Adaptive Biotechnologies® ha annunciato che il 28 settembre 2018 l’FDA (Food and Drug Administration) ha concesso la designazione de novo per il test di sequenziamento di nuova generazione (NGS) clonoSEQ®, utile a rilevare e controllare la malattia minima residua (MMR) su pazienti con mieloma multiplo (MM) e leucemia linfoblastica acuta (LLA) delle cellule B, utilizzando il DNA di un campione di midollo osseo del paziente.

Designazione FDA de novo al test di sequenziamento di nuova generazione per la malattia minima residua in pazienti con mieloma multiplo e leucemia linfatico acuta
Designazione FDA de novo al test di sequenziamento di nuova generazione per la malattia minima residua in pazienti con mieloma multiplo e leucemia linfatico acuta

ClonoSEQ è un test della MMR di primo ordine che usa la tecnologia di sequenziamento di nuova generazione (NGS) per valutare il carico della malattia, e rappresenta un ulteriore uso dell’NGS per le neoplasie. Questo è l’unico test a ricevere l’approvazione dell’FDA per la valutazione della MMR in casi di linfoma e il primo test diagnostico condotto con immunosequenziamento. L’approvazione rappresenta un importante step per Adaptive Biotechnologies perché costituisce il primo riconoscimento da parte dell’autorità regolatoria della piattaforma proprietaria (NGS) per la profilazione del sistema immunitario.

La malattia minima residua fa riferimento al piccolo numero di cellule tumorali che possono rimanere nell’organismo del paziente dopo la terapia, che spesso non producono segni o sintomi, ma con il passare del tempo, possono portare a una recidiva della malattia. Queste cellule tumorali residue possono essere presenti a livelli molto bassi e quindi richiedono test molto sensibili per essere identificate. Anche quantitativi esigui della MMR possono avere un effetto profondo sul successo della terapia e sui risultati per i pazienti. Questo test è in grado di stabilire in modo affidabile la presenza e la quantità di malattia residua a livelli molto bassi e può essere utilizzato dai medici, insieme ad altri esami clinici, per prevedere gli esiti del trattamento e nella gestione e nella cura del paziente.

«L’esecuzione del test della MMR fornisce informazioni in tempo reale sulla risposta dei pazienti alla terapia o sulla remissione della malattia, per questo la Multiple Myeloma Research Foundation (MMRF) è fortemente impegnata a sostenere questo importante avanzamento nella cura del paziente – dichiare Paul Giusti, presidente e CEO di Multiple Myeloma Research Foundation (MMRF). – La sensibilità del test è molto importante, poiché il numero di cellule rimanenti dopo il trattamento è strettamente collegato allo stato di salute del paziente. Questa approvazione fornisce a medici e pazienti un test della MMR altamente sensibile e standardizzato, che può costituire uno strumento importante nelle decisioni sui trattamenti».

Secondo i dati OMS, ci sono oltre 200.000 pazienti che soffrono di MM e LLA che vivono negli USA e oltre 35.000 nuovi casi vengono diagnosticati ogni anno. In Italia invece vengono diagnosticati ogni anno oltre 6000 casi di mieloma multiplo.

Malattia minima residua o malattia residua misurabile

La malattia minima residua (MMR), chiamata anche malattia residua misurabile, indica le cellule tumorali che rimangono nell’organismo dopo il trattamento di pazienti con neoplasie linfoidi. Queste cellule possono essere presenti a livelli non rilevabili da metodi morfologici tradizionali, come l’esame microscopico del sangue o la biopsia del midollo osseo o di linfonodo.

La MMR viene utilizzata dai medici per rilevare e controllare l’impatto della malattia sui pazienti e decidere il percorso terapeutico.

Le linee guida per la pratica clinica raccomandano la valutazione della MMR a vari intervalli di osservazione nel corso del trattamento e del mantenimento in casi di MM e LLA e includono l’NGS come metodo di analisi raccomandato.

Il valore prognostico della MMR è stato dimostrato in relazione a diversi linfomi. Le sperimentazioni controllate hanno mostrato che anche piccoli quantitativi di malattia minima residua sono significativi per predire gli esiti clinici del paziente sul lungo termine. Quindi le tecnologie molecolari altamente sensibili e standardizzate sono necessarie per un affidabile rilevamento della MMR.

La misurazione della MMR viene attualmente valutata come metodo per misurare l’efficacia nelle sperimentazioni farmacologiche, con il potenziale di accelerare l’approvazione di terapie emergenti.

Per pazienti che hanno evidenziato una risposta completa ai trattamenti con criteri di risposta tradizionali, la presenza o assenza di MMR è stata dimostrata avere relazione significativa con gli esiti clinici del paziente. Per questo motivo molte aziende farmaceutiche hanno iniziato a usare la MMR come endpoint significativo per valutare l’efficacia e definire le terapie.

«Questo è stato un anno molto importante per il campo dell’ematologia, grazie al cambio di paradigma segnato dalla decisione dell’FDA di approvare la prima terapia (blinatumomab) basata sullo stato della malattia minima residua per i pazienti affetti da leucemia linfoblastica acuta, e avvalorando l’importanza clinica della MMR come endpoint clinicamente significativo nella LLA – sottolinea Greg Friberg, vice president, Global Development, Oncology di Amgen. – Con l’approvazione dell’FDA, medici e pazienti avranno accesso alla prima analisi della MMR, usufruendo così di un importante strumento al fine di prendere decisioni più consapevoli sui trattamenti e ottenere valori negativi di MMR. Vogliamo proseguire questa collaborazione con Adaptive Biotechnologies per studiare ulteriormente la MMR e in linea con la nostra missione mettere al servizio dei pazienti i progressi della ricerca scientifica trasformativa»

L’esame e la recente approvazione da parte dell’FDA di farmaci in cui la MMR è inclusa come endpoint clinico e l’inclusione nell’elenco di endpoint surrogati dimostrano la validità clinica della MMR e rafforzano la necessità di un metodo accurato e standardizzato, omologato FDA, come clonoSEQ.

«L’approvazione del test clonoSEQ è un entusiasmante avanzamento per i pazienti affetti da MM e LLA e per i medici; poiché la MMR è sempre più usata per arrivare a decisioni sul trattamento della malattia, l’importanza di avere un metodo di valutazione accurato e standardizzato diventa primaria – spiega Chad Robins, CEO e Co-founder di Adaptive Biotechnologies. – L’esecuzione di test NGS per la valutazione della MMR è già raccomandata nelle linee guida NCCN (National Comprehensive Cancer Network) per pazienti con mieloma multiplo, leucemia linfoblastica acuta e leucemia linfatica cronica (CLL). ClonoSEQ viene già utilizzato per la gestione del paziente nella maggior parte dei centri oncologici NCCN, confermando l’importanza clinica della MMR e l’accettazione dei test NGS per la MMR da parte della comunità oncologica. Adaptive si impegna, grazie all’aiuto di operatori pubblici e privati, a rendere clonoSEQ disponibile per tutti i pazienti».

Il test clonoSEQ

Il test clonoSEQ usa l’NGS per identificare con precisione, con una sensibilità maggiore rispetto alle altre tecnologie per qualsiasi quantità di campione di midollo osseo [Perrot A, et al. Blood. 2018: blood-2018-06-858613], la MMR sui pazienti durante tutto il periodo di trattamento e della remissione.

Il test clonoSEQ per rilevare la malattia minima residua in pazienti con mieloma multiplo e leucemia linfoblastica acuta

L’FDA ha concesso la designazione de novo al test clonoSEQ di Adaptive Biotechnologies in quanto metodo diagnostico in vitro (IVD) per rilevare e controllare la malattia minima residua (MMR) sui pazienti con mieloma multiplo (MM) e leucemia linfoblastica acuta (LLA) delle cellule B, usando il DNA di campioni di midollo osseo.

Il test identifica e quantifica le sequenze specifiche di DNA trovate nelle cellule tumorali maligne, permettendo di rilevare cambiamenti nel carico della malattia durante e dopo il trattamento. Questo solido test fornisce una misurazione sensibile e accurata della malattia residua minima che consente ai medici di:

  • predire gli esiti della malattia sul paziente,
  • valutare la risposta alla terapia nel tempo,
  • controllare la remissione,
  • scoprire possibili ricadute.

Il test clonoSEQ rappresenta una svolta da parte di Adaptive Biotechnologies. È disponibile anche come servizio LDT (Laboratory Developed Test) regolato da CLIA (Clinical Laboratory Improvement Amendments) per impiego su altre neoplasie linfoidi.

ClonoSEQ è stato esaminato secondo l’iter di revisione de novo dell’FDA precedente all’immissione in commercio, percorso regolatorio utilizzato per alcuni nuovi dispositivi a rischio basso-moderato nei casi in cui non esista già una versione legalmente dichiarata in commercio.

«L’approvazione di clonoSEQ data dall’FDA rappresenta un importante traguardo per i pazienti con MM e LLA e per gli oncologi che li hanno in cura. Questo obiettivo raggiunto sottolinea l’importanza della MMR come fattore predittivo sulla malattia – dichiara Aaron Logan, associate professor, Division of Hematology and Blood and Marrow Transplant, UCSF. – La valutazione della MMR deve essere pratica standard per valutare la risposta al trattamento, controllare la progressione della malattia e definire la cura del paziente. Perciò è essenziale avere un’analisi della MMR che soddisfi gli standard normativi e misuri accuratamente e in modo affidabile l’impatto della malattia nel tempo».