Oggi troppo spesso la Sanità è percepita solo come un costo, quando dovrebbe invece essere apprezzata come un valore. E per costruire valore occorrono certamente modelli organizzativi efficaci e professionisti competenti, capaci di ridurre gli sprechi senza compromettere la qualità del Sistema; il farmacista, proprio per le peculiarità legate alla sua professione, in questo senso rappresenta una risorsa fondamentale.
Sifo, protagonista del Ssn
In questi 40 anni la Sifo è stata protagonista di molti momenti istituzionali. Ha partecipato a tavoli ministeriali, attività dell’Aifa, progetti delle università e delle società scientifiche; ha lavorato per ridefinire gli standard qualitativi e quantitativi, strutturali e tecnologici relativi all’assistenza ospedaliera. Il farmacista ospedaliero è stato insomma sempre presente laddove il suo bagaglio culturale e professionale è utile per indirizzare la gestione, l’utilizzo e la diffusione di dati di qualità ed evidenze scientifiche, presupposto necessario per compiere scelte appropriate.
Un ponte tra mondi clinico e tecnico-amministrativo
I farmacisti sono consapevoli, di fronte alle importanti emergenze di crisi e cambiamento del Ssn, di dover fare squadra con gli altri stakeholder, in una logica funzionale di integrazione delle competenze: e in effetti il farmacista delle aziende sanitarie è una figura professionale particolarmente strategica proprio perché, per le sue peculiarità, può considerato un “ponte” tra il mondo clinico e quello tecnico-amministrativo, impegnandosi a sua volta sul fronte dei costi e della sostenibilità delle cure.
Sostenibilità coincide con Health Technology Assesment
L’Hta nasce per fornire una risposta operativa al divario tra le limitate risorse del sistema sanitario, la crescente domanda di salute e l’innovazione tecnologica, e rappresenta ormai uno strumento irrinunciabile nel mondo della sanità in genere e in particolare in ambito farmaceutico.
La spesa per le nuove tecnologie sanitarie e per trattamenti farmacologici sempre più mirati e personalizzati potrebbero di fatto mettere a rischio nel prossimo futuro la sostenibilità del Sistema sanitario nazionale. È indispensabile un controllo costante dell’appropriatezza dell’impiego di queste nuove tecnologie, misurandole nel tempo ma anche – per converso – imparando a fare ricorso a un approccio per così dire “umanistico” e dialettico, che si traduce nel passaggio da un focus operativo centrato sul farmaco a uno orientato alla patologia, fino ad affiancare l’attività clinica sul singolo paziente, al quale il farmacista fornisce, oltre al farmaco, anche consigli sulla terapia e sugli stili di vita: attività importante soprattutto nell’ambito della cronicità e dell’aderenza ai trattamenti farmacologici e a una corretta alimentazione.
Il futuro del Ssn parte dalla formazione dei giovani
E proprio in questa gamma di competenze, che sfumano l’una nell’altra completandosi e arricchendo le competenze di clinici e di amministrativi, sta il futuro della professione: ma saranno proprio i giovani ad arricchire il dibattito sul futuro del “sistema salute” e in questo senso è doveroso che il percorso formativo dei farmacisti ospedalieri, specialisti del farmaco e futuri dirigenti del Ssn, sia fortemente sostenuto e valorizzato. Una più ordinata, razionale ed equa gestione degli specializzandi è la mossa d’inizio sulla strada di un futuro sostenibile del nostro sistema.
Farmacia Ospedaliera
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