«Si tratta di trovare un equilibrio tra la spesa farmaceutica, che tende sempre più ad aumentare, e la garanzia del nostro Servizio sanitario nazionale, in modo particolare per quanto riguarda i farmaci innovativi, che stanno dando ottimi risultati per la salute dell’uomo». Francesco Rossi introduce lo snodo centrale della sessione del 10° Forum Nazionale Pharma dedicata alla governance della spesa farmaceutica. L’annuale appuntamento degli stakeholder e delle istituzioni della filiera del farmaco, in programma a Stresa dal 24 al 26 maggio prossimi, non poteva mancare di prendere in considerazione un tema quanto mai “caldo”, ovvero l’attuale bisogno di garantire un equo accesso alle cure su tutto il territorio nazionale nonché la necessità di salvaguardare i conti dello Stato. «Il problema non è tanto la spesa territoriale – spiega il docente di Farmacologia dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” – quanto piuttosto quella ospedaliera, che ha ormai raggiunto costi altissimi, sforando il tetto di oltre 1,5 miliardi e caratterizzata da un aumento di 2,8 miliardi di euro dal 2008 al 2015».

La criticità della spesa ospedaliera

Le cifre più allarmanti che riguardano la spesa farmaceutica ospedaliera sono anche imputabili ai farmaci innovativi di ultima generazione, che si stanno sempre più affermando come terapie di prima scelta a fronte di costi estremamente elevati per lo Stato e le Regioni. «Quest’anno è stato inserito nella legge di stabilità 1 miliardo di euro per i farmaci innovativi, di cui 500 milioni per quelli oncologici, ma probabilmente nel tempo questa quota non basterà», sottolinea Francesco Rossi. Il docente campano ricorda come esempio gli importanti traguardi già raggiunti nel trattamento dell’epatite C, dove oggi è disponibile una concreta opportunità di guarigione per molti pazienti. «Anche in campo oncologico si muore di meno a livello mondiale, anche grazie alle nuove terapie biotecnologiche sempre più targhettate e con un miglior profilo di sicurezza per il paziente», aggiunge Rossi.

Francesco Rossi modererà la sessione del 10° Forum Pharma dedicata alla governance

Il sistema sanitario dovrebbe rimanere universale

Secondo il moderatore, il sistema sanitario italiano dovrebbe mantenere la sua principale caratteristica che lo contraddistingue dai modelli di altri paesi, ovvero la sua universalità. «Una componente delle tasse che paghiamo, anche a livello regionale e locale, è di tipo sanitario. Il sistema attuale riesce ancora a garantire al cittadino affetto da una patologia importante, come ad esempio una neoplasia, di poter essere curato in ospedale con spese molto alte per il Servizio sanitario, anche per quanto riguarda la diagnostica. Non penso che il paziente italiano sia ancora pronto per un tipo di sistema sanitario che preveda assicurazioni, come in altri paesi. Un tipo di sistema che, oltre a garantire, crea anche una differenziazione».

Uniformare i criteri per l’acquisto

Centralizzare gli acquisti dei farmaci e degli altri presidi per la salute utilizzati in ambito sanitario è un altro elemento che contribuisce a non disperdere le risorse finanziare. Francesco Rossi ricorda lo sforamento dei tetti di spesa a carico di diverse Regioni, non solo meridionali, e i conseguenti tentativi da parte del Governo di incentivare politiche di spesa più attente attraverso l’istituzione di un sistema premiale per le Regioni che hanno i conti a posto e penalizzante per chi invece non è riuscito a rimanere negli importi previsti. «Le varie Regioni oggi acquistano in modo un po’ diverso l’una dall’altra, sulla base delle regole generali stabilite dal Governo centrale e delle approvazioni dei farmaci che arrivano da Aifa, che stabilisce anche la classificazione dei nuovi medicinali. Ma da qui in poi, l’accesso ai farmaci non avviene con gli stessi tempi in tutte le Regioni; ciò comporta importanti discriminazioni tra i cittadini», sottolinea Rossi. Nonostante quasi tutte le Regioni si siano dotate di una propria centrale di acquisto farmaceutica, ovvero ricorrano a centrali generali governative come la Consip, per il docente dell’Università della Campania ancora molto resta da fare per uniformare i criteri in base ai quali le Regioni decidono le priorità con cui rendere disponibili ai cittadini i nuovi farmaci approvati dall’Aifa.

Le azioni per migliorare la governance

Il primo punto che per Rossi sarebbe fondamentale per cambiare davvero la governance della spesa farmaceutica vede riuniti attorno a un tavolo tutti gli stakeholder della filiera. «Il Ministero della Salute sta cercando di fare qualcosa in tal senso, ad esempio cercando di centralizzare sempre più gli acquisti – sottolinea il moderatore. – I cosiddetti “percorsi diagnostico terapeutici assistenziali” (PDTA) sono un altro fattore molto importante: non si tratta più di considerare il farmaco a se stante, ma di guardare a tutta la malattia e al percorso che deve compiere il paziente, a partire dalla diagnosi. In tale contesto, i PDTA potrebbero migliorare la valutazione dei bisogni dei pazienti e adeguarli con i farmaci disponibili, superando così i limiti previsti a livello regionale. Sarebbe opportuno, pertanto, fornire delle direttive centralizzate sulle modalità di comportamento per ridurre le differenze che ci sono tra le Regioni».

Rossi ricorda anche come le evidenze di efficacia siano state considerate da Aifa come requisito base per la determinazione della rimborsabilità dei nuovi farmaci. «Solo i farmaci in grado di garantire una reale guarigione del paziente dovrebbero in futuro poter essere garantiti tramite un sistema che sia valido in tutte le Regioni». A questo si dovrebbe aggiungere la velocizzazione dei tempi per l’accesso dei cittadini alle cure innovative, che attualmente in Italia sono di circa 10-12 mesi a partire dall’approvazione del nuovo prodotto da parte dell’Agenzia europea dei medicinali (EMA). «Si comincia a parlare dei percorsi adattivi, che garantiscano una rapida approvazione dei nuovi farmaci e un rapido accesso a farmaci indicati per il trattamento di gravi patologie, come, per esempio, il melanoma o il tumore del polmone non a piccole cellule. L’Italia deve favorire l’accesso rapido in tutte le Regioni e a tutti i cittadini. Aifa dovrebbe anche assumere un ruolo più importante nel coinvolgere gli stakeholder regionali in questo sistema. Non da ultimo, bisogna anche considerare l’Health technology assessment (HTA), che porta a guardare alla malattia nel suo insieme».

Il Professor Rossi ricorda anche come la Società italiana di Farmacologia (SIF), tra i promotori del 10° Forum Nazionale Pharma, sia coinvolta in un progetto che riunisce varie Società Scientifiche e l’Istituto Superiore di Sanità per mettere a punto nuovi strumenti in grado di dare valore alla cosiddetta “real world evidence, ovvero l’utilizzo di dati provenienti dalla reale pratica clinica al fine di implementare le conoscenze sulla effectiveness e sicurezza dei farmaci e, in tal modo, condurre alla ridefinizione nel tempo delle condizioni di accesso, di prezzo e di rimborsabilità dei nuovi trattamenti. «In questo modo si può valutare il bisogno reale del farmaco all’interno dei percorsi PDTA. I dati in sanità sono oggi disponibili solo a livello delle diverse Regioni, non come sistema paese». L’obiettivo del progetto è proprio creare un sistema centralizzato e governato dal Ministero che renda disponibili i dati di utilizzazione dei famaci e i percorsi seguiti dai pazienti, con i relativi tempi di accesso. «Il 27 aprile si terrà in Senato una riunione di tutte le Società Scientifiche, vorremmo coinvolgere anche la politica per farne un sistema-paese», sottolinea in conclusione Francesco Rossi.

I dettagli dell’evento

Il 10° Forum Nazionale Pharma si terrà presso il Grand Hotel Bristol di Stresa e vedrà la partecipazione dei principali attori della filiera del farmaco, provenienti sia dal mondo dell’industria che delle Istituzioni. L’evento è organizzato dalla Società Italiana di Farmacologia (SIF) in collaborazione con la Società Italiana di Scienze Farmaceutiche (SISF), la Società di Scienze Farmacologiche Applicate (SSFA) e la Società Italiana di Tossicologia (SITOX). I proventi del Convegno verranno tutti devoluti alla SIF per la creazione di borse di studio per giovani ricercatori.

Per maggiori informazioni e il programma dettagliato delle giornate potete visitare il sito dell’evento, nel quale trovate anche il modulo d’iscrizione al 10° Forum Nazionale Pharma.

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  2. Il futuro dell’industria farmaceutica al 10° Forum Nazionale Pharma
  3. Ricerca clinica e nuovo Regolamento europeo al 10° Forum Nazionale Pharma