Nel primo trimestre 2021 la spesa farmaceutica convenzionata netta a carico del Servizio sanitario nazionale (Ssn) è stata pari a 1,898 miliardi di euro, al netto degli sconti, della compartecipazione totale (ticket regionali e compartecipazione al prezzo di riferimento) e del payback 1,83% versato alle Regioni dalle aziende farmaceutiche). La spesa lorda è ammontata a 2,441 mld € (-8,8%); la riduzione più netta è stata fatta segnare nel mese di gennaio 2021 (-12,2% sulla spesa netta). I dati provengono dal report sul monitoraggio della spesa farmaceutica per il periodo gennaio-marzo 2021, pubblicato da Aifa sul suo sito.

Il dato complessivo si pone in controtendenza rispetto allo stesso periodo del 2020, con una riduzione della spesa di 175,4 milioni. In calo anche tutti gli altri indici principali, tra cui il numero di ricette (137,4 milioni, -6,8%), l’incidenza del ticket totale (-10,9%) e le dosi giornaliere dispensate (-6,7%). Lo scostamento assoluto del tetto di spesa convenzionata (1,970 mld €) è stato di -121,7 mln € rispetto ai 2,092 mld programmati. Il tetto annuo di spesa farmaceutica convenzionata, rimodulato secondo quanto previsto dalla legge di bilancio 2021 (art. 1, commi 475-477, legge n. 178 del 2020) e mantenendo invariate le risorse complessive pari al 14,85% del Fondo sanitario nazionale, è pari al 7%. Sette regioni hanno mostrato uno scostamento maggiore di questo valore massimo (Calabria, Campania, Basilicata, Puglia Lombardia, Abruzzo e Lazio). La provincia di Bolzano, all’estremo opposto, è risultata la più virtuosa, con uno scostamento del 4,52%, davanti a Emilia Romagna (5,21%) e Valle d’Aosta (5,39%). La Lombardia ha ricevuto i maggiori introiti dal payback 1,83% (7,22 mln €), davanti a Campania (4,43 mln €) e Lazio (4,37 mln €).

Il valore della spesa per acquisti diretti al netto dei gas medicinali (+2.885,2 mln €) ha fatto segnare uno scostamento assoluto di +598,4 mln € rispetto al tetto del 7,65%. La spesa per i prodotti inseriti inseriti nel fondo per i medicinali innovativi non oncologici al netto dei payback è stata pari a 96,4 mln €, quella per i farmaci inseriti nel fondo per i medicinali innovativi oncologici è stata pari a 310,6 mln €. La spesa per acquisti diretti per gas medicinali, infine, è aumentata di +8,0 mln €, con uno scostamento assoluto rispetto al tetto previsto dello 0,20%.

I principali dati regionali

La Valle d’Aosta ha fatto segnare la diminuzione più spiccata (-11,186 mln €, pari al -13,1%) della spesa netta rispetto allo stesso periodo del 2020, seguita da Molise (-12,8%) e Sardegna (-12,7). All’estremo opposto, e in controtendenza rispetto a tutte le altre regioni, si trova la Basilicata, cha ha ha visto un aumento della spesa di 792 mln € (+3,9%).

In Basilicata, come anche in Umbria e nella provincia autonoma di Trento, sono state emanate nel periodo 2019-2020 varie delibere sul ticket che hanno modificato la contribuzione da parte dei cittadini. Nei primi tre mesi del 2021 il ticket fisso per ricetta è risultato in aumento del 24,4% in Piemonte rispetto all’anno precedente, in diminuzione in tutte le alte regioni (fino al -99,6% della Basilicata e al -99% della Toscana). La quota in compartecipazione sul prezzo di riferimento è diminuita ovunque, tra un massimo del -38,3% in Basilicata e un minimo del -5,2% in Emilia Romagna.

Puglia, Calabria e Basilicata hanno fatto segnare i valori medi più alti per la spesa media mensile pro-capite lorda (15,3-15,8 €), mentre la Campania quelli per il ticket totale pro-capite (3 €). La  spesa farmaceutica convenzionata e pagata alle farmacie dalle Regioni con Distinte contabili riepilogative (DCR), al netto degli sconti versati dalle farmacie e di tutti i tipi di compartecipazione, è stata pari a 1,938 mld €. La spesa netta DCR pro-capite media mensile maggiore è quella della Basilicata (13 €), quella minore è riferita alla provincia autonoma di Bolzano (6,7 €).