Senso di appartenenza, curiosità, passione, responsabilità, sono solo alcuni dei valori che guidano Alfasigma, uno dei 5 principali player dell’industria farmaceutica in Italia, con un fatturato che nel 2021 ha oltrepassato il miliardo di euro. La storia di Alfasigma inizia nel 1948 a Bologna per opera di Marino Golinelli ed è saldamente ancorata a una lunga storia di innovazione e successo: focalizzata tradizionalmente su specialità da prescrizione medica, prodotti di automedicazione e prodotti nutraceutici, l’azienda è diventata protagonista con una divisione dedicata al Contract Manufacturing, la produzione conto-terzi per altre società farmaceutiche multinazionali e italiane, che ne premiano l’eccellenza nella qualità e nel servizio. La strategia di business perseguita è duplice:
- internamente, una forte focalizzazione della Ricerca e sviluppo e della Produzione attorno ad alcune molecole proprietarie, che oggi rappresentano oltre il 50% delle vendite (Rifaximina, Sulodexide, Carnitina, L-metilfolato, Parnaparina);
- per linee esterne, una solida strategia di fusioni e acquisizioni con altre società italiane e internazionali.
Nata nel 2015 dall’aggregazione dei gruppi Alfa Wassermann e Sigma-Tau – due tra le storiche realtà farmaceutiche italiane – l’azienda acquisisce negli anni seguenti la forma attuale capitalizzando know how, potenzialità e specializzazioni delle aziende di provenienza e si colloca da subito tra i primi operatori privati del settore farmaceutico. Oggi è presente con filiali e distributori in circa 90 Paesi nel mondo. L’azienda impiega circa 3.000 dipendenti, di cui più della metà in Italia suddivisi in 5 sedi: a Bologna il centro direzionale e a Milano la sede della divisione internazionale, mentre a Pomezia (RM), Alanno (PE) e a Sermoneta (LT) sono localizzati i siti produttivi. Proprio nella sede di Pomezia, da qualche mese è stato inaugurato il nuovo Labio 4.0, un laboratorio polivalente dedicato allo studio di nuove formulazioni intitolato al fondatore Marino Golinelli. I nuovi laboratori dedicati alla tecnologia farmaceutica e alla chimica analitica occupano una superficie di 5.600 mq hanno richiesto un investimento iniziale di oltre 17 milioni di euro.
«L’inaugurazione del nuovo Labio 4.0 Marino Golinelli si inserisce in una più ampia strategia aziendale di investimento progressivo in ricerca e sviluppo. – dichiara Gabriele Petronio, Process Technology Development and Pilot Plant Manager di Alfasigma – All’interno del nuovo polo sono presenti i laboratori di sviluppo di formulazioni innovative, i laboratori di chimica analitica e il nuovo impianto pilota, cui si aggiungeranno i laboratori di biotecnologie e nanotecnologie. Le tecnologie di IMA Active di cui è dotato il nuovo laboratorio permettono di calibrare produzioni di lotti clinici-sperimentali per nuove specialità in varie forme orali (granulati, compresse rivestite e non, capsule, cronoidi/minitabs) consentendo ad Alfasigma di distinguersi sia a livello nazionale che internazionale per innovazione e sviluppo tecnologico».
Un impianto così completo e strutturato sarà certamente complesso da progettare e realizzare. Quali erano i vostri requirement?
Gabriele Petronio: Una delle peculiarità di LABIO 4.0 è quella di poter operare su una scala intermedia tra la dimensione del laboratorio di sviluppo tecnologico e la dimensione della produzione semi-industriale, accelerando così gli step intermedi tra la fase ideativa e quella realizzativa. L’impianto inoltre può eseguire mini-produzioni con forme farmaceutiche innovative in Scale-Up e in Scale-Down per ottimizzare i processi esistenti, caratterizzare al meglio quelli sviluppati nei laboratori tecnologici prima della fase di industrializzazione, con un conseguente impatto in termini di risorse e tempistiche. In ultimo, il laboratorio può essere utilizzato per la produzione di lotti ridotti per gli studi clinici. Tutto questo richiedeva di avere un intero impianto in alto contenimento (OEB 4) con working center distinti e separati e che potessero operare a pressioni differenti e aree separate per il flusso del personale ed il flusso dei materiali. Inoltre, dovendo operare su varie scale di produzione era necessario che lo stesso impianto potesse lavorare lotti molto differenti e che potesse essere versatile e flessibile: oggi non sappiamo su quale prodotto lavoreremo in futuro, pertanto il laboratorio doveva essere attrezzato per poter lavorare tutte le possibili forme di orali. La collaborazione con IMA Active ci ha permesso di realizzare tutto questo.
Com’è strutturato l’impianto e di quali tecnologie è dotato?
Gabriele Petronio : L’intero impianto è stato realizzato in contenimento fin dal dispensing degli attivi (con Bag Dumping Station) e dalla miscelazione delle polveri che avviene con il Cyclops Mini (IMA, Italia). Successivamente all’interno del laboratorio possiamo realizzare compresse con la comprimitrice Prexima 80 (IMA, Italia) adatta per piccoli lotti e applicazioni R&D. La macchina può essere dotata di diversi punzoni a seconda del prodotto che si vuole realizzare mentre offre una completa flessibilità. Se necessario, possiamo rivestire le compresse grazie alla Perfima Lab (IMA, Italia) con coppa perforata da 30 litri. Questa macchina per il rivestimento dei nuclei ha dimensioni ridotte e grazie alla coppa intercambiabile (da 3 a 70 litri) è adatta sia per lotti da laboratorio sia per piccoli lotti da produzione. Perfima Lab garantisce massima efficienza e precisione grazie al design delle coppe e al posizionamento dei vomeri. Inoltre, oltre al cestello forato, la Perfima Lab è stata equipaggiata con un cestello a tecnologia lamellare per poter effettuare filmature di cronoidi/pellets e mini/micro-tablets ed avere flessibilità sui diversi tipi di forme solide orali da realizzare.
Oltre alle compresse possiamo realizzare anche capsule riempite di polvere o cronoidi. L’opercolatrice Zanasi 16 Plus (IMA, Italia) ha una configurazione molto semplice, ma versatile, che permette di dosare polveri, pellets, compresse, mini/microcompresse e liquidi all’interno della stessa capsula (anche in più combinazioni). Questa opercolatrice è estremamente compatta e facile da usare e permette di dosare diversi prodotti con estrema precisione anche ad alte velocità. Inoltre in un laboratorio come il LABIO 4.0 è importante poter cambiare configurazione velocemente ottimizzando i tempi anche per la pulizia della macchina. In ultimo, ma non certo per importanza, occorre evidenziare come i prodotti vengono movimentati all’interno del laboratorio. Lavorando spesso con prodotti attivi, è fondamentale preservare la sicurezza dei lavoratori perché che non entrino mai in contatto con le polveri o con i prodotti trattati. Tutti i materiali vengono movimentati e spostati all’interno dei bin forniti da IMA che sono equipaggiati da split valve che impediscono la fuoriuscita del prodotto. Questi stessi bin vengono poi sollevati dalle colonne Hercules (IMA, Italia) per caricare per gravità la comprimitrice e l’opercolatrice impedendo ancora una volta qualsiasi fuoriuscita del prodotto. Infine, tutti gli elementi della fornitura possono essere lavati in totale sicurezza grazie all’Hydrowash (IMA, Italia) una macchina concepita per essere utilizzata stand alone all’interno oppure come alimentazione per il lavaggio sul posto di altri macchinari.
Qual è il valore aggiunto della collaborazione con IMA Active per la realizzazione di questo progetto?
Fabrizio Giorgi: sarò sincero, non abbiamo scelto immediatamente di appoggiarci a IMA per questo progetto. Certo conoscevamo IMA e abbiamo più volte collaborato in passato, ma inizialmente c’erano vari candidati in competizione. Quando siamo arrivati alla decisione finale, abbiamo scelto di appoggiarci a IMA Active per tre motivi principali: IMA Active si è presentata come unico e reale one-stop-shop supplier. Poteva fornirci tutte le macchine di cui avevamo bisogno, abbinando qualità e versatilità. Come abbiamo già detto, questo laboratorio è nato come polo di R&D pertanto non possiamo sapere oggi il prodotto che lavoreremo domani. Le macchine di IMA Active ci permettono di lavorare oggi diversi formati e di poterne lavorare altri in futuro con minimi aggiustamenti (es: sulla opercolatrice Zanasi potremo montare altri gruppi in futuro e riempire polveri e cronoidi negli stessi opercoli). In secondo luogo, tutto il team di IMA Active, dai commerciali ai tecnici hanno sempre dimostrato grande competenza ed esperienza. In ultimo, non certo per importanza, la professionalità dei tecnici IMA che ci hanno supportato durante l’avviamento dell’impianto e che hanno collaborato con i nostri tecnologi per la messa a punto delle macchine. Insomma, il clima e il rapporto di fiducia che si è creato tra noi e IMA ha permesso la creazione di questo grande progetto.