Il CHMP dell’EMA ha espresso parere positivo all’aggiornamento del Riassunto delle Caratteristiche di Prodotto di dabigatran nei pazienti con FA sottoposti ad ablazione transcatetere.

Parere positivo del CHMP all’inclusione nel Riassunto delle Caratteristiche di Prodotto di dabigatran dei risultati dello studio RE-CIRCUIT®, relativi a pazienti con Fibrillazione Atriale Non Valvolare sottoposti ad ablazione transcatetere. Nello Studio RE-CIRCUIT la terapia continuativa con dabigatran etexilato ha dimostrato meno emorragie maggiori rispetto a warfarin in pazienti con Fibrillazione Atriale Non Valvolare sottoposti ad ablazione transcatetere.

Parere positivo del CHMP per dabigatran nei pazienti con FA sottoposti ad ablazione transcatetere: questa potrebbe essere praticata senza interrompere l'assunzione del farmaco
Parere positivo del CHMP per dabigatran nei pazienti con FA sottoposti ad ablazione transcatetere: questa potrebbe essere praticata senza interrompere l’assunzione del farmaco

Il Comitato che valuta i Farmaci per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ha espresso parere positivo all’aggiornamento del Riassunto delle Caratteristiche di Prodotto per dabigatran etexilato come terapia anticoagulante orale per i pazienti con Fibrillazione Atriale (FA). Il CHMP raccomanda l’inclusione in RCP di dabigatran dei recenti risultati dello Studio clinico RE-CIRCUIT® che hanno dimostrato una significativa riduzione del sanguinamento maggiore, rispetto a warfarin, associata alla terapia continuativa con dabigatran etexilato 150 mg due volte/die, in pazienti con Fibrillazione Atriale sottoposti ad ablazione transcatetere. Il Riassunto delle Caratteristiche di Prodotto così aggiornato, se approvato dalla Commissione Europea, indicherà che i pazienti con FA in terapia con dabigatran etexilato 150 mg due volte/die sottoposti ad ablazione transcatetere non devono interrompere la terapia con il farmaco.

I risultati dello studio RE-CIRCUIT su dabigatran nei pazienti con FA sottoposti ad ablazione hanno dimostrato che la terapia continuativa con dabigatran etexilato è stata associata ad una significativa riduzione degli eventi di emorragia maggiore rispetto a warfarin (dosaggio corretto per il target di INR), in occasione di una procedura di ablazione transcatetere.

I risultati dello Studio erano stati presentati durante l’ultimo Congresso dell’American College of Cardiology (ACC) a Washington e contemporaneamente pubblicati sul New England Journal of Medicine.  

Inoltre, è stato pubblicato sulla rivista di aritmologia Heart Rhythm il nuovo documento di consenso di Esperti clinici mondiali sull’Ablazione Transcatetere e Chirurgica della Fibrillazione Atriale. Hanno contribuito al documento le principali Società Scientifiche mondiali tra cui la European Heart Rhythm Association (EHRA). La conclusione condivisa dagli Esperti di ablazione è che, sulla base dei dati e dell’esperienza mondiale con dabigatran ad oggi, la raccomandazione di esecuzione dell’ablazione della FA con terapia continuativa con dabigatran etexilato ha il più alto livello possibile di evidenze, una raccomandazione di Classe 1A.

«Una terapia anticoagulante orale ottimale, in termini di sicurezza ed efficacia, è di importanza vitale durante una procedura di ablazione in quanto i pazienti sono a maggior rischio di complicanze sia emorragiche sia di ictus. Nello studio RE-CIRCUIT la terapia continuativa con dabigatran etexilato ha dimostrato di essere un’opzione molto più sicura del warfarin relativamente all’emorragia maggiore – ha commentato Jörg Kreuzer, vice presidente Medicina dell’Area Terapeutica Cardiovascolare di Boehringer Ingelheim. – Questi nuovi dati clinici rappresentano una conferma delle solide evidenze di sicurezza e dei benefici che dabigatran etexilato può offrire ai pazienti con fibrillazione atriale e ai medici che li hanno in cura. Siamo lieti che sia il CHMP, sia le società scientifiche internazionali riconoscano il valore di queste nuove evidenze di sicurezza di dabigatran nelle loro raccomandazioni ai medici».

Lo studio RE-CIRCUIT su dabigatran nei pazienti con FA sottoposti ad ablazione

Lo studio RE-CIRCUIT (Randomised Evaluation of dabigatran etexilate Compared to warfarIn in pulmonaRy vein ablation: assessment of different peri-proCedUral antIcoagulation sTrategies) è uno studio multicentrico, esplorativo, prospettico, randomizzato, in aperto, con valutazione degli esiti in cieco, con farmaco di confronto: warfarin vs dabigatran nei pazienti con FA sottoposti ad ablazione.

Lo studio ha arruolato pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare parossistica o persistente, per cui era prevista una procedura di ablazione transcatetere e in terapia anticoagulante orale con dabigatran 150 mg due volte/die. I pazienti sono stati randomizzati in rapporto 1:1 a dabigatran etexilato 150 mg due volte/die o warfarin (INR 2,0–3,0) e hanno mantenuto la rispettiva terapia per la durata dello studio.

Lo studio ha arruolato 704 pazienti in 104 Centri con 635 di essi in terapia anticoagulante ininterrotta, sottoposti ad ablazione. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a ecocardiogramma transesofageo prima della procedura di ablazione per confermare l’assenza di eventuali trombi nella cavità superiore sinistra del cuore (atrio sinistro). La sicurezza e l’efficacia delle terapie sono state valutate nei 3-4 mesi del periodo di trattamento e alla visita di controllo (follow up) 1 settimana dopo la fine del trattamento.

L’endpoint primario dello studio RE-CIRCUIT è stato l’incidenza di eventi di emorragia maggiore come definita dall’International Society on Thrombosis and Haemostasis (ISTH), durante l’ablazione e per un periodo sino a due mesi post-procedura. Gli endpoint secondari hanno compreso eventi tromboembolici (ictus/embolie sistemiche/ attacco ischemico transitorio), eventi d’emorragia minore o un insieme degli endpoint d’efficacia e sicurezza durante l’ablazione e per un periodo sino a due mesi dopo l’intervento.

Dabigatran etexilato

Dabigatran è un inibitore diretto della trombina (IDT) appartenente a una nuova generazione di anticoagulanti orali ad azione diretta per la prevenzione e il trattamento delle malattie tromboemboliche acute e croniche.

Gli inibitori diretti della trombina ottengono potenti effetti antitrombotici, bloccando in maniera specifica l’attività della trombina, l’enzima centrale nel processo di formazione di coaguli. A differenza degli antagonisti della vitamina K, che agiscono in maniera variabile tramite i diversi fattori della coagulazione, dabigatran realizza un’anticoagulazione efficace, prevedibile e riproducibile con basso potenziale di interazione con altri farmaci e nessuna interazione con il cibo. Inoltre non richiede il monitoraggio regolare della coagulazione né aggiustamenti di dosaggio.

L’esperienza clinica con terapia anticoagulante continuativa supera gli 8 milioni di anni/paziente per tutte le indicazioni per cui il farmaco è stato approvato nel mondo. Dabigatran etexilato in terapia anticoagulante ininterrotta è approvato in più di 100 Paesi.

Indicazioni approvate per dabigatran etexilato

Le indicazioni per cui dabigatran etexilato è attualmente approvato sono le seguenti:

  • Prevenzione primaria di episodi tromboembolici in pazienti adulti sottoposti a chirurgia sostitutiva elettiva totale dell’anca o del ginocchio,
  • Prevenzione di ictus e embolia sistemica in pazienti adulti con FANV (fibrillazione atriale non valvolare), con uno o più fattori di rischio, quali precedente ictus o attacco ischemico transitorio (TIA); età ≥ 75 anni; insufficienza cardiaca (Classe NYHA ≥ II); diabete mellito; ipertensione,
  • Trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e dell’embolia polmonare (EP) e prevenzione delle recidive di TVP e EP negli adulti

Dabigatran etexilato è l’unico anticoagulante orale non-agonista della vitamina K per cui esista un farmaco approvato che ne inattiva in maniera specifica l’effetto. Questo farmaco è idarucizumab approvato nell’Unione Europea e negli Stati Uniti per l’impiego in pazienti adulti trattati con dabigatran etexilato che necessitano di una rapida inattivazione del suo effetto anticoagulante, prima di interventi chirurgici d’urgenza/interventi di emergenza o in caso di sanguinamento incontrollato o che mette a rischio la vita del paziente.

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