Novartis annuncia i cinque vincitori del premio XOVA 2017.

Il premio XOVA (eXcellence in Ophthalmology Vision Award) è stato inaugurato da Novartis nel 2010 per finanziare progetti volti ad apportare miglioramenti significativi i per la cura della vista a livello globale e in particolare nei Paesi in via di sviluppo.

Novartis annuncia i cinque vincitori del premio XOVA 2017 che finanzia progetti per la cura della vista, in particolare nei Paesi in via di sviluppo
Novartis annuncia i cinque vincitori del premio XOVA 2017 che finanzia progetti per la cura della vista, in particolare nei Paesi in via di sviluppo

«Il premio XOVA è uno dei modi concreti in cui Novartis contribuisce ad espandere l’accesso alla cura della vista nei Paesi in via di sviluppo.  È motivo d’orgoglio per tutti noi constatare la qualità e l’innovatività dei progetti che anno dopo anno si candidano a questo premio, distinguendosi per la capacità di produrre un impatto reale sulla cura dei pazienti» – ha dichiarato Dirk Sauer, Global Development Unit Head, Ophthalmology.

I vincitori sono stati annunciati formalmente da Francesco Bandello in occasione del 17° congresso della ESASO Retina Academy, tenutosi a Berlino il 30 giugno 2017. Francesco Bandello ha così commentato:

«Il premio XOVA rappresenta un’occasione straordinaria per migliorare la qualità della vita umana e della vista nelle aree in via di sviluppo, e creare una comunità di persone attente alle esigenze dei più bisognosi».

I vincitori del premio XOVA 2017

I cinque vincitori, selezionati tra 96 candidature di elevata qualità, provenienti da 37 Paesi, sono:

Edison Mutsinzi dell’ospedale Kabgayi, in Ruanda, in collaborazione con CBM Italia, che lavorerà per il miglioramento dei servizi oculistici e degli esiti chirurgici presso la Kabgayi Eye Unit

In Ruanda la cataratta è la causa principale di cecità evitabile. Questo Paese conta solo 17 oftalmologi per oltre 12 milioni di abitanti e la popolazione rurale difficilmente ha accesso ai servizi sanitari oculistici. Questa iniziativa contribuirà a:

  • formazione di 2 nuovi medici,
  • addestramento sul posto di 25 tecnici da parte di esperti oculisti esterni,
  • acquisto di attrezzature innovative per la sterilizzazione degli strumenti.

Si stima che entro la fine dell’anno potranno essere operati ​4000 pazienti e verranno forniti 30.000 consulti.

«Siamo orgogliosi che il nostro progetto in Ruanda abbia vinto il premio Xova, un importante riconoscimento alla nostra Organizzazione, che da più di cent’anni è impegnata nella lotta alla cecità nel Sud del mondo. Ogni giorno lavoriamo insieme ai nostri partner locali per portare cure oculistiche di qualità a milioni di persone povere, per le quali recuperare la vista significa avere una concreta possibilità di costruirsi un futuro. Questo premio è un ulteriore stimolo a proseguire su questa strada» – ha dichiarato Massimo Maggio, direttore di CBM Italia Onlus.

CBM Italia è una Organizzazione Non Governativa (ONG) impegnata nella cura e prevenzione della cecità e disabilità evitabile nei Paesi del Sud del mondo. CBM Italia fa parte di CBM, organizzazione attiva dal 1908 composta da 11 associazioni nazionali:

  • Australia,
  • Canada,
  • Germania,
  • Gran Bretagna,
  • Irlanda,
  • Italia,
  • Kenya,
  • Nuova Zelanda,
  • USA,
  • Sud Africa,
  • Svizzera.

Queste sostengono progetti e interventi di tipo medico-sanitario, riabilitativo ed educativoDal 1989 CBM è partner dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella lotta contro la cecità prevenibile e la sordità. CBM opera nei Paesi in via di sviluppo in sinergia con i partner locali in un’ottica di crescita e sviluppo locale. In un anno (2016) ha raggiunto 28,3 milioni di persone attraverso 628 progetti in 59 Paesi. CBM Italia ha sostenuto 61 progetti in 26 Paesi.

Prema Chande del Lotus College of Optometry di Mumbai, che svilupperà servizi oculistici primari sostenibili a Rishikesh, Uttarakhand, India

Circa un terzo della popolazione di questa regione (inclusi i bambini) non ha accesso ai servizi oculistici primari.

Gli obiettivi di questo progetto di assistenza primaria sono:

  • fornire prestazioni oculistiche permanenti,
  • stabilire un servizio ambulatoriale quotidiano per la cura degli occhi e della vista sotto forma di modello sostenibile.

Marty Spencer di Seva Canada, che espanderà il programma Community Eye Centres in Dar es Salaam, Tanzania

La Tanzania ha pochissimi fondi per sostenere i servizi di assistenza oculistica. Di conseguenza, le persone con disturbi visivi anche relativamente lievi, come l’errore di rifrazione o altre patologie come la cataratta, sono cieche a tutti gli effetti.

I Community Eye Centres tratteranno 6000 pazienti al mese. Il premio XOVA servirà a sostenere sia le strutture di outreach sia la capacità di assistenza nell’ambito del sistema ospedaliero.

Kurfa Beyo e Desalegn Amanuel di Girarbet Tehadiso Mahber, in Etiopia, che implementeranno un programma di screening per gli errori di rifrazione nei bambini in età scolastica e iniziative sociali volte a promuovere gli interventi chirurgici per la trichiasi tracomatica ad Addis Abeba

L’Etiopia ha solo 129 oftalmologi. Questo progetto mira a fornire a 44.000 persone nell’arco di due anni:

  • lo screening per gli errori di rifrazione ai bambini in età scolastica,
  • la chirurgia per la trichiasi tracomatica.

12.000 bambini e 2000 adulti saranno sottoposti a screening e se necessario a terapie. 30.000 persone beneficeranno dell’educazione alla salute.

Walimbwa Wilson della Christian Rural Eye Sight Promotion, che migliorerà la vista e la cura degli occhi nei bambini di Mbale, nel distretto di Manafwa, in Uganda

Metà della popolazione rurale del distretto di Mbale/Manafwa non ha accesso a servizi oculistici, motivo per cui esiste la necessità di campagne comunitarie e cliniche di outreach.

Questo progetto aumenterà la consapevolezza pubblica sulla salute degli occhi dei bambini, promuoverà l’assistenza oculistica ai bambini dall’attuale 6% fino al 40% e formerà 95 operatori sanitari comunitari in materia di gestione dell’assistenza oculistica pediatrica, nonché altri 100 nella gestione dell’assistenza oculistica.

La giuria del premio XOVA 2017

La giuria internazionale che ha valutato i progetti è composta da:

  • Francesco Bandello, professore e direttore del Dipartimento di Oftalmologia presso l’Università Vita-Salute e Istituto Scientifico San Raffaele di Milano
  • Richard Gale, consulente medico oftalmologo praticante presso il York Teaching Hospital, York, Gran Bretagna
  • Paul J Harasymowycz, responsabile della ricerca sul glaucoma presso l’Università di Montreal, in Canada
  • Lyndon Jones, professore presso la School of Optometry and Vision Science,University Research Chair e direttore del Centre for Contact Lens Research presso l’Università di Waterloo, Waterloo, Canada
  • Paolo Lanzetta, professore e direttore del Dipartimento di Oftalmologia dell’Università di Udine, Udine, Italia

Il premio XOVA

Il premio XOVA è stato avviato e sostenuto da Novartis, a testimonianza dell’impegno dell’azienda nel miglioramento della cura della vista in tutto il mondo. Offre finanziamenti sotto forma di sovvenzione all’istituzione vincente al fine di contribuire a migliorare gli esiti dei pazienti e la produttività dei sistemi sanitari.

I progetti vincenti possono essere:

  • educativi (come la formazione di professionisti locali nella cura dell’occhio, che a loro volta addestreranno altri medici locali),
  • relativi a un’innovazione nel campo oftalmologico (per esempio, servizi di tele-oftalmologia alle comunità più remote).

Vengono selezionati secondo criteri di necessità insoddisfatte, fattibilità e sostenibilità.

Complessivamente, le istituzioni ricevono un totale di € 210.000, da investire per portare a termine iniziative innovative che potrebbero avere in tutto il mondo un impatto significativo sulla possibilità di soddisfare le esigenze disattese in materia di cura degli occhi. È importante che le iniziative siano sostenibili sul lungo termine; le proposte devono infatti indicare come il progetto continuerà a essere implementato in ogni Paese, utilizzando risorse locali, dopo l’esaurimento dei fondi XOVA; ma devono anche dimostrare un impatto e un beneficio a lungo termine per la popolazione locale.