FDA approva brolucizumab per la degenerazione maculare senile essudativa
FDA approva brolucizumab per la degenerazione maculare senile essudativa

In due studi clinici testa a testa, i pazienti trattati con brolucizumab hanno ottenuto a un anno guadagni visivi non inferiori ad aflibercept, con intervalli di trattamento più estesi nella maggior parte dei pazienti. Brolucizumab ha dimostrato di produrre riduzioni più marcate dello spessore della retina (Central Subfield Thickness, un indicatore chiave della presenza di fluido retinico) già alla settimana 16 e ad un anno rispetto ad aflibercept.

In entrambi gli studi clinici, a un anno, oltre la metà dei pazienti ha mantenuto un intervallo di trattamento di tre mesi (56% in HAWK e 51% in HARRIER).

FDA approva brolucizumab per la degenerazione maculare senile essudativa
FDA approva brolucizumab che ha permesso intervalli più prolungati tra una iniezione e la successiva rispetto ad aflibercept nella maggior parte dei pazienti con degenerazione maculare senile essudativa

Novartis ha annunciato che la US Food and Drug Administration (FDA) ha approvato l’iniezione di brolucizumab (noto anche come RTH258) per il trattamento della degenerazione maculare senile essudativa (AMD, age-related macular degeneration).

Brolucizumab è il primo anti-VEGF approvato dalla FDA che offre sia una maggiore risoluzione del fluido rispetto ad aflibercept, sia la capacità di mantenere i pazienti con AMD essudativa idonei su un intervallo di trattamento di tre mesi subito dopo le dosi di carico, senza alcuna compromissione di efficacia.

«Brolucizumab soddisfa i nostri bisogni di pratica clinica per il trattamento della wAMD: migliorare la visione e asciugare il fluido retinico afferma Pravin U. Dugel, Managing Partner, Retinal Consultants of Arizona; professore clinico, Roski Eye Institute, Keck School of Medicine, University of Southern California e principale investigatore dello studio clinico HAWK. – Brolucizumab ha dimostrato una superiore riduzione del fluido – attraverso maggiori decrementi dello spessore retinico e una percentuale più elevata di pazienti con retina più asciutta. Grazie anche alla possibilità di trattare i pazienti con iniezioni ogni tre mesi, questa approvazione può cambiare il nostro approccio al trattamento dell’AMD».

«L’approvazione di Brolucizumab conferma l’impegno di Novartis nel ridisegnare i trattamenti per i pazienti che soffrono di gravi disabilità visive – dichiara Marie-France Tschudin, presidente di Novartis Pharmaceuticals. – Le indicazioni dei trattamenti esistenti specificano che questi non sono altrettanto efficaci se somministrati ogni 12 settimane. Brolucizumab è il primo farmaco a offrire un dosaggio meno frequente nel primo anno di terapia, pur mantenendo la sua efficacia. Questo dà più tempo ai pazienti con AMD essudativa di concentrarsi sulle cose che più contano nella loro vita».

«Insieme alla visione, un paziente perde anche i contatti con il resto del mondo -ricorda Dawn Prall, fondatrice e direttrice esecutiva della Support Sight Foundation. – Accogliamo con favore l’arrivo di un nuovo trattamento che aiuta a mantenere la visione e che ha il potenziale per essere somministrato ogni tre mesi, con una conseguente riduzione dell’onere per i pazienti e i loro caregiver, e per aiutare le persone con AMD essudativa a continuare a fare ciò che desiderano con le persone che amano».

Brolucizumab (RTH258)

Brolucizumab (RTH258) è il più avanzato frammento anticorpale umanizzato a singola catena (scFv, single-chain antibody fragment). I frammenti anticorpali a singola catena sono molto ricercati nello sviluppo dei farmaci per le loro piccole dimensioni, l’ottima penetrazione tissutale, la rapida clearance dalla circolazione sistemica e le loro caratteristiche posologiche.

L’innovativa struttura produce una piccola molecola (26 kDa) dotata di una potente inibizione ed elevata affinità a tutte le isoforme VEGF-A17. La molecola brolucizumab è stata ingegnerizzata per ottenere la più alta concentrazione di farmaco, fornendo un maggior numero di siti di legame attivi rispetto ad altri anti-VEGF

L’approvazione di Brolucizumab è basata sui risultati degli studi clinici di fase III HAWK e HARRIER, nel corso dei quali brolucizumab ha dimostrato una non inferiorità rispetto ad aflibercept nella variazione mediana della miglior acuità visiva corretta (BCVA, best-corrected visual acuity) a un anno (settimana 48).

Gli studi clinici HAWK e HARRIER

Con oltre 1800 pazienti in 400 centri in tutto il mondo, HAWK (NCT02307682) e HARRIER (NCT02434328) sono i primi e unici studi clinici globali testa a testa condotti in pazienti con AMD essudativa che hanno dimostrato in modo prospettico l’efficacia di brolucizumab alla settimana 48 utilizzando un innovativo regime q12w/q8w, con una maggioranza di pazienti nel regime q12w subito dopo la fase di carico. Entrambi sono studi multicentrici, prospettici, randomizzati, a doppio cieco, della durata di 96 settimane, ed entrambi fanno parte dello sviluppo clinico di fase III di brolucizumab. Gli studi sono stati concepiti per confrontare l’efficacia e la sicurezza delle iniezioni intravitreali di brolucizumab 6 mg (HAWK e HARRIER) e 3 mg (solo HAWK) rispetto ad aflibercept 2 mg nei pazienti con AMD essudativa

Risultati degli studi HAWK e HARRIER su brolucizumab

In entrambi gli studi clinici, il 30% circa dei pazienti ha guadagnato almeno 15 lettere a un anno. In HAWK e in HARRIER, brolucizumab ha dimostrato una maggiore riduzione dello spessore retinico (CST, central subfield thickness) già dalla settimana 16 e ad un anno, e un numero inferiore di pazienti presentava fluido intra-retinico (IRF, intra-retinal fluid) e/o fluido sotto-retinico (SRF, sub-retinal fluid). Il fluido retinico è un indicatore chiave dell’attività di malattia.

Negli studi clinici HAWK e HARRIER, i pazienti idonei hanno potuto iniziare il trattamento con un intervallo di tre mesi subito dopo la fase di carico. A un anno oltre la metà dei pazienti ha mantenuto un intervallo di trattamento di tre mesi (56% in HAWK e 51% in HARRIER). I pazienti restanti sono stati trattati ogni due mesi.

Brolucizumab ha mostrato un profilo di sicurezza globale paragonabile a quello di aflibercept. Brolucizumab è controindicato nei pazienti con infezioni oculari o perioculari, infiammazione intraoculare attiva o nota ipersensibilità a brolucizumab o ad uno qualsiasi degli eccipienti del farmaco. Le reazioni di ipersensibilità possono manifestarsi sotto forma di rash, prurito, orticaria, eritema o grave infiammazione intraoculare.

Gli eventi avversi più comuni (≥5% dei pazienti) con Brolucizumab sono stati: offuscamento della vista, cataratta, emorragia congiuntivale, corpi mobili vitreali e dolore oculare.

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