Secukinumab nel lungo periodo per spondilite anchilosante e artrite psoriasica

Secukinumab (Cosentyx® di Novartis) dimostra miglioramenti prolungati dei segni e sintomi sia della spondilite anchilosante sia dell’artrite psoriasica nell’80% dei pazienti a 3 anni. Mostra anche di dare un sollievo rapido e duraturo dopo appena 3 settimane.

È in corso l’arruolamento dei pazienti per il nuovo studio clinico head-to-head EXCEED 1 volto a dimostrare la superiorità del secukinumab rispetto ad adalimumab (Humira di AbbVie) nell’AP.

Secukinumab nel lungo periodo per spondilite anchilosante e artrite psoriasica offre benefici rapidi e duraturi 

Novartis ha presentato nuovi dati su secukinumab che dimostrano significativi miglioramenti prolungati dei segni e dei sintomi della spondilite anchilosante in fase attiva (SA) a 3 anni. Questi dati sono in linea con i precedenti risultati sull’artrite psoriasica in fase attiva (AP) a 3 anni. Inoltre, nuovi dati mostrano che secukinumab offre un sollievo rapido e duraturo ai pazienti con AP attiva fino a 2 anni. Questi nuovi risultati sono stati presentati in occasione del Congresso annuale EULAR 2017, a Madrid.

«Questi dati confermano nuovamente che secukinumab offre ai pazienti un sollievo duraturo dai sintomi della spondilite anchilosante e dell’artrite psoriasica, e ora dimostrano di produrre un rapido sollievo dal dolore causato dall’artrite psoriasica – ha affermato Vas Narasimhan, Global Head Drug Development e Chief Medical Officer, Novartis. – Siamo lieti che secukinumab continui a offrire benefici duraturi ai pazienti con psoriasi, artrite psoriasica e spondilite anchilosante».

Secukinumab

Secukinumab è l’unico inibitore dell’interleuchina 17A (IL-17A) interamente umano ad aver dimostrato un’efficacia e una sicurezza a 3 anni negli studi di fase III su SA e AP. È inoltre utilizzato per il trattamento della psoriasi da moderata a grave. Questo dato è particolarmente significativo in quanto fino a 8 pazienti su 10 con AP sono affetti anche da psoriasi.

Secukinumab è il primo inibitore dell’IL-17A approvato per il trattamento della SA e dell’AP in fase attiva in 75 Paesi, inclusi i Paesi dell’Unione Europea e gli USA. È inoltre approvato per il trattamento dell’AP e della psoriasi pustolosa in Giappone.

In Europa, secukinumab è approvato per il trattamento sistemico di prima linea della psoriasi a placche da moderata a grave in pazienti adulti.

Negli Stati Uniti, secukinumab è approvato per il trattamento della psoriasi a placche di grado da moderato a grave in pazienti adulti che sono candidati alla terapia sistemica o alla fototerapia.

Sono stati trattati con secukinumab oltre 80.000 pazienti in un programma di farmacovigilanza in tutto il mondo e per tutte le indicazioni.

Commercializzato a partire da gennaio 2015, secukinumab è un trattamento mirato che inibisce in modo specifico la citochina IL-17A. La ricerca suggerisce che l’IL-17A può svolgere un ruolo importante nello sviluppo di condizioni autoinfiammatorie nelle entesi e, infine, nella risposta immunitaria dell’organismo nella psoriasi, nell’SA e nell’AP.

Lo studio MEASURE 1 su secukinumab per la spondilite anchilosante

MEASURE 1 è uno studio multicentrico, randomizzato, controllato verso placebo, di fase III della durata di 2 anni volto a valutare l’efficacia e la sicurezza di secukinumab nei pazienti con SA in fase attiva. Un totale di 290 pazienti su 371 ha completato lo studio e successivamente tali pazienti sono stati invitati a entrare in un periodo di estensione di 3 anni. Di questi, 274 sono entrati nello studio di estensione e 260 di essi hanno completato le 156 settimane. All’inizio dello studio di 2 anni, 371 pazienti sono stati arruolati e hanno assunto per via endovenosa una dose di carico di secukinumab pari a 10 mg/kg ogni 2 settimane per le prime 4 settimane di trattamento, seguita da una dose di mantenimento sottocutanea mensile (75 mg e 150 mg).

Gli endpoint primari valutavano la superiorità di secukinumab rispetto al placebo alla settimana 16 nella proporzione di pazienti che ottenevano un miglioramento di almeno il 20% nei criteri di risposta ASAS 20. Dalla settimana 16, i pazienti nel braccio del placebo dello studio sono stati nuovamente randomizzati al trattamento con secukinumab 75 mg o 150 mg in base alla risposta ASAS 20; per i non responder il passaggio è avvenuto alla settimana 16 e per i responder alla settimana 24. In totale, 83/87 e 95/100 pazienti randomizzati a secukinumab 75 mg e 150 mg, rispettivamente, hanno completato le 156 settimane.

Lo studio di estensione MEASURE 1

Nel corso dello studio di estensione MEASURE 1, l’80% dei pazienti con SA ha ottenuto costantemente una risposta ASAS 20 (criteri di risposta dell’Assessment of Spondyloarthritis International Society) a 3 anni. Nella SA l’80% dei pazienti ha ottenuto una risposta ASAS 20; la percentuale comprende sia i bracci dello studio naïve agli anti-TNF  sia quelli con risposta inadeguata agli anti-TNF. Tali dati erano coerenti con i precedenti risultati dello studio FUTURE 1 sull’AP attiva, dove secukinumab ha dimostrato miglioramenti prolungati dei segni e sintomi della malattia in circa l’80% dei pazienti a 3 anni, valutati in termini di risposta ACR 20 (criteri di risposta dell’American College of Rheumatology). Nell’AP il 77% dei pazienti ha ottenuto una risposta ACR 20; la percentuale comprende sia i bracci dello studio naïve agli anti-TNF e sia quelli con risposta inadeguata agli anti-TNF.

Gli studi FUTURE 1 e FUTURE 2 susecukinumab per l’artrite psoriasica

FUTURE 1 è uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, di fase III su secukinumab nei pazienti con AP in fase attiva. In totale, 476 pazienti su 606 hanno completato lo studio volto a dimostrare l’efficacia per 24 settimane e valutare la sicurezza, tollerabilità ed efficacia a lungo termine fino a 2 anni di una dose di carico endovenosa da 10 mg/kg seguita da dosi sottocutanee del secukinumab 75 mg, 150 mg.

Di questi 476 pazienti, 457 sono entrati nello studio di estensione FUTURE 1, e di questi 435 hanno completato le 156 settimane.

FUTURE 2 è uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, di fase III, condotto su 397 pazienti con AP attiva volto a dimostrarne l’efficacia a 24 settimane del secukinumab 75 mg, 150 mg, 300 mg per via sottocutanea in siringhe preriempite e a valutarne l’efficacia a lungo termine, la sicurezza e la tollerabilità fino a 5 anni..

Entrambi gli studi includevano pazienti naïve alla terapia anti-TNF o pazienti con risposta inadeguata; la randomizzazione era stratificata in modo che circa il 70% e il 65% fosse naïve alla terapia anti-TNF in FUTURE 1 e FUTURE 2, rispettivamente. In entrambi gli studi, l’endpoint primario consisteva nella percentuale di pazienti che ottenevano una risposta ACR 20 alla settimana 24.

FUTURE 2 e l’estensione di FUTURE 1 sono attualmente in corso e stanno indagando l’efficacia a più lungo termine di secukinumab.

Analisi post hoc a due anni dello studio FUTURE 2

Un’analisi post hoc a due anni dello studio FUTURE 2 ha valutato secukinumab nell’AP, dove quasi tutti i pazienti (il 99%) riferivano dolore o malessere da moderato a forte prima di iniziare il trattamento. Entro la settimana 3, la metà dei pazienti (il 50%) trattati con secukinumab ha riportato miglioramenti clinicamente significativi del dolore, di oltre il 20%. Il miglioramento del dolore è stato misurato tramite una scala visuo-analogica (Visual Analogue Scale, VAS). Alla settimana 4, la percentuale di pazienti che ha riferito assenza di dolore o malessere era maggiore con secukinumab (15%) rispetto al placebo (5%). Questa percentuale, alla settimana 104, era aumentata fino al 28%. Secukinumab continua ad avere un profilo di sicurezza favorevole, il che è coerente con quanto dimostrato negli studi di fase III.

La spondilite anchilosante e l’artrite psoriasica

La SA fa parte di una famiglia di patologie infiammatorie croniche in cui rientra anche l’AP. Solitamente provoca una grave compromissione della mobilità della colonna vertebrale e delle funzioni fisiche, con ripercussioni sulla qualità di vita. Nella maggior parte dei casi, esordisce in pazienti, in particolare di sesso maschile, di età compresa tra i tredici e i venti anni.

I familiari dei soggetti affetti da SA presentano un rischio maggiore di sviluppare la malattia.

Inoltre, l’AP è strettamente associata alla psoriasi. Il 30% circa dei pazienti con psoriasi presenta AP e 1 persona su 4 con psoriasi può essere affetta da AP non diagnosticata.

I sintomi dell’AP comprendono:

  • dolore e rigidità articolare,
  • psoriasi cutanea e ungueale,
  • tumefazione delle dita di mani e piedi,
  • tumefazione dolente persistente dei tendini,
  • danno articolare irreversibile.

Fino al 40% dei soggetti può soffrire di distruzione articolare e deformità fisica permanente.

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