Il Ministero dello Sviluppo economico (MISE) ha lanciato l’iniziativa IPCEI Salute, mirata alla costruzione di Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo (IPCEI) nell’ambito delle catene strategiche del valore nel settore della salute.

Le aziende interessate hanno tempo fino al 28 febbraio per presentare la formale manifestazione d’interesse, utilizzando i modelli disponibili sulla pagina del sito del MISE, che devono essere inviati all’indirizzo pec: dgpiipmi.div05@pec.mise.gov.it.

I progetti IPCEI

Lo strumento IPCEI agisce in deroga alla normativa sugli aiuti di Stato per finanziare progetti  europei tra loro collegati e altamente innovativi, finalizzati allo sviluppo e realizzazione di nuovi prodotti e/o processi, sulla base delle condizioni individuate dalla Comunicazione della Commissione Europea C (2021) 8481 del 25.11.2021. Tra queste, il fattivo contributo a superare i fallimenti sistemici o del mercato che non potrebbero essere superati senza aiuti di Stato, o a rispondere a sfide sociali che non potrebbero essere affrontate in altro modo. 

Tra gli obietti del bando figura la risposta alle criticità aperte in materia di prevenzione e contrasto alle crisi sanitarie e alla diffusione di malattie altamente prevalenti e/o a carattere emergenziale e che necessitano di nuove cure, da perseguire mediante utilizzo di bio-nanotecnologie avanzate, dispositivi medici, principi attivi e farmaci di natura chimica, biologica e biotecnologica, anche in ottica di reshoring industriale e di rafforzamento dell’autonomia strategica nazionale ed europea;

L’innovazione di prodotto e la medicina personalizzata possono essere oggetto di progetti atti a sviluppare e produrre dispositivi medici e test diagnostici, farmaci a base di macromolecole biologiche e composti chimici e relativi sistemi di delivery, terapie cellulari per immunoterapia e medicina rigenerativa, finalizzati a rendere possibili nuovi approcci di ricerca, diagnosi e cura (inclusi piattaforme di precision medicine per studi clinici decentralizzati e internazionali).

L’innovazione dei processi produttivi dovrebbe passare attraverso alta sostenibilità e digitalizzazione (ad es. smart manufacturing, Industria 4.0, robotica, drug screening and repurposing), con conseguente incremento di capacità produttiva, del valore aggiunto e della competitività, riduzione dei costi e tempi di R&S e nella produzione con l’obiettivo di rafforzamento dell’autonomia strategica nazionale ed europea;

Il contrasto all’antimicrobico resistenza e allo sviluppo di ceppi batterici resistenti si può giovare di un aumento delle opzioni terapeutiche, del miglioramento dell’accesso alla terapia, e del rafforzamento del sistema sanitario in Italia e in Europa;

Tra le azioni previste dal bando non manca la Salute Digitale, per la quale sono previsti lo sviluppo di piattaforme e di intelligenza artificiale per la ricerca e sviluppo, digital therapeutics, analisi di dati real-world a fini di prevenzione e miglioramento dell’accesso e dei percorsi di cura in Italia e in Europa.

Il commento di Egualia

Il comparto italiano delle aziende produttrici di farmaci fuori brevetto, rappresentato da Egualia, si è mostrato subito pronto a presentare progetti per la produzione di farmaci essenziali volti a riequilibrare la dipendenza dall’estero.

Esprimiamo apprezzamento e soddisfazione per l’avvio da parte del Ministero per lo Sviluppo delle procedute relative all’IPCEI Salute, progetto che mira a realizzare l’autonomia industriale in questo settore strategico, assicurando all’Italia e all’Unione europea una filiera integrata tra le imprese capace di sviluppare e produrre farmaci, vaccini, terapie e dispositivi medici necessari a prevenire e contrastare crisi sanitarie come il Covid-19 o malattie che necessitano di nuove cure”, ha commentato il presidente di Egualia, Enrique Häusermann. “Siamo certi che nell’ambito di questa iniziativa rientreranno a pieno titolo anche i progetti presentati dal comparto dei farmaci fuori brevetto che puntano all’innovazione di processo e di prodotto, al repurposing e al reshoring industriale in un’ottica di rafforzamento dell’autonomia strategica nazionale ed europea”.