La cefalea è data dall’attivazione di strutture sensibili al dolore di una o più parti della testa o del collo.

La cefalea o mal di testa è data dall'attivazione di strutture sensibili al dolore di una o più parti del capo o del collo

In base alla localizzazione del punto di origine, si possono avere, per esempio, cefalee oculari (spesso dovute a glaucoma, a uveite o a difetti visivi non corretti), cefalee dovute a infiammazione od ostruzione dei seni nasali o paranasali, cefalee dovute a patologie dell’orecchio e cefalee odontogene.

A seconda della causa, le cefalee possono essere suddivise in due grandi categorie: cefalee primariecefalee secondarie.

Cefalee primarie

Le cefalee primarie sono disturbi non legati ad altre patologie ma rappresentano esse stesse la malattia e sono le più frequenti.

Le cefalee primarie sono principalmente:

  • emicrania (con e senza aura),
  • cefalea di tipo tensivo (cronica ed episodica),
  • cefalea a grappolo (che comprende anche le cefalalgie autonomiche trigeminali).

Emicrania

L’emicrania si caratterizza per un dolore e moderato-severo pulsante che, spesso, si localizza nella metà della testa e del volto. Il paziente non riesce a svolgere nessuna delle attività quotidiane perché ogni azione aggrava il dolore e, a volte (emicrania con aura), gli attacchi vengono preceduti da disturbi neurologici come, ad esempio, sintomi visivi. La crisi si manifesta solitamente insieme ad altri disturbi come vomito e intolleranza alla luce e ai rumori e può durare da alcune ore a 2-3 giorni.

Due terzi dei pazienti emicranici sono donne.

Cefalea di tipo tensivo

La cefalea di tipo tensivo, invece, presenta una intensità lieve-moderata, di tipo gravativo o costrittivo (classico cerchio alla testa) della durata di alcuni minuti o ore o anche alcuni giorni, non aggravata dalle attività fisiche usuali e non associata, in genere, a nausea o vomito. È la forma più frequente di cefalea con una prevalenza di circa l’80%.

Fattori di predisposizione genetica possono avere una certa influenza nello sviluppo della cefalea tensiva così come fattori ambientali tra cui stress, affaticamento, cattive posture o riduzione delle ore di sonno.

Cefalea a grappolo

Infine, la cefalea a grappolo provoca attacchi dolorosi più brevi (1-3 ore) molto intensi e lancinanti che si susseguono una o più volte al giorno per un periodo di tempo di circa 2 mesi (grappolo), alternati a periodi senza dolore. L’area interessata è quella oculare.

In genere gli episodi si ripetono ciclicamente con una cadenza stagionale o di 1/2 periodi all’anno.

Al contrario delle altre due forme, la cefalea a grappolo colpisce prevalentemente gli uomini.

Cefalee secondarie

Le cefalee secondarie dipendono da altre condizioni patologiche in atto. Si possono avere, quindi ad esempio, cefalee da:

    • lesione intracranica (es. tumore, aneurisma, ascesso cerebrale, malformazione, meningite),
    • trauma cranico e/o cervicale,
    • disturbi vascolari (come l’ictus),
    • patologie del cranio non vascolari (come ipertensione o ipotensione liquorale anche dovuta a puntura lombare),
    • patologie sistemiche (ipertensione, infezione, ipossia ecc.).

 

Diffusione della cefalea

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che il 50% degli adulti soffra di cefalea, con un episodio verificatosi almeno una volta nell’ultimo anno.

Nella fascia d’età tra i 18 e i 65 anni, la percentuale di persone che hanno sofferto di mal di testa cresce fino al 75%; di questi, il 30% ha avuto emicrania.

Nella fascia d’età al di sotto dei 18 anni, oltre il 40% è colpito da cefalea e 10 bambini su 100 soffrono di emicrania.  

Il mal di testa non è soltanto doloroso, ma è anche disabilitante. In particolare, l’emicrania è stata identificata dall’OMS come la malattia che causa maggiore disabilità nella fascia di età tra 20 e 50 anni, ossia nel momento più produttivo della vita.

Tra le cefalee, l’emicrania ha un particolare impatto:

«In Italia lemicrania colpisce circa 6 milioni di persone, ossia il 12% della popolazione afferma Elio Clemente Agostoni, presidente ANIRCEF (Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee). –  L’opinione pubblica e, in parte anche i medici non hanno mai pienamente acquisito il concetto di malattia emicranica, mentre lo scenario scientifico attuale dimostra che l’emicrania è una malattia neurologica in cui confluiscono aspetti genetici, biologici e ambientali caratterizzata da giorni di dolore cefalico alternati a giorni con sintomi residui che non possono essere modificati positivamente dalla terapia. Di recente, infatti, sono state messe a punto terapie specifiche e selettive per la prevenzione a dimostrazione ancora una volta che l’emicrania è una vera malattia».

Trattamento delle cefalee

«Poiché le possibili cause della cefalea sono numerose e diverse – commenta Gianluigi Mancardi, Presidente della SIN (Società Italiana di Neurologia) –  diverse saranno anche le strategie terapeutiche da attuare in ogni singolo caso. Una diagnosi corretta a cura di uno specialista assume, quindi, una rilevanza cruciale poiché risulta di fondamentale importanza curare la patologia tempestivamente e in maniera personalizzata, anche per evitare la cronicizzazione del disturbo e l’abuso di farmaci. Iniziative come la Giornata del Mal di Testa servono proprio a informare il paziente e a renderlo consapevole delle azioni da intraprendere per contrastare la malattia e non rimanerne schiacciato».

In particolare, per il trattamento dell’emicrania, sono stati individuati farmaci in grado di bloccare il recettore per il CGRP (Calcitonin Gene Related Peptide) e anticorpi monoclonali che bloccano il recettore per il CGRP o il CGRP stesso.

«Il contributo dei ricercatori di base e clinici, tra cui particolarmente importante quello italiano – commenta Pierangelo Geppetti, presidente SISC (Società italiana per lo studio delle cefalee) – è stato frutto di un difficile percorso lungo 30 anni, ma alla fine ha portato all’identificazione di piccole molecole (farmaci classici) che bloccano il recettore per il CGRP e di anticorpi monoclonali che bloccano il CGRP o il suo recettore. Questi farmaci hanno dimostrato efficacia e sicurezza non solo nel trattamento acuto dell’attacco ma anche nella profilassi dell’emicrania. Gli anticorpi monoclonali sono risultati efficaci anche nelle forme più gravi come l’emicrania cronica. Se quindi i ricercatori e clinici possono essere soddisfatti di avere scoperto il meccanismo da cui si genera il dolore emicranico, ancora più soddisfatti sono i pazienti che finalmente hanno a disposizione una cura specifica, efficace e sicura».   

La giornata nazionale del mal di testa

L11 maggio 2019 si è celebrata la XI Giornata Nazionale del Mal di Testa, che ha visto per la prima volta riunite le tre società scientifiche di riferimento ANIRCEF (Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee), SIN (Società Italiana di Neurologia) e SISC (Società Italiana per lo Studio delle Cefalee) per informare e sensibilizzare la popolazione sulla patologia e sulle possibilità di cura ad oggi disponibili.

L’iniziativa nazionale prevede dal 13 al 17 maggio 2019 l’organizzazione di Open Day presso i principali centri specializzati, in cui i cittadini potranno incontrare gli esperti per ricevere informazioni su cosa fare alla comparsa del mal di testa, su quali sono i principali strumenti diagnostici oggi e le reali possibilità di cura che negli ultimi anni sono state messe a punto.

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