Open Innovation di Regione Lombardia Luca del Gobbo dichiara che Regione Lombardia ha in previsione l’implementazione di strumenti come gli Accordi per la Ricerca e l’Innovazione.

È stato previsto uno stanziamento di 40 milioni a fondo perduto a sostegno del 50% dei costi di 51 progetti che coinvolgono 110 organi di ricerca e 201 imprese, di cui 137 medie imprese lombarde.

Un ulteriore finanziamento di 15 milioni di euro è stato messo a disposizione del Fondo dei fondi macroregionale di venture capital e private equity, strumento a sostegno di medie imprese e start up che fanno dell’innovazione il loro punto cardine.

Luca del Gobbo, evidenziando inoltre la funzione trainante che la Regione svolge nei confronti dell’intero paese, aggiunge:

«Il tema dell’innovazione in quella che viene definita la quarta rivoluzione industriale è certamente di grandissima attualità. Regione Lombardia ha deciso di essere in campo, con coraggio e determinazione, investendo sulla libertà, sulla creatività e sull’entusiasmo delle imprese e dei ricercatori. In questo contesto, la nuova legge regionale “Lombardia è Ricerca e Innovazione” è strutturata proprio per dare una spinta ancora più decisa a un ricco ecosistema, completando un percorso di sostegno al tessuto economico lombardo iniziato proprio nel 2014 e che caratterizza l’attuale legislatura».

L’intervento di Antonio Bosio di Samsung Electronics Italia

Antonio Bosio, Product & Solutions director Samsung Electronics Italia interviene suggerendo che, nonostante la rivoluzione 4.0 comporti investimenti significativi, ma i costi per le pmi possono essere drasticamente ridotti grazie all’utilizzo della più accessibile tecnologia consumer firmata anche da Samsung.

Antonio Bosio, in aggiunta, dichiara:

«L’adozione del digitale in ambito business, specialmente per le pmi che rappresentano la spina dorsale dell’economia italiana, non è più rimandabile per continuare a essere competitivi sul mercato domestico e internazionale. È dovere dei vendor e di tutta la industry fare educazione per far comprendere le potenzialità e le opportunità offerte dal digitale, a cominciare dal ritorno sugli investimenti che rappresenta uno dei maggiori ostacoli nell’adozione della tecnologia».

L’intevento di Giovanni Anselmi, delegato A.P.I. al tema Industria 4.0

Giovanni Anselmi, delegato A.P.I. al tema Industria 4.0, introduce alcuni dati emersi da un’indagine elaborata da A.P.I.

L’indagine ha raccolto le opinioni degli imprenditori sull’Industria 4.0:

  • il 42% ritiene che la una rivoluzione interesserà tutte le aree della propria azienda
  • il 24%  dichiara che il maggior limite risiede negli investimenti,
  • secondo il 31% il settore dell’healthcare avrà la maggiore espansione, seguito da quello dell’automotive (25%) e da quello della smart home (24%),
  • il 29% dei casi non ha chiaro come intervenire.

Questi risultati evidenziano che sono ancora molte le incertezze e gli ostacoli nel “fare” Industria 4.0 per le pmi. In tal senso, Anselmi sottolinea la vicinanza e il sostegno che l’associazione offre alle aziende associate tramite il progetto sulla manifattura 4.0. Si tratta non solo di incontri informativi, ma di accompagnare le imprese nel cambiamento culturale e nella loro evoluzione attraverso percorsi personalizzati di innovazione dei processi industriali e aziendali.

L’intervento di Paolo Galassi, presidente di A.P.I.

Paolo Galassi, presidente di A.P.I., rileva la forte necessità di un cambiamento di mentalità all’interno delle pmi stesse, affinché l’adozione della tecnologia 4.0 venga sí riconosciuta come un necessario investimento, ma soprattutto affinché gli imprenditori diventino consapevoli di quanto la tecnologia assicuri notevoli vantaggi anche nel breve periodo.

Ha dichiarato: «Noi, come A.P.I., vogliamo essere vicini alle pmi perchè possano capire che ci troviamo di fronte alla necessità di un cambiamento culturale».

Il presidente ha altresì sottolineato che l’introduzione dell’industria 4.0 nelle pmi deve essere innanzitutto sostenuta e tutelata anche dalle istituzioni. Ha ricordato a queste ultime che le pmi costituiscono oltre l’80% delle aziende italiane e rappresentano un tessuto virtuoso e importante.

L’intervento di Giuseppe Stigliano dell’Università IULM

Giuseppe Stigliano, docente di retail & brand communication dell’Università IULM e moderatore dell’evento commenta:

«Ritengo fondamentale che in un Paese come l’Italia ci si confronti sistematicamente sulle evoluzioni che le innovazioni tecnologiche e digitali possono abilitare. Il comparto imprenditoriale nazionale deve necessariamente cogliere le opportunità insite in questa evoluzione, pena il rimanere tagliato fuori dal contesto competitivo che si andrà delineando già nei prossimi 3-5 anni. Il futuro prossimo di tutte le aziende imporrà di prendere posizione rispetto a temi come l’Internet delle cose, la robotica, le interazioni tra intelligenze artificiali, la comunicazione tra macchine e le modalità in cui tecnologie come la realtà aumentata posso amplificare le percezioni sensoriali degli esseri umani.

«Il rischio in questi casi è di rincorrere l’ultima innovazione tecnologica, cercando nella tecnologia le risposte. Ma per ogni innovazione che si decide di implementare bisogna considerare che, oltre a essere tecnicamente fattibile ed economicamente sostenibile, deve essere rilevante per le persone, risolva loro un problema, semplifichi un processo. Infine – conclude Stigliano – bisogna tenere conto delle ripercussioni che quell’evoluzione avrà sulla struttura organizzativa, sui processi aziendali, sui valori condivisi dalla forza lavoro e sull’identità dell’azienda».

Giuseppe Stigliano è general manager di IULM Innovation LAB, progetto costruito sui presupposti teorici del Lean Start Up Process e dell’Open Innovation.

Gli interventi di Italo Moriggi di Skorpion Engineering e Marco Ungari di Ungari Group

Nella lungimirante introduzione della tecnologia 4.0, spiccano due casi di eccellenza presentati da Italo Moriggi e Marco Ungari, rispettivamente fondatore di Skorpion Engineering e amministratore di Ungari Group.

Secondo Italo Moriggi, «l’industria 4.0 tocca tanti aspetti della vita dell’azienda, ma soprattutto richiede un cambiamento di mentalità: bisogna pensare e ragionare in modo diverso. Abbiamo introdotto in azienda macchinari all’avanguardia per l’additive manufacturing che permettono la creazione di diversi prodotti di ambito automotive, industriale, medicale e fashion, con una ricaduta positiva in termini di quote di mercato rispetto agli altri competitor».

Marco Ungari sottolinea come «l’utilizzo creativo della tecnologia consumer, come i dispositivi wearable, le lavagne interattive e gli smartphone sia stato un passaggio fondamentale nel miglioramento della gestione dell’azienda stessa. Questa implementazione ha portato una forte ottimizzazione dei processi aziendali, un miglioramento nelle performance in generale e alla fine una più elevata soddisfazione dei clienti».

L’intervento di Stefano Valvason, direttore generale A.P.I.

Stefano Valvason, direttore generale A.P.I., conclude l’incontro condividendo il concreto impegno dell’associazione nell’assistenza multidisciplinare alle sue associate, per le quali A.P.I. mette a disposizione corsi di formazione e progetti di accompagnamento personalizzati.

Valvason ha sottolineato quanto la situazione sia urgente affermando:

«Basta riflettere sugli intervalli di tempo tra le varie rivoluzioni industriali. 160 anni tra la prima e la seconda, 100 tra la seconda e la terza, 40 tra la terza e la quarta. Probabilmente la prossima sarà tra 15 anni, se non prima. Questo significa che non ci sono più tempi lunghi per “metabolizzare” le rivoluzioni e le pmi non reattive si troveranno a non essere più competitive. Per evitare questo, le imprese devono organizzarsi per fare in modo che la ricerca di innovazioni sia un processo continuo e costante, sia dall’interno, che attraverso le opportunità e le idee che arrivano dall’ambiente esterno. A.P.I. sarà al loro fianco e le sosterrà in questo cambio di paradigma che viene definito “open innovation».