In un recente comunicato, il presidente di AIFA Robert Nisticò ha espresso il suo rammarico per il fatto che nel testo testo bollinato della Legge di Bilancio 2025 non abbiano trovato spazio alcune disposizioni che avrebbero permesso all’Agenzia di far fronte alla necessità di potenziare il proprio organico, in vista della piena applicazione del regolamento europeo HTA dal gennaio 2025.
“L’assenza in manovra di misure per il potenziamento e la qualificazione del personale AIFA rischia di compromettere l’efficiente funzionamento di un’Agenzia che regolamenta attraverso decisioni su prezzi e rimborsabilità dei farmaci un mercato con un valore della produzione pari a 50 miliardi di euro”, ha sottolineato il presidente Nisticò.
Due, in particolare, sono le misure considerate indispensabili per il buon funzionamento di Aifa e la velocizzazione delle pratiche regolatorie e HTA. Il rafforzamento degli organici permetterebbe di avvicinare l’Agenzia italiana agli standard delle altre Agenzie regolatorie europee, che secondo Nisticò disporrebbero di quasi il doppio riepstto agli attuali seicento dipendenti di Aifa. In secondo luogo, l’estensione del ruolo unico alla dirigenza sanitaria di Aifa consentirebbe d’impedire la fuga dei dirigenti sanitari oggi impegnati nell’Agenzia e di reperirne di nuovi. “A fronte di incompatibilità assolute – ha sottolineato infatti Robert Nisticò – oggi non beneficiano dell’indennità di esclusività che compete invece ai medici dipendenti del SSN”.
Il presidente ha anche aggiunto come l’Agenzia uscita dalla riforma abbia smaltito, in poco più di sei mesi, oltre 150 dossier arretrati e velocizzato i tempi di approvazione dei nuovi farmaci, rendendoli leggermente migliori rispetto alla media europea. Robert Nisticò ha anche ribadito l’impegno a ridurre ulteriormente i tempi di approvazione, per rendere più rapidamente disponibili ai cittadini i medicinali innovativi. “Un’attività, che come forse è poco percepito all’esterno, l’Agenzia svolge dietro remunerazione per ciascun dossier portato a termine, che produce un avanzo economico inutilizzabile però da Aifa per migliorare la propria funzionalità – ha sottolineato il presidente dell’Agenzia -. Per questo, l’auspicio è che le disposizioni espunte dalla manovra possano trovarvi posto in sede di conversione parlamentare”.