La International Generic and Biosimilar Association (IGBA) ha risposto al crescente problema della carenza di farmaci antibiotici con la pubblicazione una nota in cui prospetta le proprie raccomandazioni su come affrontarlo per limitarne il più possibile l’impatto. La carenza di antibiotici è addebitata all’aumento inusuale di malattie e infezioni delle vie respiratorie dopo la fase acuta del Covid, soprattutto tra i più giovani, e alle variazioni apportate ai protocolli di prescrizione che hanno portato a numeri di prescrizioni più elevati per taluni antibiotici.

Nel sottolineare l’impegno della componente industriale nell’aumentare la capacità produttiva e nel confrontarsi con le varie agenzie regolatorie e gli altri attori interessati, IGBA ha rivolto un appello ai governi e agli attori della sanità della sanità affinché implementino le raccomandazioni volte a mitigare le situazioni di carenza. 

La prima richiesta per i governi è di condividere con l’industria le valutazioni epidemiologiche sul numero di pazienti attesi e il tasso di crescita delle malattie. Le varie istituzioni (OMS, Unione europea e governi nazionali) potrebbero poi fornire delle stime della domanda di medicinali, con una particolare attenzione ai bisogni delle popolazioni pediatriche. 

La raccomandazione per i medici è di seguire sempre le linee guida sulla prescrizione e dispensazione di questa classe di farmaci, al fine di garantire la disponibilità di quelli critici per i pazienti. Le eventuali modifiche alle linee guida sulla prescrizione andrebbero comunicate rapidamente ai fabbricanti, di modo che possano adeguare le forniture. A livello della catena distributiva, la raccomandazione è di evitare di stoccare i farmaci a livello di distributori, farmacie e ospedali. Anche le regole sul commercio andrebbero riviste per facilitare una più rapida consegna dei medicinali a livello globale.

Maggiore flessibilità su confezionamento e foglietto illustrativo è la richiesta per le autorità regolatorie, un obiettivo che secondo IGBA dovrebbe essere automatico per i prodotti a uso ospedaliero e da considerare con le appropriate salvaguardie per quelli a uso della comunità. La proposta è, ove possibile, di puntare al riutilizzo da parte delle autorità dell’ exceptional change management process (ECMP), già usato per fronteggiare l’aumento della domanda nel periodo pandemico.

IGBA ha infine avanzato un appello ai governi a ripensare completamente sul medio periodo le politiche alla base del mercato degli antibiotici, in quanto le attuali sono considerate non adatte a supportare nuovi investimenti per garantire nel futuro produzioni sostenibili.

IGBA è impegnata coi suoi membri a prevenire e mitigare le carenze di medicinali. Continuiamo a incoraggiare un dialogo produttivo e centrato sul paziente, che affronti le cause alla base delle carenze di medicinali e migliori gli sforzi per mitigarle. Questo dialogo dovrebbe coinvolgere tutti gli stakeholder, per ottenere il massimo beneficio: pazienti, payer, professionisti sanitari, regolatori e partecipanti alla supply chain”, ha commentato Vivian Fritelli, Chair dell’IGBA Management Committee.